proletari comunisti 13 dicembre
Il rovesciamento di Assad in Siria e il nuovo governo reazionario sostenuto dalla Turchia e dagli imperialisti occidentali
Lo stato sionista di tipo nazista
di Israele approfitta della crisi per bombardare attaccare per
l'ennesima volta un paese sovrano in spregio alle leggi internazionali
con il beneplacito di fatto di tutti - ndr
Quello che sta succedendo in Siria è come un incendio che si diffonde perché trova il terreno fertile, dal genocidio palestinese all'attacco al Libano e alla guerra in Libano che minaccia anche un nuovo attacco all'Iran che incendi tutta l'area, a servizio dell'imperialismo e degli interessi dello Stato sionista di Israele, gendarme del mondo in quell'area per conto delle multinazionali dei paesi imperialisti, per mantenere il tallone di ferro e il controllo delle fonti di energia e dell'assetto geostrategico, delle vie commerciali in questa area decisiva del sistema-mondo.
Il contagio si diffonde e la Siria entra ora nell'occhio del ciclone.
Partiamo da un dato: la Siria di Assad è un regime della borghesia al servizio dell'imperialismo e dei suoi padroni, un regime di capitalismo burocratico che conserva un sistema feudale che ha oppresso e opprime il popolo siriano tutto e che il popolo siriano in tutte le sue forme ha ragione di ribellarsi e la caduta di Assad è giusta e sacrosanta perché questi regimi sono dittature antipopolari che devono essere rovesciate.
Non difenderemo il regime di Assad in nessuna maniera. La facilità con cui è stato rovesciato il cammino senza reali ostacoli, comprese le feroci forze armate siriane usate da Assad per reprimere in tutte le forme il suo popolo tanto che questo regime è la causa essenziale della gigantesca fuga dalla Siria che abbiamo visto in questi ultimi anni e che continuerà anche in queste ore.
Noi siamo per la caduta del regime di Assad, ma la marcia senza ostacoli che ne ha portato
all'attuale caduta, consegnando questo paese agli eredi dell'Isis, sta a dimostrare quanto il regime fosse divenuto antipopolare, quanto il regime si reggesse quasi prevalentemente sul sostegno della Russia, la Russia imperialista, impegnata a sua volta in una guerra in Ucraina nel contesto delle contraddizioni imperialiste, non ha voluto né potuto probabilmente intervenire a sostegno di Assad in queste congiunture e meno che mai lo ha fatto il can che abbaia e che non morde, l'Iran, che sempre più si dimostra un paese che a parole è la bandiera di tutti coloro che si oppongono nell'area - intesa in senso lato - all'interesse dell'imperialismo americano e delle potenze occidentali, ma che in realtà, a fronte dell'azione degli attacchi dell'imperialismo e delle potenze occidentali, nulla può fare, nulla ha fatto per il popolo palestinese, per sostenere il movimento degli Hezbollah a fronte all'invasione, all'attacco criminale dello Stato di Israele, a difesa della Siria, che pur fa parte del suo campo. Nessuna fiducia si può avere nei regimi arabi che invece di fare la guerra all'imperialismo e allo Stato sionista la fanno al loro popolo e quando vengono attaccati non trovano nel loro popolo la forza materiale per respingere gli attacchi.In Siria chi avanza certamente non lo fa solo con mezzi propri ma perché è sostenuto dall'imperialismo e dalla potenza regionale che nel territorio vuol divenire il punto di forza non solo in nome dei suoi interessi, l'altro gendarme dell'area che è il regime fascista turco di Erdogan.
Senza l'appoggio di Erdogan e il sottinteso appoggio dell'imperialismo, l'avanzata dei cosiddetti "ribelli" dell'ISIS non avrebbe potuto vincere.
Quindi il nuovo regime che si tinge oggi di moderatismo e che dice che ristabilirà la democrazia, che darà a tutte le forze dell'opposizione reale esistente, diffusa, del popolo siriano, un potere è un regime di cui non ci si può fidare. Il loro orizzonte è quello dell'integralismo islamico, di proporsi come nuovi oppressori, e si è visto quando l’ISIS ha scatenato le sue forze - e poi ne è stato militarmente battuto – e quello che ha fatto nell'area e nella zona. Contro di esso si sono levate parti rilevanti della popolazione nell'area e contro di esso aveva combattuto in prima linea il movimento di liberazione turco attraverso le forze che le hanno rappresentate nella sua faccia migliore, a Kobane. Le combattenti di Kobane, i combattenti del Fronte unito anti-ISIS e anti-turco, sono stati una diga nei confronti dell'avanzata dell'ISIS, ma nello stesso tempo sono state oggetto sia delle pallottole zuccherate della loro normalizzazione sia degli attacchi frontali da parte del regime turco. Oggi non solo il popolo siriano si trova di fronte a nuovi padroni con l'appoggio dell'imperialismo - tacito o diretto - e con il sostegno innanzitutto della Turchia, diventa un nuovo governo dello stesso stampo di quello che l'ha preceduto.
Ma la Turchia utilizza questo stato di guerra per una sorta di resa dei conti, anch'essa di stampo genocida, nei confronti del popolo curdo e nei confronti delle sue espressioni più progressiste e avanzate. All'ombra di questo rovesciamento di Assad si consuma una guerra contro tutto ciò che è di ostacolo, non solo all'imperialismo, ma al potere delle potenze nel territorio che vogliono assurgere a fattore decisivo nell'area, sempre nel quadro dell'imperialismo.
Ma le vicende in Siria sono parte del sistema mondiale che marcia verso la guerra, che rende quasi impossibile che le varie frazioni che si combattano non siano al servizio di una o l'altra potenza imperialista e che quindi ogni guerra che ha ragioni interne nel conflitto tra popolo e classi dominanti, diventa parte delle guerre interimperialiste, delle guerre per procura che si vanno sviluppando, di cui l'Ucraina è l'espressione in questo momento più eclatante.
I proletari non possono che essere dalla parte delle masse popolari che, qualunque sia il regime, ricevono miseria, sfruttamento, oppressione dei loro diritti, regimi fondati non certo sulla liberazione, ma sull'intensificazione dell'oppressione.
Trasformare i popoli in sudditi schiacciati dalle dittature borghesi ma di stampo neo-medievale, trasformare i popoli in un'enorme esercito che fugge, che emigra dal proprio paese, è una delle caratteristiche fondamentali dello stato attuale, della contraddizione tra imperialismo e popoli oppressi.
Serve quindi in Siria che le forze progressiste si ribellino ai vecchi come ai nuovi padroni, combattano e si uniscano e ottengano il sostegno internazionale, così come avviene oggi, giustamente e necessariamente, con la solidarietà al popolo palestinese.
Noi siamo per l'unità di tutte le forze rivoluzionarie e popolari, antimperialiste, democratiche e progressiste che combattono gli imperialismi - tutti gli imperialismi - l'imperialismo occidentale a guida americana di cui l'Italia è parte integrante, gli altri imperialisti che cercano nell'area di conquistare e difendere il loro spazio. Noi siamo per i movimenti di liberazione nazionale e sociale che possono e sono costretti obiettivamente a percorrere la via della loro liberazione attraverso la ribellione e attraverso la costruzione di guerre di popolo che possano realmente portarli alla ribellione.
In quell'area esistono forze sostenitrici della lotta di liberazione ed esistono forze sostenitrici della guerra di popolo e ad esse che va il nostro appoggio mentre all'interno dei paesi imperialisti è necessario con forza colpire le responsabilità dei nostri governi, del nostro sistema, delle condizioni che producono guerra reazionarie, oppressione dei popoli e soprattutto respingere la posizione attuale che tutti i governi imperialisti assumono anche all'interno di questo paese, pronti a sposare i nuovi padroni purché gli garantiscano i loro interessi, pronti ad respingere l'ondata di emigranti che le loro guerre e il loro sistema hanno provocato.
E’ questa la posizione che dobbiamo assumere, ma lo possiamo fare attraverso una chiarezza per cui è necessario sviluppare controinformazione e far conoscere realmente sia ciò che sta succedendo ai proletari e alle masse, qualunque sia la loro religione o etnia, sia le ragioni per cui questo succede e gli interessi in campo.
Solidarietà nelle masse siriane che si che si ribellino al regime di Assad, ma che si ribellino anche al nuovo regime!
Solidarietà a tutti coloro che non si pongono al servizio dell'uno o dell'altra potenza, Turchia, Iran, Israele stesso e di ogni imperialismo, da quello americano così come a quello russo!
Unità tra i proletari dei paesi imperialisti e lotte di liberazione dei popoli!
"la Russia imperialista, impegnata a sua volta in una guerra in Ucraina nel contesto delle contraddizioni imperialiste"
ReplyDeleteThis is a naive and erroneous judgment. The speaker takes NATO propaganda on faith. He ignores the fact that Russia launched a special military operation because of the aggression of Bandera fascists, incited by the Biden administration. Russia has imperialist interests, but in this war it is protecting the Russian population of the northern Black Sea region from extreme reaction.