Friday, January 11, 2019

14 - India - Meeting - Mfpr Italy for Anurada Gandhy's book - italian edition


Dalla presentazione del Libro fatta dal MFPR al meeting sull'India del 8 dicembre a Milano

Anuradha Ghandy è morta il 12 aprile 2008. Il suo compagno Kobad Ghandy in un suo ricordo dice: "Il 12 aprile del 2008, una bella vita si è improvvisamente spenta. Anuradha Ghandy è morta prematuramente all'età di 54 anni... Quel giorno, gli indiani, in particolare le loro donne oppresse, hanno perso un fiore che diffonde il suo profumo in molte parti del paese...”.
Anuradha Ghandy era l'unica donna presente nel Comitato Centrale del PCI(M). Aveva vissuto per tre anni con l'Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare (PLGA) nella foresta di Dandakaranya, e in questo periodo organizzò un grande movimento di donne adivasi, “forse la più grande organizzazione femminista del paese”.
Anuradha Ghandy porta la battaglia per il movimento delle donne anche nel Partito dove vede la necessità di “purificare il Partito maoista dalle vestigia della continua discriminazione contro le donne e le varie sfumature di patriarcato che ostinatamente persistevano tra quei compagni maschi che si definivano rivoluzionari”.
Anuradha Ghandy coniugava strettamente attività militante e lavoro teorico, Si diceva di lei che era “differente”, che non si fermava mai, dal mattino alla sera.
Questo libro fa un analisi critica delle diverse tendenze del femminismo occidentale. Esso costituisce una preziosa arma non solo per le donne indiane ma soprattutto per noi compagne dei paesi europei. Lo dobbiamo studiare. Faremo nel tempo delle presentazioni in altre città
Può sembrare strano che una compagna indiana faccia un'analisi del femminismo occidentale, ma lo si comprende da quello che Anuradha Ghandy scrive nell'introduzione: “Data l'egemonia dell'occidente queste tendenze hanno avuto una forte influenza sul movimento delle donne anche in India. Quindi uno studio serio del movimento delle donne deve includere una comprensione delle varie tendenze teoriche del movimento”.
Questo studio per Anuradha Ghandy da un lato testimonia un riconoscimento di questo femminismo, del ruolo storico della battaglia del femminismo: “Nonostante le confusioni e le debolezze teoriche - scrive Anuradha Ghandy – il movimento femminista ha contribuito in modo significativo alla nostra comprensione della questione delle donne nel mondo attuale. Il movimento mondiale per la democrazia e il socialismo è stato arricchito dal movimento delle donne”.
Per questo, in questo testo, fa un'analisi critica ma in maniera estremamente seria, non superficiale, dettagliata, e quindi più “dura”; ma nello stesso tempo chiara e sintetica per lo scopo a cui essa serve: uno studio che serva allo sviluppo del movimento rivoluzionario delle donne in ogni paese. Questo lo fa distinguendo gli aspetti positivi e i limiti, gli aspetti negativi delle varie tendenze del femminismo occidentale, cogliendo le differenze.
In questo Anuradha Ghandy ci consegna una guida, una lezione: non basta limitarsi a dire “femminismo piccolo borghese”, o a fare una denuncia umorale, fenomenica; occorre studiare, analizzare criticamente, vedere le differenze, come anche i contributi; non riducendo le tendenze a uno.
La maniera seria, sintetica con cui analizza queste tendenze si vede anche dal metodo usato da Anuradha Ghandy nello scrivere il testo: per ogni tendenza fa l'analisi, la critica, la sintesi degli elementi di fondo.
Si tratta di un'analisi ideologica, politica di classe materialistico dialettica che riporta le varie tendenze alle classi di cui sono espressione e riferimento.
In particolare l'ultima parte del libro, quando Anuradha Ghandy analizza il “femminismo socialista” (riformista), è molto attuale e non solo per l'Italia. Ci permette di analizzare tendenze che hanno influenza oggi nel movimento delle donne nei nostri paesi europei.
Quindi, questo libro consegna a tutte noi uno strumento per fare anche noi oggi questa necessaria analisi critica approfondita.
L'altro fondamentale insegnamento è che per compagne rivoluzionarie, marxiste-leniniste-maoiste occorre unire il lavoro militante alla battaglia teorica.
Studiamolo questo libro, diffondiamolo. Porteremo una ricchezza non solo nel movimento ampio delle donne, ma anche nel movimento comunista internazionale. Una ricchezza sofisticata di cui tutte e tutti abbiamo bisogno.



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