Wednesday, January 31, 2018

Italy - demo's for prisoners in naples - speaks mfpr/PCm Italy





Un presidio al carcere che non si vedeva da tempo.
Circa 150, compagni, compagne della mensa occupata di Napoli, giovani, donne, madri e amici dei detenuti, associazioni di volontariato, insieme a varie realtà in lotta contro la repressione e la inumana condizione carceraria venute da altre città: Milano, Taranto, Roma, Bari, ecc., hanno portato nella mattinata di ieri davanti al carcere di Poggioreale (e con alle spalle il Tribunale), con combattività una forte denuncia delle condizioni di tortura bianca con cui lo Stato tiene rinchiusi tantissimi giovani, proletari, donne, disoccupati... "colpevoli" per questo Stato di non essere stati alle "regole" di un sistema di classe che tiene in libertà, e nelle sue istituzioni, i grandi ladri legalizzati, i padroni assassini, i mafiosi, i fascisti... e incarcera chi si "arrangia" per sopravvivere; o chi è "colpevole" di essersi ribellato e aver lottato contro questo sistema; a questi vengono riservate doppie vessazioni, regime da 41bis, ecc., per paura che "contamino" gli altri detenuti e per "vendetta"  - l'esempio più evidente, denunciato da tanti compagni, è la situazione di Maurizio Alfieri, spostato da Poggioreale al carcere di Carinola, solo perchè aveva protestato contro le condizioni invivibili in questo carcere.
Tantissimi interventi si sono susseguiti uno dietro l'altro, senza interruzioni, per più di tre ore, sia delle realtà di compagni, compagne, associazioni presenti, sia dei familiari, delle madri dei detenuti, che a volte hanno letto le lettere dei loro figli che gridano rabbia, dolore, contro un carcere che è una condanna a vita, che lascia ammalare e rischia di far morire. Questa denuncia, insieme ad altri aspetti disumani della condizione carceraria è stata fatta pure dal prete del carcere, che ha anche sbeffeggiato i poliziotti che riprendevano (per denunciare i partecipanti al presidio...?).
Ma queste lettere dei detenuti e gli interventi delle madri hanno mostrato anche la forza, la determinazione di non mollare, il coraggio di continuare a lottare insieme dentro e fuori del carcere.
Gli interventi, gli slogan, le canzoni, ma anche in alcuni momenti i fuochi d'artificio, sono stati un filo continuo con i detenuti nel carcere, che per tutta la mattinata hanno cercato, sventolando stoffe, gridando anche loro da dentro le mura del carcere, di unirsi al presidio.

Noi siamo stati presenti con una delegazione da Taranto, del Srp e soprattutto di compagne del Mfpr che hanno portato, in particolare, la battaglia che si sta facendo per la liberazione, contro il 41bis, per Nadia Lioce.
Un rappresentante del 'Comitato di sostegno alla guerra popolare in India' ha portato l'appello e l'informazione sulla mobilitazione internazionale, in corso proprio il 26-27 gen., per la liberazione dei/delle prigionieri/e politici/che dell’India, del Prof. Saibaba.

Pubblicheremo questi interventi, accolti con interesse e approvazione, anche dai familiari dei detenuti.


Dopo il presidio, il buon pranzo offerto dai compagni presso la mensa occupata della Federico II ha permesso di continuare questa buona giornata. Un'assemblea, informale, infatti si è svolta nella mensa, in cui ogni realtà, soprattutto quelle esterne a Napoli, hanno potuto raccontare il lavoro nelle loro città sul terreno della lotta contro la repressione e portare proposte per altre iniziative unitarie per dare continuità anche organizzativa a questa rete di realtà.

In particolare, da parte delle compagne del Mfpr è stata proposta una assemblea a Napoli (nel quadro della campagna per Nadia Lioce "dai presidi, dalla raccolta firme alle assemblee in varie città) a marzo, in preparazione del prossimo processo a inizi di maggio; un'assemblea che ponga il legame tra la lotta alla condizione dei detenuti comuni, la repressione verso chi porta avanti lotte dei lavoratori, sociali, e la repressione verso i prigionieri politici rivoluzionari, come punta di iceberg (per lo Stato borghese) del "pericolo" della necessità, inevitabilità della rivoluzione per spazzare via questo sistema, esso sì "illegale".



Da parte di realtà di Milano, come Olga, "Pagine
contro la tortura" e di Roma, Napoli. è stata posta l'urgenza di una iniziativa/presidio per Maurizio Alfieri, soggetto a un pesantissimo trattamento persecutorio; un presidio da tenersi o al suo nuovo carcere di Carinola, o a Roma dove c'è chi decide queste linee persecutorie. 
Altre proposte, in particolare da Roma, sono state anche per affrontare meglio e più attrezzati problemi di avvocati, di cassa di sostegno, ecc.


ICSPWI _ ITALY - yankee imperialism tell's that 'naxalites are the third more dangerous force in the world - support and organise this support in italy and in the world!

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Il dipartimento di Stato USA in uno studio sul "terrorismo" segnala come la terza forza più pericolosa al mondo è il movimento naxalita in India, dopo ISIS e Talebani. Secondo questo informe... il PCI(maoista) è dietro 336 attacchi nel 2016, più della metà degli attacchi sono avvenuti in 4 stati J e K, Chattisgarh, Manipur e Jharkhand.
Continua il report: ...le aree geografiche mostrano che l'estremismo di sinistra guidata dai maoisti ha toccato inoltre parte dell'est in India...

India: Los maoístas incendiaron varios vehículos y anuncian un paro contra la "represión fascista" el 5 de febrero

Malkangiri: Al menos 40 rebeldes rojos fuertemente armados irrumpieron en el campo de la construcción alrededor de las 12 PM mientras se trabajaba en un camino de aldea liderado por cuadros uniformados del Comité Especial Zonal de Andhra Odisha (AOBSZC) del PCI (Maoísta).Los maoístas también incendiaron varios vehículos en tres incidentes separados en el distrito fronterizo con Chhattisgarh. Quemaron cuatro camiones, dos JCB y un tractor en Bhupatiraopet en el mismo distrito.Dejaron una carta diciendo que su acción fue en protesta contra la extracción ilegal de arena en el área.Los rebeldes, a través de los carteles, condenaron las supuestas operaciones de "mafia de arena", los intentos de establecer proyectos a cielo abierto y el desplazamiento de secciones pobres y oprimidas en nombre de proyectos importantes en el Estado.Hicieron un llamamiento a la gente para que el siguiente paro convocado por el PCI (maoísta) en la región de Telangana-Dandakaranya contra la "represión fascista" el 5 de febrero sea un éxito.

26/27 janeiro -BRASIL: Accions en defensa dos presos políticos na India. (AND)


Jovens militantes da Liga da Juventude Revolucionária (UV - LJR) e do Movimento Estudantil Popular Revolucionário (MEPR) prestaram suas saudações revolucionárias em solidariedade aos presos políticos da Índia, somando-se à campanha internacional.
26 e 27 de janeiro foram definidos pelo Comitê Internacional de Apoio à Guerra das Pessoas na Índia (ICSPWI, sigla em inglês) como dias internacionais de ação em solidariedade aos prisioneiros políticos da Índia. A vigorosa campanha exige a Liberdade para o Dr. GN Saibaba, principal dirigente da Frente Democrática Revolucionária (RDF), e os dirigentes maoístas Camarada Kobad Ghandy e Camarada Ajith.


Let us beat back the attacks of the ÖVP – FPÖ Government! - Revolutionarer Aufbau Austria



The government of ÖVP – FPÖ will carry out big attacks on the workers and the population!

12 hours working day – 60 hours working week

Cuts in the spheres of education, health care, child care and culture against the absolute majority of the population

Build up of arms and further abolition of neutrality

Racist and antidemocratic laws

With the general elections in October with the ÖVP and FPÖ the most open fascist forces reached a position, from which they sprout their aggressive course against the population even firther. But even at this point some of the announced “reforms” and measures, call up the justified anger of the population, especially of the workers and the youth. There is no contradiction in a principle way amongst the other parties against the course of ÖVP-FPÖ, even though the SPÖ is acting up as the “only opposition”. But it for example as well decided on the limitation of the right for demonstrations, which is now used against demonstrators. Also Kern’s “Plan A” stipulated raising and flexibilization of work time (catchword 12 hours). So to struggle against all the measures of the government their can’t remain any doubt about who is capable of fighting back all these aggravations and cuts: Only or selves are capable of it, the workers, students in the schools and at the universities. We can bring the measures of the government to a fall. One of the other “big” or small bourgeois parties, will in return only make false compromises and halt again and again after one or two steps. Therefore we are not only against the “planned cuts of the government” but also against all political forces who want to make profit at the expense of the population!

The antifascist, democratic and revolutionary forces have to trust in their own strength!
In hole Europe is much resistance against similar plans of different governments. Great struggles which proof, that everywhere they try to worsen oppression and exploitation they are confronted with rebellion – in Greece, in Catalonia, in France, and so on, strike, mass demonstrations, blockades,… Nobody is capable of miraculously creating such movements over night in Austria as well, but everyone can see, that the development of a resistance movement is possible in Austria as well. In the passed years there are experiences of protests against the first ÖVP - FPÖ government, there experiences of the students movement “Uni brennt” and there are experiences of the wave of antifascist protests against PEGIDA in Austria! And today? Even in the initial protest against the ÖVP – FPÖ government, since the elections in last October participated in total more than 20.000 people! This is a good start.

What’s impending to us is a long row of protest of different kinds, because the ruling class has a big program in mind, through which big cuts in the educational system, at the health care, in the spheres of traffic, power supply, women’s rights, democratic rights and so on, shall be pushed. Further shall Austria build up its arms, neutrality shall be thrown over board even further and it shall participate in a joint EU-Army! Therefore resistance can not be limited to just Austria, but has to link up with with movements and protest in foreign countries, which are directed against similar plans of the governments. Struggle against imperialist militarization, against preparations for war (what for should a EU-Army be created?) has to become part of this resistance!
Let’ bundle up our forces and unite right now!
Let’s organize first meetings from which joint actions can develop – not as flash in the pan, but a stable and long term resistance! Let’s take initiative in our hands, together with all who want to to get active against the plans of the ruling class consistently!

Forwards with struggling antifascism!

Against all planned cuts at the expense of the population!

Austria: Huge Demonstration against fascist „academic ball“ in Vienna


This year the demonstration against the fascist „academic ball“ had its 10th anniversary. Not only the jubilee, but also the new ÖVP/FPÖ government brought speciall conditions. Since two months Austria is governed by the most aggressive representatives of the capital. Attacks on fundamental democratic rights, further increase of exploitation and oppression inflame the rage of the people. Since two months more than 100.000 joined the protests against the new government.
Since the last huge demonstration the bourgeois media tries to attack the rebellious antifascism, even the ignite of pyrotechnic was presented as „big crime“. The police warned of „leftextremist demonstration tourists“, to justify their large contingent and a possible crack down on the demonstration.
The bourgeois propaganda against this demonstration could not intimidate the antifascists to show their justified rage. Never in this ten years, there were more people involved in this protest, more than 10.000 joined it.
We have to prepare for an long lasting antifascist struggle. The „Antifascist Action“ sticked out by an high grade of unity and an struggling expression. This leads to an good spirit in parts of the demonstration, which was hold up until the end. Especially the new slogans „Capital has many colors, let us fight against all of them“ and „Long live international Solidarity“ was shouted in huge parts of the demonstration.
The rebellious antifascists was not frightened, they appeared resolutely and in many parts of the demonstration there was ignited pyrotechnic, against the „panic“ of the media, which was a very good symbol for the self-confidence of the antifascist movement.
Under the new conditions the struggling antifascism got successfully defended. It was proven that a huge part of the antifascist forces have no illusion anymore in any bourgeois parties, but the antifascist movement needs perspective! This is the task which the most advanced forces in the rows of the struggling antifascist forces have to take up. This demonstration is a good basis for the following protests. We have to be prepared for an long lasting antifascist struggle. As long as the capital is not smashed down, exploitation and oppression will intensify. Only if we unite our forces and if we organise we can resist against the coming attacks and raise our struggle on a new stage!

Strengthen the ranges of struggling antifascism!

Death to fascism! Freedom to the people!

Down with the capital!

Down with capitalism, down with fascism and racism!


against austrian government - for info eand debate -IA/RKP


Text of the declaration:

Dear comrades!
We would like to ask if it's possible for you to publish our declaration about the current political situation in austria following the bourgeois elections on maoist road? Unfortunately it's only avaliable in german.

revolutionary greetings
IA/RKP
7.1.17
  1. Zur Einschätzung der neuen Regierungskonstellation
Seit Dezember 2017 ist eine neue Regierung aus ÖVP und FPÖ am Ruder. Die FPÖ in der Regierung haben wir nicht zum ersten Mal. Wir hatten das bereits 1983-1987 als Juniorpartner der SPÖ (unter den Bundeskanzlern Sinowatz und Vranitzky) und 2000-2007 als Juniorpartner der ÖVP (unter dem Bundeskanzler Schüssel). Beim ersten Mal, unter der schützenden Hand der SPÖ, gab es nicht viel Wirbel gegen sie. Beim zweiten Mal, im Jahr 2000, war das anders, damals gab es erhebliche und anhaltende Massenproteste. Im Dezember 2017 sind rund um die Angelobung solche Massenproteste ausgeblieben. 10.000 Teilnehmer in Wien sind nicht viel verglichen mit den 300.000 am 19.Februar 2000.

Colombia - LA “PAZ SOCIAL” DE LA BURGUESÍA ES LA PAZ DE LOS SEPULCROS - Unión Obrera Comunista (mlm)

Editorial

En agosto del año pasado, la Unión Obrera Comunista (mlm) como parte del análisis de la situación actual, declaró: “A pesar de que los hechos muestran la continuación de la guerra contra el pueblo; a pesar de los asesinatos de varios guerrilleros, líderes campesinos e indígenas y defensores de derechos humanos en tiempos del llamado “post-conflicto”, que son el despunte de un nuevo episodio de la ya conocida en Colombia sanguinaria paz burguesa posterior a los “acuerdos” con jefes guerrilleros de antaño; a pesar de todo esto, los jefes políticos reformistas y oportunistas de los partidos y de las centrales sindicales son quienes principalmente presentan el “acuerdo de paz” como el comienzo de una nueva época de “paz social” en Colombia, aprovechando la credulidad del pueblo por su resentimiento contra esta guerra reaccionaria que lo ha victimizado”.1
¡Y los hechos son los hechos! En los acostumbrados balances de fin de año, fue de reconocimiento general el gran número de asesinatos de dirigentes campesinos, líderes populares, defensores de derechos humanos y guerrilleros desmovilizados durante el 2017, cuantificados por la ONU en 150 y por el Instituto de Estudios para el Desarrollo y la Paz (Indepaz) en 170. La impunidad de estos crímenes se estima en el 87% y se agrega que el 59% de los homicidios fueron ejecutados por sicarios en las zonas abandonadas por las FARC, las mismas donde ascienden a 55.000 los desplazamientos forzados. Las zonas donde más asesinatos de dirigentes se registraron fueron Cauca (32), Nariño (28), Antioquia (23), Valle (14) y Chocó (12).
Como si fuera por causa del mismo síndrome de la estupidez de Trump cuando declara que el “calentamiento global es invento de los chinos”, o de Maduro para quien “en Venezuela no hay crisis”, también en Colombia resultó el panzón Ministro de Defensa Luis Carlos Villegas declarando que los asesinatos de los dirigentes sociales en su mayoría “son por asuntos personales y líos de faldas”.
Sí, por líos “de faldas, potreros, fincas y caminos que quieren empresarios y paracos” en las exactas palabras del caricaturista X-Tian de El Espectador. Por tales líos, en los mismos días cuando la prensa difundía las babosadas del Ministro, el 15 de diciembre el teniente del ejército Ferney Vega Padilla asesinó al joven campesino Alexander José Padilla Cruz en la vereda El Limón de Tierralta departamento de Córdoba; el 20 de diciembre paramilitares de las llamadas Autodefensas Gaitanistas de Colombia asesinaron a Gonzalo Antonio Martínez presidente de la Junta de Acción Comunal de la vereda Pechinde de Tierralta - Córdoba; ese mismo día Alfonso Pérez Mellizo presidente de la Junta de Acción Comunal en el corregimiento de Pan de Azúcar, municipio de El Patía departamento del Cauca, fue acribillado al salir de una reunión con la comunidad; el 21 de diciembre fue asesinado el líder social Esneider Ruiz Barreto miembro de ATCAM filial de Fensuagro y miembro de Marcha Patriótica, en el municipio de Puerto Guzmán departamento del Putumayo; el 24 de diciembre fue encontrado el cadáver de Guillermo Javier Artuz Tordecilla, dirigente campesino de Tierralta - Córdoba.
Tanto el Presidente Santos como el Ministro Villegas niegan la existencia de una operación sistemática de asesinatos de dirigentes sociales y políticos, y alegan que no existe una organización dedicada a perpetrar tales crímenes. Por su parte, los jefes reformistas y oportunistas pregoneros de la mentirosa “paz social”, insisten en comprometer al pueblo en el apoyo a esa política, lo cual sería aceptar dócil y pasivamente la mordaza y el oprobio dictatorial de los capitalistas sobre los trabajadores.
La “paz social” —prosigue la declaración citada arriba— es un imposible en una sociedad como la colombiana dividida en clases antagónicas donde unas cada día son más ricas a costa del trabajo de otras que cada vez son más pobres. La “paz social” es un veneno ideológico que anula en el pueblo el ánimo de luchar, es una trampa política que inmoviliza a los de abajo, dejando las manos libres a las clases dominantes para fortalecer su dictadura de clase y organizar los planes reaccionarios del llamado “post-conflicto”, un nuevo período de consolidación del despojo a sangre y fuego, de mayores beneficios para el capital imperialista y nacional profundizando la superexplotación de las masas trabajadoras del campo y la ciudad y la destrucción de la naturaleza, de prohibición de la lucha revolucionaria de las masas, de criminalización de sus protestas, de persecución, encarcelamiento, desaparición y exterminio de dirigentes revolucionarios, de activistas de DDHH, de defensores de la naturaleza, de dirigentes sindicales cuyas actividades ya son clasificadas en los códigos policiales como “terroristas” y “contra la paz social”.”
Y no se crea, que la “paz social” es imposible porque los gobernantes representantes de los grandes empresarios, son moralmente mentirosos, faltones, malnacidos y sanguinarios. ¡Sí que lo son! Han masacrado huelguistas, han ordenado desaparecer a periodistas, profesores, humoristas, raperos… solo por disentir y criticar sus abusos. Pero el principal impedimento para la “paz social” no es eso, sino el gran negocio de la explotación asalariada del trabajo, del que se derivan no solo los conflictos sindicales por mejores salarios y condiciones laborales, sino la irreconciliable lucha entre las clases por el dominio y el poder político en la sociedad. Ningún acuerdo con la burguesía y ninguna reforma al Estado y sus leyes pueden suprimir la división de la sociedad colombiana en clases antagónicas, cuya existencia siempre será en lucha, jamás en “paz social”.
¿Acaso no se dijo que con el “Acuerdo de Paz” se terminaba la guerra?
Se firmó el “Acuerdo” pero continuó la guerra si se quiere con más frenesí en las zonas antes controladas por las FARC. Continuó la guerra contra el pueblo, porque su causa no estaba en la decisión política de esa guerrilla de alzarse en armas, sino en la disputa económica interburguesa por la renta extraordinaria de la tierra, proveniente de la explotación del trabajo asalariado en negocios como el de la minería, la coca, la producción y tráfico de sicotrópicos, lo cual conlleva a la lucha por el dominio territorial. Y en esa disputa económica y del territorio, las FARC eran apenas uno de los contendientes, no el más poderoso, pero sí el más peligroso para los trabajadores porque disfrazó con palabras revolucionarias su participación en una guerra reaccionaria contra el pueblo, porque contrario a lo hecho por los marinos en la Revolución de Octubre de dirigir sus cañones contra el Zar y los enemigos del pueblo, en Colombia los jefes guerrilleros desviaron contra el pueblo los fusiles que en manos de los viejos campesinos apuntaban a los terratenientes.
Es tan peregrina la teoría de que el “Acuerdo” con las FARC terminaría la guerra, que mientras negociaban en la mesa, en los territorios aumentaban geométricamente las hectáreas sembradas de coca, indicativo ese sí fiel, de la intensificación de la guerra contra el pueblo. De 96.000 hectáreas sembradas en el 2015 se pasó a 146.000 en el 2016 y a 188.000 en el 2017 de las cuales 23.148 están en el municipio de Tumaco convertido hoy en un epicentro de la guerra de la coca, donde las masacres, el desplazamiento, la criminalización de los trabajadores cocaleros, muestra en carne viva que la “paz social” de la burguesía es la paz de los sepulcros.
Sabiendo que en política, la táctica revolucionaria se asienta en el examen permanente de la situación real y en el desarrollo probable de la lucha de clases, frente a la cuestión actual de la guerra y la paz, la Unión Obrera Comunista (mlm) hizo un análisis objetivo y una muy precisa previsión:
Con el “acuerdo de paz” del Gobierno de Santos y los jefes guerrilleros, termina la participación armada de las FARC en la guerra reaccionaria, pero no significa el fin de la guerra contra el pueblo, como ya lo demuestran los hechos, puesto que la disputa económica por la renta extraordinaria en las tierras despojadas, sigue siendo la base del enfrentamiento político entre las facciones de las clases dominantes, no solo en el marco de sus instituciones estatales sino principalmente a través de las fuerzas armadas estatales y paraestatales —llámense autodefensas, bandas criminales, clanes, grupos anti-restitución o simplemente escuadrones armados de los capos burgueses y terratenientes que ejercen poder en grandes territorios despojados— escuadrones de los cuales tampoco se pueden excluir remanentes mercenarios de las guerrillas que continuarán en el rentable negocio de la guerra reaccionaria”.
La “paz social” es un espejismo que aparta al pueblo de la lucha revolucionaria
De parte de los enemigos del pueblo —imperialistas, burgueses y terratenientes— la prédica de “paz social” es una vieja mentira trabajada en el vano intento de negar teóricamente la inevitable lucha de clases, y de impedir prácticamente que el pueblo se atreva a rebelarse, como bien lo expresa el cartel que circula por las redes sociales: “La burguesía llama “paz social” al silencio de los explotados”. Pero tal mentira es destrozada a diario por los hechos de la lucha de clases y por la gran verdad del marxismo: no habrá “paz social” mientras existan clases antagónicas en la sociedad.
La división de las clases dominantes frente al “Acuerdo de Paz”, es solo por cuestiones jurídicas secundarias. Igual a como lo manifiestan los representantes de los imperialistas, todas las facciones burguesas y terratenientes, aceptan lo principal del acuerdo entre el gobierno y los jefes guerrilleros: en lo político reconocer y someterse al Estado de dictadura de los explotadores, en lo jurídico legalizar el despojo violento y el desplazamiento de los pobres del campo perpetrados en la guerra, y en lo económico garantizar la expansión de la agricultura empresarial que profundiza el capitalismo en el campo, arruina y destierra al campesinado, y amplía la esclavitud asalariada. Por tanto, la división entre los explotadores frente al “acuerdo” es una alharaca pre-electoral para engañar incautos, cautivar votos y dividir al pueblo.
De parte de los falsos amigos del pueblo —los jefes de los partidos reformistas y oportunistas, los jefes guerrilleros, los jefes de las centrales sindicales— han mentido por partida doble: primero hicieron alharaca sobre el fin de la guerra con el “acuerdo”, y luego anunciaron el advenimiento de una época de “paz social” en Colombia. La vida misma se ha encargado de restregarles en la cara el divorcio entre el “acuerdo” y las verdaderas causas de esta guerra, enseñando que la “paz social” de los explotadores es la paz de los sepulcros, que en vez de una época de “paz social” se agravó la crisis social, esto es, se agudizó más la lucha de clases en la sociedad colombiana.
Las críticas de algunos jefes intermedios de las FARC contra los jefes negociadores del “acuerdo” por su entreguismo sumiso, por el incumplimiento del gobierno con los guerrilleros de base, por el hostigamiento que sufren sus familias y el asesinato de varios de ellos —a la fecha han asesinado a 36 guerrilleros desmovilizados y a 13 de sus familiares—, son críticas ciertas desde el punto de vista de los hechos de guerra, más cuando la burguesía ha puesto en la mira de sus sicarios a los simpatizantes, a los guerrilleros desarmados y sus allegados. Pero son críticas mamertas desde el punto de vista político, porque las hacen como defensores del “acuerdo” y crédulos en la posibilidad de la “paz social”. Asumir una posición consecuente por los guerrilleros de base engañados y utilizados para esta tramoya burguesa, por los simpatizantes obreros y campesinos desilusionados de los felones jefes guerrilleros, les exige rebelarse contra el “acuerdo” de sometimiento al poder de la burguesía y contra el plan parlamentarista burgués de los arrepentidos jefes; les exige desechar toda ilusión en la paz burguesa, comprender que la paz para el pueblo sólo es posible con la abolición de la propiedad privada sobre los medios de producción, causa profunda de la explotación del hombre por el hombre y de la desigualdad de clases en la sociedad; les exige renegar de su participación en esta guerra reaccionaria contra el pueblo, entendiendo que el camino no es la claudicación ante el Estado opresor, sino la vinculación a las luchas de las masas y de los revolucionarios en la preparación de una verdadera guerra popular, que sí lleve a la real emancipación del pueblo colombiano.
En resumidas cuentas, en esta guerra reaccionaria encarnizada contra el pueblo, la “paz social” de la burguesía es la paz de los sepulcros, es un embeleco que solo le sirve a los enemigos del pueblo para profundizar la explotación y endurecer su dictadura de clase. Como bien lo indica la Táctica revolucionaria de la Unión: “La política de “paz social” es hoy el principal contra-ataque a los esfuerzos de los revolucionarios y comunistas por elevar la conciencia política de las masas y unir sus distintas manifestaciones de lucha, reorganizar las filas de las clases trabajadoras con independencia de los enemigos explotadores y de los falsos amigos politiqueros, cumplir la tarea de construir el Partido político del proletariado al calor de la lucha de clases en el rumbo de la Revolución Socialista”.
¿Qué camino le queda entonces a las masas trabajadoras?
Confiar en sus propias fuerzas y en su lucha directa, cuyo acontecer es lo más importante y decisivo actualmente en la sociedad, en contraposición a la lucha electoral organizada por el gobierno y convertida en el qué hacer político de los partidos reformistas y oportunistas, promovida por la prensa de los grandes capitalistas y patrocinada por ellos, porque en esa lucha electoral no pesa la voluntad del pueblo así votara en su gran mayoría, sino el poder del capital que decide cómo se reparte la administración del poder entre las facciones de las clases dominantes, decide cuáles de sus representantes —ayudados por los colados de otras clases— han de administrar los negocios generales de los capitalistas (léase, han de ejecutar la “agenda empresarial”) y han de oprimir al pueblo durante los próximos años.
No es entonces la lucha electoral y parlamentaria la que sirve al pueblo para remediar sus sufrimientos. Es la lucha extraparlamentaria, la lucha directa de las masas trabajadoras, expresada hoy bajo la forma de Huelgas Políticas de Masas, la que sí puede resolver los problemas inmediatos de las masas, en la medida en que involucre a la inmensa mayoría de los explotados y oprimidos, junte sus expresiones dispersas, las unifique bajo una Plataforma común que con la fuerza de un paro general, sea exigida al Estado representante de todos los explotadores.
Mientras que la lucha electoral divide al pueblo y lo somete a marchar en apoyo a sus enemigos, la lucha de masas directa debilita a los gobernantes y desorganiza sus componendas con los partidos reformistas y oportunistas, une al pueblo y le enseña por experiencia propia que ¡Ni el Estado, ni los politiqueros! ¡Sólo el Pueblo Salva al Pueblo!
Y aunque las tareas políticas inmediatas de la lucha directa del pueblo deben ser, denunciar y movilizarse contra la guerra reaccionaria y el terrorismo de Estado que asesina dirigentes y activistas de las masas, rechazar en las calles la rebaja del salario mínimo y la andanada de impuestos y tarifas que se vienen, contraponer la movilización a la farsa electoral, conmemorar con mayor beligerancia el Primero de Mayo Internacionalista y Revolucionario, y avanzar en la organización de un Paro Nacional Indefinido, tales movilizaciones serán solo batallas inmediatas de resistencia y preparación para las futuras batallas revolucionarias en la lucha de clases, esas sí decisivas para derrocar a los opresores y constituir un nuevo poder, el de un nuevo Estado de obreros y campesinos, indispensable para barrer las causas profundas de la esclavitud asalariada.
Para la lucha política inmediata son condiciones necesarias, la unidad de los comunistas revolucionarios, la unidad de las posiciones revolucionarias en el movimiento sindical, y la alianza con las expresiones revolucionarias de la pequeña burguesía, sobre la base del rechazo al engaño de la “paz social” y del compromiso a contrarrestar, neutralizar y derrotar la influencia pacifista al interior del movimiento de masas.
Para el avance de la lucha política revolucionaria de las masas, es así mismo condición indispensable, el persistente trabajo de los comunistas para enseñarles a distinguir a sus verdaderos amigos y enemigos; para elevarles al calor de la lucha su conciencia política, tanto sobre el carácter irreconciliable de la contradicción con los enemigos del pueblo, como sobre la nefasta política de conciliación de clases y “paz social” de los reformistas y oportunistas; para contribuir a la organización independiente de la clase obrera, de su movimiento sindical y principalmente de su destacamento de vanguardia, el Partido del Proletariado, dirigente político y cuartel general de la revolución.
Tales son las responsabilidades inmediatas de los activistas obreros y de masas, de los revolucionarios y comunistas, para enfrentar la política desmovilizadora de la “paz social” y el gran engaño electoral.
Comité de Dirección – Unión Obrera Comunista (mlm)
Enero 20 de 2018


solidarity with Grup Yorum members in prison in Turkey

Dear comrades,
As you all know, 11 Grup Yorum members are in prison. As being done for all our prisoners, they are also continuously being attacked by the prison administration and the guardians.
The Turkish government violates almost all rights of the prisoners. They threaten the prisoners to wear uniform clothes. And for 1.5 years, our prisoners have been in a general resistance.
These situations cause diseases for the prisoners. One of the sick prisoners is Dilan Poyraz, who is also member of Grup Yorum.
Below is a news about what had happened in Silivri prison, and Dilan's disease, with the words from Dilan's father Ali Poyraz.
(A recent news, many prisoners in Silivri, including Dilan Poyraz, have been exiled to different prisons.)
With solidarity...
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Ali Poyraz, the father of Grup Yorum’s member Dilan: “Blood is coming out of the mouth and the nose of my daughter.”
The mother of Dilan, the Grup Yorum’s member whose nose and mouth bleed, suffered pancreas and lung cancer. Dilan is experiencing the same symptoms as her mother did.
“The other day I went to the open visit. Six days ago they discharged my daughter from the hospital. The blood is coming out of her nose and mouth. During the open visit, I took my daughter’s hand, I put my hands on her cheeks and she was burning like fire. In the hospital they did only a superficial examination”, said Dilan’s father when he went to the prison visit two days ago.
We spoke with Ali Poyraz (48), the father of the arrested Grup Yorum member Dilan Poyraz (22) about the circumstances of his daughter’s health. He said that he is worried for the health of his daughter and that she was not being taken to the hospital with excuses such as: “The vehicle didn’t come” or “Currently there are no soldiers”. Poyraz mentioned he was able to see his daughter only for 15 minutes when he went to the visit, and added: “My daughter took the side of the people that suffer injustice. The system sees her as a terorist. Yesterday she stood by the journalists, today she stands by the miners. My daughter came back and stood by the turban wearing people who suffered injustice. I am proud of my daughter.”
Poyraz explained that her wife has pancreas and lung cancer and stated: “At the beginning, juast as Dilan my wife as well threw up blood. They have the same symptoms. That’s what’s the most frightening for us. I want my daughter to be released and provided with a medical threatment. Grup Yorum’s member Dilan Ekin is by my daughter’s side. She also suffers from stomach pain and has a risk of remaining paralysed. They must provide treatment for all sick prisoners, immediately.
“Diagnostics and treatment is not possible under this conditions”
In the letter from Silivri Prison Dilan Poyraz she stated that the bleeding from her mouth and nose from her started and requested immediate transfer to the hospital and blood analysis. The results have still not arrived. “I experience difficulty breathing. My sleep cycle has been impaired. Under this conditions correct diagnostics and treatment are not possible. For example, if that day the soldier does not come, you cannot go to the medical examination or if the soldier does not step out of the room, you cannot get examined”, she said.

solidarity with Nuriye and Semih in hunger strike

Hello comrades,
As you know from the press, Nuriye and Semih ended their hunger strike on their 324th day, after the state of emergency commision gave a negative response for reinstatement to their jobs. Athough the decision of comission is negative, their resistance is a political victory for us, because the practices of state of emergency has been crushed with this resistance. The resistance will continue in another phase, especially the daily resistances in Ankara, Yüksel Street. Now, there will be a treatement process for Nuriye and Semih for 2 months, and then they will be a part of the resistance again.
 Dear comrades,
As you all know, today is 322th day for the hunger strike of Nuriye Gülmen and Semih Özakça, and they are in a very critical condition. Last week, their doctors announced the health conditions of Nuriye and Semih:
-Now, they are nearly half of their weights when they started.Nuriye Gülmen’s weight has dropped from 59 to 33 kilograms, while the teacher Semih Özakça’s weight has fallen from 86 to 45 over the same period. Semih’s wife, Esra Özakça, who is also in hunger strike, has lost 20 kilograms.
-The hunger strikers are suffering from a range of severe health problems, including difficulty sleeping, pain in their limbs, and muscular problems.
-Wounds in their mouths have made it difficult for them to consume liquids.
Every step we take is very important, so every day we should spend time for Nuriye and Semih and their situation. In order to enforce all the channels of Turkish government, could you send faxes and e-mails to the ministries of Turkish governments and Turkish embassies? We must win Nuriye and Semih's rightful demands, reinstatement to their jobs... Nuriye and Semih must live...
Attached are the templates for faxes and e-mails to the ministries and Turkish embassies
Below are the fax, e-mail and telephone numbers:
INQUIRY COMMISSION ON THE STATE OF EMERGENCY MEASURES:
Fax no: +90 312 403 69 90
Telephone no: +90 312 425 04 22
                    +90 312 503 68 11
E-mail: ohalkomisyon@basbakanlik.gov.tr
MINISTRY OF INTERIOR:
Fax no: +90 312 418 12 60
Telephone no:    +90 312 422 40 00
                        +90 312 425 72 14 / 3472
                        +90 312 418 14 83 - 69
E-mail: teftis@adalet.gov.tr
MINISTRY OF JUSTICE
Fax no: +90 312 417 77 70
Telephone no: +90 312 417 77 70
E-mail: info@adalet.gov.tr
Below are the addresses of the Turkish embassies in your countries (if not in the list, you can from the link http://www.mfa.gov.tr/default.en.mfa , on the left, under "Turkish Representations").
Algeria
Ambassade De Turquie, Algier
Telephone 00 213 21 23 00 04 00 213 21 23 00 60 00 213-21 23 00 98
Fax 00 213-21 23 01 12
e-Mail: ambassade.alger@mfa.gov.tr
Bangladesh
Turkish Embassy In Dhaka
Telephone +880 2 984 35 36; +880 2 984 21 98
Fax +880 2 984 38 73
e-Mail: embassy.dhaka@mfa.gov.tr
Belgium
Ambassade De Turquie
Telephone 00 32 2 513 40 95 - 506 11 20 00 32 2 506 11 36 - 506 11 41 00 32 2 506 11 42 00 32 2 506 11 32
Fax 00 32 2 514 07 48
e-Mail: embassy.brussels@mfa.gov.tr
Brazil
Sao Paulo Turkish Consulate General
Telephone (55) (11)3062.5564 - (55) (11)3062.8210 - (55) (11)3063.0731
e-Mail: consulate.saopaulo@mfa.gov.tr
Bulgaria
Sofia Turkish Embassy
Telephone 00 359 2 935 55 00
Fax 00 359 2 981 93 58
e-Mail: embassy.sofia@mfa.gov.tr
France
Ambassade De Turqie
Telephone 00 33 1 53 92 71 11 -12 00 33 1 53 92 71 12-13 00 33 1 53 92 71 14(GÜVENLİK)
Fax 00 33 1 45 20 41 91
e-Mail: ambassade.paris@mfa.gov.tr
Germany
Berlin Turkisches Generalkonsulat
Telephone (00 49 30) 896 80 211, 896 80 223 , 896 80 224, 896 80 218
Fax (00 49 30) 893 18 98
e-Mail: konsulat.berlin@mfa.gov.tr
Greece
Turkish Embassy
Telephone 00 30 210 726 30 00
Fax 00 30 210 722 95 97
e-Mail: embassy.athens@mfa.gov.tr
India
Turkish Embassy
Telephone (00 91 11) 2688 9053 - 2688 9054 - 2410 1973 -2410 1975
Fax 00 91 11 2410 1974 (new) - 26 88 1409 (Consular Info)
e-Mail: embassy.newdelhi@mfa.gov.tr
Iraq
Turkish Embassy
Telephone 0312 – 292 26 99 (Ankara üzerinden ) 00 964 790 190 24 01 -- 00 964 790 190 94 06
Fax +964 1 422 83 53, 0 312 218 61 10 (Ankara üzerinden)
e-Mail:  embassy.baghdad@mfa.gov.tr
Ireland
Turkish Embassy
Telephone Santral: 00 353 1 668 52 40
Fax 00 353 1 668 50 14
e-Mail: embassy.dublin@mfa.gov.tr
Italy
Turkish Embassy
Telephone 00 39 06 446 99 33 00 39 06 445 941 00 39 06 445 942 00
Fax 00 39 06 494 15 26
e-Mail: ambasciata.roma@mfa.gov.tr
Lebanon
Ambassade De Turquie
Telephone 00 961-4 52 09 29- 52 09 39 00 961-4 40 67 76
Fax 00 961-4 40 75 57
e-Mail: ambassade.beyrouth@mfa.gov.tr
Netherlands
Turkish Embassy
Telephone 00 31 70 302 31 00
Fax 00 31 70 361 79 69
e-Mail: embassy.thehague@mfa.gov.tr
Palestine
Jerusalem Consulate General Of Turkey
Telephone 00 972 2 5910 555 00 972 2 5910 556 00 972 2 5910 557
Fax 00 972 2 582 02 14
e-Mail: consulate.jerusalem@mfa.gov.tr
Philippines
Turkish Embassy
Telephone 00 63 2 843 97 05 00 63 2 843 97 07 00 63 2 887 63 73 00 63 2 888 56 99
Fax 00 63 2 843 97 02
e-Mail: embassy.manila@mfa.gov.tr
Russia
Moscow Turkish Embassy
Telephone 00 (7 495) 994 4808 - 00 (7 495) 994 9359 (Konsolosluk)
Fax 00 (7 495) 956 55 97
e-Mail: embassy.moscow@mfa.gov.tr
Serbia
Turkish Embassy
Telephone 00 381 11 333 24 00
Fax 00 381-11 333 24 33
e-Mail: embassy.belgrade@mfa.gov.tr
Spain
Madrid Turkish Embassy
Telephone 00 34 91 319 80 64 - 00 34 91 319 82 97 - 00 34 91 319 81 11
Fax 00 34 91 308 66 02
e-Mail: embajada.madrid@mfa.gov.tr
Tunisia
Ambassade De Turquie
Telephone 00 216-70 132 300 (10 hat)
Fax 00 216-71 767 045
e-Mail: ambassade.tunis@mfa.gov.tr
Ukraine
Kiev Turkish Embassy
Telephone 380 44 281 07 50 380 44 281 07 51
Fax 00 380-44 285 64 23
e-Mail: embassy.kiev@mfa.gov.tr
United Kingdom
London Turkish Embassy
Telephone (00 44) 20 73 93 02 02
Fax (00 44) 20 73 93 00 66 - (00 44 )20 73 93 92 13
e-Mail: embassy.london@mfa.gov.tr
United States Of America
Washington Turkish Embassy
Telephone 00 1 202 612 67 00 (9 HAT) 00 1 202 612 67 01
Fax 00 1 202 612 67 44
e-Mail: embassy.washingtondc@mfa.gov.tr
Thanks in advance.
Revolutionary greetings...

With solidarity..




We Will Beat the AKP's Arrest Terror! Turkey - Antimperialist Front


 
Since September the fascism of AKP has put into force a policy of attack which directly aims at the People's Front. This attack which is based on the confession of an informant traitor by the name of Berk Ercan, has led to arrest of nearly 130 of our comrades until today.
 
Anti-Imperialist Front's workers Cansu Güneş Seferoğlu and Lerzan Caner, and People's Law Office's worker Aytaç Ünsal and who carried the great work of the Turkish revolutionary struggle abroad, all over the world, were made prisoners. Their crimes are “great“: attending and providing support for the arranging of the Symposium of the People's Unity Against the Imperialist Aggression “Eyup Baş“  which has been organised in the past 7 years and became a tradition. The fascism makes it appear as if an activity in which progressive, patriotic and revolutionary individuals and organisations from all over the world participate for years, is a crime. At the same time, our friend Okan Özer who has put great labour in arranging this year's Symposium, has been taken prisoner as well with this fact in mind. Again this year, Grup Yorum member Betül Varan and the student of the Justice School Naim Eminoğlu who went to Democratic People's Republic of Korea to provide support them, have been also taken prisoners.
 
The AKP is saying: “You will not organise. You will not resist. You will not ask for bread, justice, independence and democracy.“ As for us, we say: “We will organise. We will resist. We will continue our struggle for bread and justice, for independence and democracy!“
 
Our call for all members of the Anti-Imperialist Front, progressive, patriotic and revolutionary organisations and individuals: wherever you are, protect our friends Cansu Güneş Seferoğlu, Lerzan Caner, Aytaç Ünsal, Betül Varan and Naim Eminoğlu from the attacks of the AKP fascism! Expose the Turkish fascism! Increase the number of the requests to set our friends free! Organise the activities and actions within this scope!
 
With Cansu Güneş Seferoğlu, Lerzan Caner, Aytaç Ünsal, Betül Varan and Naim Eminoğlu, for all revolutionary prisoners we are saying that:
to be an anti-imperialist is not a crime, it's an honour;
to be an internationalist, to act with solidarity with the people's of the world is not a crime, it's an honour;
revolutionism is not a crime, it's an honour;
Freedom for Cansu Güneş Seferoğlu, Lerzan Caner, Aytaç Ünsal, Betül Varan, Naim Eminoğlu and all revolutionary prisoners!
 
END THE TERROR OF THE ARBITRARY IMPRISONMENT!
WE ARE THE PEOPLE, WE CANNOT BE BEAT BY THE IMPRISONMENT!
WE WILL DEFEAT THE FASCISM!
 
Below are the address of our comrades in prison. It would be great if you could write letter to them.
 
Cansu Güneş Seferoğlu: Silivri 9 No'lu Kapalı Hapishanesi, Silivri / İSTANBUL / TURKEY
Ayşe Lerzan Caner: Balıkesir L Tipi Hapishanesi, Kepsut / BALIKESİR / TURKEY
Naim Feyzullah Eminoğlu: Burhaniye T Tipi Hapishanesi, Burhaniye / BALIKESİR / TURKEY
Betül Varan: Burhaniye T Tipi Hapishanesi, Burhaniye / BALIKESİR / TURKEY
Aytaç Ünsal: Burhaniye T Tipi Hapishanesi, Burhaniye / BALIKESİR / TURKEY
Okan Özer: Burhaniye T Tipi Hapishanesi, Burhaniye / BALIKESİR / TURKEY
 
With solidarity..

Paris 20 janvier – l’Hommage au camarade Pierre se transforme en une manifestation maoïste à travers les rues de la ville


L'hommage à Pierre le 20 Janvier a été un événement révolutionnaire du prolétariat qui a touché les cœurs et les esprits de tous les camarades intervenus et a lancé un message qui rend hommage à cet important camarade qui a disparu et en même temps conduit et renforce la conscience révolutionnaire, la militance communiste et l’engagement à avancer dans la lutte pour le communisme.
Dans la salle historique de la « Bourse du Travail », à 11 h. se sont placé dans différentes sections: les militants  prolétaires et syndicales qui ont partagé de nombreuses années avec le camarade Pierre dans la lutte ouvrière, les jeunes communistes du Parti communiste maoïste de France, les représentants des organisations et des partis d'autres pays qui ont décidé d'intervenir directement à l'hommage, en tant que partie de nombreux camarades, organisations et partis dans le monde qui ont exprimé toute leur émotion et hommage à la figure de Pierre.
Naturellement, la copine de Pierre était présente, entourée d'une solidarité affectueuse, à laquelle elle a répondu avec émotion mais aussi avec douceur et chaleur à cause de la présence de nombreux compagnons qui ont rendu la figure et l'œuvre de Pierre encore plus vivantes.
La célébration a vu au début l'intervention d'un camarade de militance de Pierre qui a fait l'hommage principal, dans la salle plein de drapeaux et résonnant au cri "Camarade Pierre, présent!".
Le chant de l'Internationale a vu tout le monde se lever rendant ce moment inoubliable.
Puis, avec le plus grand soin et chaleur, ont été suivi les témoignages de militants syndicaux, des militants sociaux, qui, en rendant hommage à Pierre ont stressées épisodes importants de l'action de Pierre et placé toute sa militance dans le feu de la lutte des classes.
Après les témoignages, les hommages musicaux ont commencé. Un chanteur populaire a réalisé trois pièces dédiées à Pierre et un chœur rouge a chanté une revue des chansons historiques du mouvement ouvrier de la France et d'autres pays, les chants de la résistance anti-fasciste et une double exposition de l'Internationale qui a vu une participation chaleureuse de tout le public. Et, pour finir la fête dans la salle, ce sont les jeunes maoïstes français qui ont chanté "Les nouveaux partisans", une chanson très chère à Pierre.
Mais l'hommage ne pouvait en aucun cas rester enfermé seulement dans la salle.
Avec une grande banderole et de nombreux drapeaux, jeunes et militants quittèrent la pièce et atteignirent la place de la République, la place de l'incident maudit. Ici, encore une fois, des slogans qui ont impliqué et suscité l'attention chez les gens de la place ou qui sont passés par là.
Ensuite, la décision fut d'aller avec un cortège au cimetière du Père Lachaise, où Pierre est enterré pour faire le dernier acte de cette journée au Mur des Communards.
Le cortège lors de la marche a augmenté en intensité, en vigueur, avec des slogans puor célebrer Pierre mais aussi Gilles Tautin, Pierre Overney, figures historiques du mouvement du «mai français» et de la Gauche Prolétarienne, desquelles, en tant que événement historique, Pierre est une partie. Les slogans ont fait la célebration, dans différentes langues, aussi de la guerre populaire, des luttes armées des peuples, de l'internationalisme prolétarien.

Les gens le long des routes et aussi des boutiques été frappés par cette élevation du communisme et des communistes, dans un moment ou l'impérialisme, le gouvernement et le réformisme considèrent que tout cela est un phénomène du passé. L'hommage à Pierre et ce cortège militant a voulu affirmer que le militantisme communiste est immortel et que cette bataille a un brillant avenir, marqué également par la majorité des jeunes qui ont caractérisé le cortège.
Au mur des Communards tout cela a atteint son point culminant. La place chère à l'ensemble du mouvement communiste international, à laquelle Pierre a participé à bien d'autres occasions et événements, a écouté le tribut “chargé” des organisations communistes présentes à l'événement. Camarades Italiens, Turcs, Allemands, Autrichiens ont apporté avec des interventions ciblées, le sens et l'importance de Pierre, de son travail, de son idéologie, qui aujourd'hui sont patrimoine du mouvement communiste international et sont référence, dans ses divers aspects de l'organisation de l'activité des partis et des organisations qui construisent les partis communistes marxistes-léninistes-maoïstes dans nos pays et qui regardent au but internationaliste de ce travail.
Une fois de plus, le chant de l'Internationale a fermé la partie visible de cette journée interminable. Interminable parce que personne ne voulait que ça se termine. Et cela a continué avec la “camaraderia” et dans les discussions entre les camarades qui ont participés.
Le camarade Pierre est présent et vit dans la lutte irréductible du prolétariat pour le pouvoir socialiste et le communisme!



 

Tuesday, January 30, 2018

París, 20 de enero: el homenaje al camarada Pierre se transforma en una manifestación maoísta por las calles de la ciudad

El homenaje al camarada Pierre el 20 de enero fue un evento proletario y revolucionario que ha tocado los corazones y las mentes de todos los camaradas que asistieron, y lanzado un mensaje que rinde homenaje a este importante camarada caído y, al mismo tiempo, empuja y fortalece la conciencia revolucionaria, la militancia comunista y el compromiso de avanzar en la lucha por el comunismo.

En la sala histórica de la "Bourse du travail", a las 11, los proletarios y activistas sindicales que habían compartido con el camarada Pierre muchos años de luchas obreras, los jóvenes comunistas del Partido Comunista Maoísta de Francia, los representantes de las organizaciones y partidos de otros países que habían decidido de participar directamente en el homenaje, como parte de muchos camaradas, organizaciones y partidos que habían expresado su emoción y homenaje al camarada Pierre en el mundo, ocuparon los diferentes sectores.
Por supuesto, la compañera de Pierre estaba allí, rodeada por afectuosa solidaridad, a la cual ella respondió con emoción pero también con dulzura y calor, a la presencia de muchos camaradas que hicieron que la figura y el trabajo de Pierre fueran aún más vivos.
La celebración comenzó con el discurso de un camarada militante de Pierre que, en una sala adornada con banderas, onde resonaba el grito de "camarada Pierre, ¡presente!", rindió el homenaje principal.
El canto de la Internacional ha visto a todos ponerse de pie, haciendo ese momento inolvidable.
Luego, con gran atención y calor, se escucharon los testimonios de activistas sindicales y sociales, que, al render homenaje a Pierre, destacaron episodios significativos de la actividad de Pierre y pusieron todo su trabajo en el fuego de la lucha de clases.
Después de los testimonios, comenzaron los homenajes musicales. Un cantante popular cantó tres piezas dedicadas a Pierre y un coro rojo una colección de canciones históricas del movimiento obrero de Francia y otros países, canciones de la resistencia antifascista y, dos veces, la Internacional, que vio una cálida participación de todos los presentes. Y, para finalizar la celebración, los jóvenes maoístas franceses cantaron "Les nouveax partisans", una canción muy querida a Pierre.
Pero de ninguna manera el tributo podría permanecer solo en una sala cerrada.
Con una gran pancarta y muchas banderas, los jóvenes y camaradas salieron en la calle y llegaron a la cercana Place de la Republique, el lugar donde ocurrió el accidente mortal. Aquí, una vez más, los lemas involucraron y llamaron la atención de la gente en la plaza o que pasaban por allí.
Después, la decisión fue marchar juntos al cementerio de Père Lachaise, donde está enterrado Pierre, para concluir el evento al Muro de los Comuneros.
Durante su camino, la marcha creció en intensidad y fuerza, con consignas que rindieron homenaje a Pierre, pero también a Gilles Tautin y Pierre Overney, figuras históricas del movimiento del "Mayo francés" y de la Gauche Proletarienne, de la cuya historia Pierre fue parte. Los lemas también aclamaban, en diferentes idiomas, la guerra popular, las luchas armadas de los pueblos, el internacionalismo proletario.
Estas vivas al comunismo y los comunistas impresionaron a la gente en la calle, ya que el imperialismo, los gobiernos y los reformistas consideran que todo esto es un fenómeno del pasado. El tributo a Pierre y esta marcha militante quería afirmar que la militancia comunista es inmortal y su batalla tiene un futuro brillante, marcado también por la mayoría de jóvenes que caracterizó la marcha.
Todo esto ha llegado al tope ante el Muro de los Comuneros. En ese lugar, querido a todo el movimiento comunista internacional, donde Pierre estuvo en muchas ocasiones y eventos, se han escuchado los "densos" tributos de las organizaciones comunistas presentes en el evento. Camaradas italianos, turcos, alemanes y austríacos trajeron con discursos precisos el significado y la importancia del camarada Pierre, de su trabajo, su ideología, que hoy son herencia del movimiento comunista internacional y, en los diferentes aspectos, una referencia para la acción de los partidos y las organizaciones que están construyendo partidos comunistas marxistas-leninistas-maoístas en los respectivos países, mirando al fin internacionalista de este trabajo.
Una vez más, el canto de la Internacional ha cerrado la parte visible de este día sin fin. Sin fin, porque nadie quería que terminara. Y continuó en la camaradería y el diálogo entre los camaradas.

¡El camarada Pierre está presente y vive en la lucha irreductible del proletariado por el poder socialista y el comunismo!

par los camaradas de PCm Italia

Parigi January 20 - the homage to comrade Pierre is transformed into a Maoist demonstration through the streets of the city

The tribute to Pierre on January 20 was a proletarian and revolutionary event that has touched the hearts and minds of all the comrades who attended, and has launched a message that pays homage to this important fallen comrade and, at the same time, boosts and strengthens the revolutionary consciousness, the communist militancy and the commitment to advance in the struggle for communism.
In the historical hall of the "Bourse du travail", at 11 AM, the proletarians and union members who had shared with Comrade Pierre many years of workers' struggle, the young communists of the Maoist Communist Party of France, the representatives of the organizations and parties from other countries who had decided to participate directly at the homage, on behalf of many comrades, organizations and parties that had expressed their emotion and homage to the comrade of Pierre in the world, occupied different sectors.
Of course, Pierre's companion was there, and she was surrounded by the affectionate solidarity, to which she responded with emotion but also with sweetness and warmth for the presence of many comrades who made Pierre's figure and work even more alive.
The celebration begun with the speech of a militant comrade of Pierre who, in a hall decked with flags, resounding the cry “comrade Pierre, present!”, paid the main homage.
The singing of the International has seen everyone standing up, making the moment unforgettable.
Then, with great attention and warmth, the testimonies of union and social activists were heard, which in paying homage to Pierre highlighted significant episodes of Pierre's activity and put the whole his work in the fire of the class struggle.
After the testimonies, musical homages have begun. A popular singer has plaid three pieces dedicated to Pierre and a red choir sang a collection of historical songs of the workers movement of France and other countries, songs of the anti-fascist Resistance and a double performance of the Internationale which saw a warm participation of all the attendance. And, to finish the celebration, the young French Maoists sang "The new partisans", a song very dear to Pierre.
But in no way the tribute could remain only in a closed room.
With a large banner and many flags, youth and comrades went out of the room and reached the nearby Place de la Republique, the place where the lethal accident had occurred. Here, once again, the slogans involved and drew the attention of the people in the square or who were passing by.
Afterwards, the decision was to march together to the Père Lachaise cemetery, where Pierre is buried, to conclude the event at the Communards Wall.
During the walking, the march grew in intensity and strength, with slogans paying homage to Pierre but also to Gilles Tautin and Pierre Overney, historical figures of the "French May" movement and the Gauche Proletarienne, whose history Pierre was part. The slogans have also hailed, in different languages, to the people's war, the armed struggles of the peoples, the proletarian internationalism.
These slogans for communism and communists impressed the people along the way, since imperialism, governments and reformists consider that all this is a phenomenon of the past. The tribute to Pierre and this militant march wanted to affirm that the communist militancy is immortal and that this battle has a bright future, marked also by the majority of youth that characterized the march.
All this has reached the top at the Comunards Wall. In that place, dear to the entire international communist movement, where Pierre was on many occasions and events, the “dense” tribute of the communist organizations present at the event has been heard. Italian, Turkish, German and Austrian comrades brought with purposeful speeches, the meaning and the importance of Pierre, his work, his ideology, which today are heritage of the international communist movement and, in its various aspects, a reference for the action of parties and the organizations that are constructing Marxist-Leninist-Maoist communist parties in the respective countries, looking at the internationalist goal of this work.
Once again, the singing of the Internationale has closed the visible part of this endless day. Endless, because nobody wanted it to end. And it continued in the comradeship and the dialogue between the comrades.

Comrade Pierre is with us and lives in the irreducible struggle of the proletariat for the socialist power and communism!

from PCmItaly comrades

Monday, January 29, 2018

Afrin : Statement by the TKP/ML TIKKO Rojava Command




TKP ML statement against the fascist aggression initiated by the Turkish state and the AKP-MHP-CHP under the name of "national reconciliation" from the TKP / ML TIKKO Rojava Command.

In our explanations reaching our hand by e-mail, the Rojava Command reminds us of the period when the gangs of the imperialist states and mainly the state of the Turkish Republic . "/ we will be actively involved in resistance to attacks, just as it is in Kobanê. "

"The Fascist Republic of Turkey, which has shown all kinds of aggression since the beginning of the Rojava Revolution, has tried to strangle the revolution.

The fascist TC, who stared at Afrin for a long time, started bombing Afrin with aircrafts as of January 20th.

This attack, the fascist AKP government's 'Olive Branch' will turn into a rope for the AKP, with the resistance by the people.

The Rojava people, who have defeated and defeated everywhere  the Turkish state has provided to support, will erode the assaults of reactionary fascist gangs that appear in other names this time. "

 "Whatever happens, the end will be fabulous!"

"We will be actively involved in the resistance of the TKK / ML affiliated TKKO to the attacks of the TC against the as the Rojava force, just as in Kobanê. 

In Turkey, Turkey in Kurdistan, all progressives in various European countries, patriotic, revolutionary democrats sector, laborers, women, our friends and our comrades,  people of taking these as active in the honorable struggle, TC fascist reactionary attacks and imperialism we are urging all their  dirty plans to come to naught.

No one doubts that, like the Sehîd Çiyager from the heroes of the resistance, in our struggle against fascism, 'Whatever happens, the end will be magnificent'.

Downn with fascist Turkish state!

Support the dignified struggle of the oppressed for life!