Saturday, October 14, 2017

Assemblea nazionale delle donne in Italia - INTERVENTO DEL MFPR - ITALY

DIFESA E ATTACCO CONTRO LA GUERRA DI BASSA INTENSITA' VERSO LE DONNE

Di fronte alla “guerra di bassa intensità”, fatta di femminicidi, stupri, violenze quotidiane contro le donne, questo Stato borghese, la sua stampa, i suoi organi di controllo, repressivi, di "(in)giustizia" sono sempre più il problema non certo la "soluzione", come dice il femminismo borghese.

Quando questo Stato, questi governi intervengono con leggi, disposizioni, controlli, attuano soluzioni peggiori del male; perchè chi dovrebbe risolvere sono gli stessi che creano le condizioni oggettive e soggettive di questa nostra condizione; perchè i loro uomini, le loro forze dell'ordine, sono parte degli assassini e stupratori (pensiamo ai carabinieri stupratori di Firenze, alla polizia che molesta e violenta quando arresta, ecc.), questi sono coloro che attuano la violenza sessuale sistematica come modus viventi, come concezione organica fascista di subordinazione delle donne; perchè per questo sistema sociale la "soluzione" vuol dire ed è controllo sulle donne, divieti, chiusura e desertificazione degli spazi sociali, dei luoghi di socializzazione, ecc; perchè per questo Stato reazionario ciò che teme più di ogni cosa, ciò che è il suo vero “problema” è la ribellione, la lotta delle donne, verso cui riserva la repressione. 

Noi donne, quindi, meno che mai possiamo delegare a questo Stato, dobbiamo invece elevare la nostra lotta contro gli uomini che odiano le donne, lo Stato, il governo, i padroni... che odiano le donne; attuando in questo anche modi e soluzioni sul campo per rispondere e frenare le violenze sessuali contro noi donne, sviluppando una nostra “contro violenza autorganizzata” che imponga con la forza della lotta passi indietro a tutti.
Ma soprattutto dobbiamo attaccare, dobbiamo rovesciare il sistema sociale borghese.
E le donne hanno una doppia ragione per rispondere alla violenza reazionaria di questo sistema con la violenza rivoluzionaria.

Come abbiamo scritto tempo fa: “...la questione della “violenza” è discriminante significativa in relazione alla prospettiva che il movimento delle donne, il femminismo, le compagne rivoluzionarie e comuniste si pongono. L'obiettivo definisce il grado di radicalizzazione della lotta e le forme della sua organizzazione...”......Per il femminismo proletario la violenza rivoluzionaria si definisce nei termini di presa del potere perchè nessuna trasformazione reale delle condizioni di oppressione è possibile senza il potere!

Come diceva Marx: “La violenza è la levatrice di ogni società antica, gravida di una nuova società". Il marxismo esalta la "funzione rivoluzionaria della violenza" (F. Engels, Antidühring). Essa è il bello non è il brutto, perché tramite la violenza rivoluzionaria è possibile mettere la parola fine a tutto il brutto che oggi questo sistema impone ai lavoratori, alle donne, ai giovani, a tutte le masse popolari, per mettere fine allo sfruttamento, agli orrori, all’oppressione, alle guerre, agli stupri, ai femminicidi, a tutte le forme di violenza sessuale. Nessuno può illudere del contrario!

Fare solo un discorso di "cambiamento di idee", di "cultura", "educazione" è impotente. Le idee dominanti sono quelle della classe dominante, e non possono che essere marce. Senza rovesciare la classe dominante, senza la "pratica della violenza rivoluzionaria", non si avvia il processo di rivoluzione culturale per cambiare le idee.
Ogni avanzamento reale, ogni rottura pratica fatta dalla lotta delle donne, vale 1000 tentativi di trasformazione delle idee in questa società.

Le donne hanno tutto l'interesse a lottare per una società, uno Stato socialista, frutto di una guerra popolare, di una rivoluzione in cui le donne portano e sono la "marcia in più" che pretende e attua un cambiamento a 360°! Uno Stato socialista, in cui le donne sono parte del nuovo potere proletario, che considera e tratta i femminicidi, gli stupri tra i più gravi crimini dell'umanità; che non considera ciò che avviene nelle famiglie e la condizione delle donne, delle ragazze un "affare privato"; che mette al primo posto l'attuazione delle condizioni oggettive, lavorative, di socializzazione dei servizi sociali, di abolizione del lavoro domestico, e delle condizioni culturali, ideologiche, di libertà, perchè vi sia realmente la liberazione di tutte le donne a tutti i livelli.

Per tutto questo serve oggi più che mai un movimento femminista proletario rivoluzionario.

MFPR

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