Thursday, June 13, 2024

Italy - on the european election in italy and Europe -

 

from proletari comunisti /Pcm Italy 

Sulle elezioni l'analisi di parte proletaria e comunista

Tocca a noi, a ORE12 Controinformazione rossoperaia, dare ai proletari e ai lavoratori alcuni dati significativi e valutazioni di queste elezioni europee.

Dobbiamo innanzitutto però rendere onore al nome che portiamo: ‘Controinformazione rossoperaia’. ‘Controinformazione’ significa che dobbiamo dare un'informazione diversa, alternativa a quella che riempie i giornali e le televisioni in questi giorni di elezioni, perché chiaramente è l'informazione dei padroni, dei partiti dei padroni, tranne rarissime eccezioni. Non vuol dire che ciò che viene scritto su questa stampa sia falso. Nella maggior parte dei casi si tratta di notizie e commenti che sono veri, cioè corrispondenti ai fatti. Ma la linea generale, il quadro di questa informazione è tale che deve servire innanzi tutto il governo e i padroni; ma - attenzione - la grande stampa e anche la piccola è tutta nelle mani del governo innanzitutto, ed è tutta nelle mani dei padroni, dei padroni della stampa e dei padroni in generale, e quindi ciò che scrivono, ciò che pubblicano, anche quando si tratta di cose vere, deve rispondere a questo interesse, deve essere inquadrato, spiegato, da diffondere secondo questo interesse.

Per la maggior parte della stampa deve servire a rafforzare il governo. Tutta la stampa deve servire a rafforzare lo Stato e la classe dominante nel suo insieme e gli interessi specifici che rappresentano le varie testate.

La televisione è tutta nelle mani del governo Meloni. E questo ormai è scontato, sia perché le televisioni cosiddette Mediaset private sono tutte parti del centrodestra o dei partiti che si ritrovano in questa maggioranza, sia perché il governo Meloni si sta caratterizzando come governo che mette le mani sulla televisione, mette i suoi uomini e i suoi giornalisti e fornisce la sua informazione perché marcia verso una dittatura oligarchica del Grande Capitale e che ha come governo un governo di stampo moderno fascista. Quindi stampa e TV servono a costruire il consenso, a plasmare l'opinione pubblica e a intossicare la mente di proletari e masse popolari affinché si affermi il pensiero unico del governo e della classe dominante e dello Stato e delle istituzioni che lo rappresentano.

La cosa è resa abbastanza evidente dal primo dato. I giornali scrivono che l'astensione è andata oltre il 50%. Certamente la notizia c'è, anche se devi sforzarti un po' per andarla a trovare e certamente non la trovi in grande evidenza.

Ma questo è o no il dato principale di una cosa che si chiama elezioni? Le elezioni esistono perché il popolo, nella veste di elettori, si esprima e scelga, come dice Marx, chi chi lo deve comandare, quale deve essere il comitato d'affari della classe dominante che deve dominare. Ma le elezioni sono un

fenomeno che - tutti dicono - è il più alto fenomeno di democrazia, di tutti. Però c’è un dato: la maggioranza del popolo - dove c'è di tutto chiaramente, ci sono quelli che interessano a noi, proletari, precari, disoccupati, giovani, donne, masse popolari che hanno un profondo disagio economico e sul piano politico non contano nulla, c'è poi tanta altra gente che non è tanto buona, che fa parte dei qualunquisti, di coloro che non si interessano a niente, degli arci-individualisti e di una fetta che si beve tutto e che si beve anche le stupidaggini in merito alle elezioni - la maggioranza non ha votato il governo Meloni, non ha votato tutti i partiti, parlamentari, elettorali, che si sono presentati.

Sulla validità di queste elezioni sul piano formalmente giuridico forse non c'è niente da dire ma sul piano sociale e politico, la verità dei fatti dice che questo governo e tutte le forze elettorali che si sono presentate sono una minoranza, non rappresentano quindi la maggioranza delle masse popolari, del popolo italiano. Questa è la prima verità che ha dietro il costante distacco dei proletari, delle masse popolari e di tanti altri che proprio proletari e masse popolari non sono, dallo Stato, dai partiti parlamentari. E non li vota perché non ha alcuna fiducia in essi, e non li vota per protestare contro il fatto che i governi cambiano e diventano sempre peggiori e nessuno pensa agli effettivi problemi quotidiani del popolo: lavoro, il salario, la sanità, la casa, la scuola, la dignità. Problemi quotidiani, che tanto quotidiani non sono, ma sono quei problemi che le masse vorrebbero risolti per cambiare la loro vita.

E ‘cambiare la propria vita’ significherebbe cambiare la società in questo paese, perché questa società è la società capitalistica fondata sullo sfruttamento del lavoro e nello stesso tempo è la società divisa in classi, dove ci sono le classi possidenti e dominanti, una parte di mezze classi e la gran parte dell'altra classe, innanzitutto proletaria e in generale appartenente al mondo del proletariato e dei poveri.

L'astensione è un fenomeno sociale, innanzitutto, secondariamente è un fenomeno politico. Ed è anche in queste elezioni verificate essere un'importante problema politico che lo Stato borghese e i partiti dominanti non hanno alcun interesse a risolvere, anche perché sanno che se realmente ci fosse una vera democrazia, in cui tutti sono liberi di scegliere, evidentemente anche i risultati elettorali sarebbero molto differenti da quelli che loro auspicano.

Quindi qual è la maggioranza? Che cosa hanno vinto alla ‘lotteria delle elezioni’?

Il governo Meloni ha preso in percentuale reale rispetto all'intera popolazione che ha diritto al voto intorno al 15%. Quindi l'85% del popolo non l'ha votata. La percentuale è più o meno con qualche decimo simile a quella che l'ha portata al governo. Anzi, sul piano relativo forse inferiore per il semplice fatto che ha votato molta meno gente, un 7% all'incirca o più o meno, i nostri dati possono essere imprecisi. Quindi questo è il primo dato: ha votato una minoranza, il governo è la maggioranza delle minoranze e non certo la maggioranza del popolo italiano, e meno che mai rappresenta gli operai, i proletari e le masse popolari.

Il secondo grande imbroglio - finzione grottesca - è questo dei cosiddetti milioni di voti, di centinaia di migliaia di voti che avrebbe avuto Meloni personalmente. L‘orrendo e fastidioso fascista in divisa - un sottosviluppato mentale come minimo da manicomio, che però in questo sistema si può essere un sottosviluppato mentale, come minimo da manicomio, ed essere generale dell'esercito e poi candidato e capolista di liste di cialtroni, ingannapopolo e arruffapopolo - Vannacci e per non dire tutti gli altri che chissà quanti avrebbero superato i 100.000 voti e cose di questo genere, anche questo è una deformazione e bugia. Queste liste sono col proporzionale e tutti i voti della lista vanno innanzitutto a capolista, basta mettere il capolista in tutte le province e questo prende tutti i voti della sua lista e li fa passare come propri voti, voti-plebiscito alla sua persona. Se al posto di Meloni avrebbero messo come capolista il mio cane, detto Giorgio, il mio cane, candidabile eventualmente, avrebbe avuto gli stessi voti, o più o meno, siamo giù di lì, di Meloni. Così la Lega di Salvini, se si fosse messo lui, avrebbe avuto più o meno gli stessi voti di Vannacci o di un altro fenomeno preso dal baraccone della politica!

Quindi è falso che si sia trattato di un plebiscito per Meloni, è falso che si sia trattato di una montagna di voti a un fascio-nazista che dovrebbe stare nelle patrie galere per quello che dice, per quello che rappresenta, e che invece andrà addirittura al Parlamento europeo, in quella gabbia dei mostri, dei corrotti e dei lautamente pagati che si chiama Parlamento europeo.

Queste sono due palesi bugie, deformazioni, della informazione, della stampa e della televisione. E questo, è il primo anello della verità e un lavoratore, un proletario, una donna, un giovane, un intellettuale che non abbia buttato il cervello all’ammasso e che non si beve tutto quello che gli dicono per davvero, dovrebbe pensare, riflettere.

Certamente dell'astensionismo non parla poi più nessuno, il giorno in cui escono i voti esce un trafiletto con i dati e poi sparisce. Quindi questa maggioranza che non ha votato viene semplicemente cancellata, ignorata, considerata non partecipante, considerata come fantasma. E in questo però c'è una parte di vero perché l'astensionismo se non diventa opposizione, ribellione, effettivamente non conta nulla, non è in grado né di opporsi ai governi, né di esprimere la propria posizione rispetto a tutti i partiti, formalmente non di governo ma che non ricevono la fiducia dei proletari e dei popoli per ragioni molto concrete chiaramente, non certo per pura ignoranza. L'astensionismo non è un'arma che cambia la realtà delle cose. Quindi chi grida ‘abbiamo vinto!’ anche tra gli astensionisti, nel mondo dell'estrema sinistra, fa parte di una montagna di idioti - esattamente come nel mondo del governo della borghesia -, chi inneggia all'astensionismo, chi parla di ‘astensionismo strategico’ che crede che non votando esprime una vera opposizione, una rivolta, fa solo chiacchiere, questa è anch'essa una fandonia, è una di quelle fandonie che allignano nel nostro campo.

L'astensionismo è un termometro sociale del non riconoscimento delle masse e di gran parte di esse che sono proletari e popolari sui governi. ‘È un sondaggio’ diciamo a chi non ha votato, ai compagni: ‘ hai partecipato a un sondaggio ma non hai vinto niente, anzi, hai certificato in questo sondaggio che ancora non puoi niente, che sei formalmente impotente a cambiare la politica, lo Stato e la società e che il cambiamento reale è proprio trasformare l'astensione, il termometro, in effettiva organizzazione, partecipazione e lotta.

Una parte di chi non ha votato lotta ed è organizzata perché appartiene a formazioni politiche di reale opposizione, perché appartiene al sindacalismo di base e di classe che un po' di scioperi li fa e una parte appartiene anche ai sindacati confederali e qualche lotta la fa, appartiene a quell'universo che è sceso in piazza per la Palestina, appartiene a quei movimenti di contrasto alla devastazione territoriale, ambientale, dai No Tav ai No ponte, appartiene a una parte del mondo che lotta ma estremamente minoritaria, che non solo è minoritaria, ma politicamente non ha un suo Partito e né è unita in un Fronte che sia in grado di opporre al fronte dei padroni e del governo, il Fronte unito dei proletari e del popolo, dell'opposizione antifascista, anticapitalista, antimperialista. Dobbiamo prendere atto che l'astensionismo è un sondaggio, non ci si poteva non astenere, boicottare la farsa elettorale di Meloni e della cosiddetta ‘opposizione’.

Sulla cosiddetta ‘opposizione’: è inutile dire che alcuni che sono all'opposizione non sono all'opposizione e anche il voto ha dimostrato che realmente non contano nulla i Renzi, i Calenda. La principale opposizione è rappresentata dal Pd, dai 5Stelle, ma è un'opposizione parlamentare, e quando si dice ‘parlamentare’, in questo caso, è come dire una parolaccia, perché non si tratta di una opposizione parlamentare che ha combattuto i governi precedenti e combatte questo e quindi ha un costruito in questa opposizione un programma alternativo che, sia pure indirettamente in Parlamento, evoca un altro governo che rappresenti proprietà delle masse popolari. No! si tratta di un partito – il Pd - che è stato al governo fino al giorno prima di Meloni. Nulla di quello che dice di quello che vuole fare ora che è all'opposizione ha fatto quando era al governo e, di conseguenza, quale fiducia bisogna avere, come ci si può fidare di chi pensa che alle elezioni può dire tutte le cose che vuole fare, sapendo bene che quando è al governo non le fa?

Più coerente, perlomeno nell'opposizione a Meloni, vedi i temi della guerra e del reddito di cittadinanza, la denuncia delle grandi opere- per dire di alcune cose -, come forza d'opposizione sarebbe il Movimento 5Stelle che, grazie a quanto è sembrato anche a tanti proletari e masse un'alternativa, ha costruito il suo pedigree di forza d'opposizione. Conte durante le elezioni ha detto alcune cose che sarebbero largamente condivisibili. Ma questo non toglie che questo partito sia un partito populista, un partito che parla del popolo ma non lo organizza, perché dà voce a istanze che vengono dal popolo ma non pensa che il popolo - e solo il popolo - è la forza motrice della storia. E il popolo è forza motrice della storia quando lotta, si organizza con un proprio partito alternativo ai partiti borghesi e al sistema capitalistico-elettorale. Per di più, questo partito è formato non solo da persone che sicuramente del popolo non fanno parte, persone che hanno fatto la loro fortuna anche nei micro, grandi e piccoli consessi elettorali e istituzionali. Per esempio la maggior parte del precedente 5Stelle è finito dov'è finito, nella merda, perché merde erano e merde rimangono i Di Maio ecc...e continuano ad esserlo così buona parte degli esponenti che fanno parte di questo partito e che vengono candidati, dei 'signor nessuno' per i proletari e le masse che non li hanno mai visti rispetto a una rivendicazione concreta nella maggior parte dei casi.

Quindi è evidente che questi partiti dell’opposizione gli manca il programma, l'ideologia alternativa al sistema e al governo, e gli manca la prassi perché possano rappresentare effettivamente l'alternativa delle masse. Rappresentano un'alternativa parlamentare.

A Meloni le cose non sono andate bene neanche sul piano del plebiscito, e lei stessa ha detto che doveva essere un plebiscito per lei e per il suo governo. Quando si prende il 90%, allora si parla di plebiscito. Quando fai un plebiscito, perfino nel campo dei votanti, e ottieni il 28,9%, non hai vinto alcun plebiscito. Quando dici che hai governato bene e che il popolo ti ringrazia, i ringraziamenti significano che da maggioranza molto relativa che sei come partito – e un po’ di più come governo - hai percentuali da maggioranza assoluta. Tutte cose che non ci sono in queste lezioni. È una continuazione della propaganda elettorale ma non è un risultato. Certamente con stampa e televisioni pronti a darti voce, a incensarti è evidente che alla fine, a forza di sentire e di dire questa cosa, finisci per crederci e pensi realmente che hai ottenuto un plebiscito, un premio al tuo governo, ecc....

Quindi, in sostanza queste elezioni non hanno cambiato nulla sul piano interno. Il governo resta maggioritario per quanto riguarda il Parlamento e si vedrà incoraggiato a procedere nella sua politica, che è innanzitutto una politica di stampo fascista. Attenzione, quando diciamo ‘di stampo fascista’ e la butti in politica, su questo, purtroppo, c'è stata una devastazione culturale e pratica tra le masse. Il fascismo non è un'opinione, è un crimine. Il fascismo è vietato formalmente dalla Costituzione del nostro paese, delle leggi di questa Costituzione, leggi generali e leggi particolari, è vietata la ricostruzione del partito fascista, esistono leggi contro il razzismo, ecc.... E quindi dire che questo governo è pieno di fascisti, sia direttamente con alcuni esponenti di governo, sia con tutto quel sottobosco che ha intorno in cui ogni giorno ne vedi una, non è una sciocchezza, non è una cosa che alla fine bisogna vedere che fa e così via….

No! è la natura di questo governo, di questo Stato, di questa società che se non riesce a liberarsi neanche del fascismo, come si libera di un sistema capitalista/imperialista che peraltro li produce?

Questo governo è un governo della guerra. Questo governo è un governo dell'aumento delle spese militari, del sostegno anche militare alla Ucraina, del sostegno al genocidio del popolo palestinese, dell'aumento delle spese militari, della militarizzazione dei territori, dell'economia di guerra scaricata sui proletari e le masse e sui servizi sociali. Questo governo è un governo della repressione, e su questo ha sicuramente raggiunto un record: tanti decreti di sicurezza, cioè di persecuzione poliziesca e di attacco alle libertà democratiche, di manifestare, di opinioni e di lottare, tante cariche poliziesche in pochi mesi non li avevamo viste. Sembra una Genova diluita nel tempo ma con lo stile della ‘macelleria sociale’ di Genova, dello Stato di polizia, dei super poteri a poliziotti nei confronti dei manifestanti, anche quando si tratta di studenti, giovani, perfino alle prime manifestazioni, che hanno nobili ragioni che sono la solidarietà alla Palestina, il non volere che nelle scuole e nelle università insegnino la guerra e che finalizzano l'istruzione alla guerra, che non siano mandati con l'alternanza scuola-lavoro al macello sui posti di lavoro invece che avere diritto allo studio, diritto a un futuro migliore e diritto a un lavoro vero.

Un governo che attacca i poveri e favorisce i ricchi con l'evasione fiscale, li favorisce riempiendoli di soldi, stornando a loro favore i fondi dello Stato, favorendo la speculazione e la corruzione delle cosiddette grandi opere. Un governo che toglie il reddito di cittadinanza. Un governo che rafforza i poteri di multare tutto e tutti tale che la gente è piena di multe. Un governo che lascia mano libera alle bollette, agli aumenti della benzina. Questo governo si sente premiato.

Certo, il popolo gli ha detto NO, con i numeri che abbiamo detto agli inizi, ma sul piano concreto si sente premiato e vuole fare 10/100/1000 volte nella stessa maniera. E noi diciamo al popolo degli astenuti, compresi quelli nelle nostre file: l'astensione è in grado minimamente di combattere questo governo? NO! Chi dice ‘viva l'astensione, prepariamoci alla prossima astensione’ è un idiota nel nostro campo.

Infine in Europa. In Europa avanzano i partiti di destra. E la falsa centro-sinistra, i partiti di centro che sono delle vere e proprie oligarchie, caratterizzate ultimamente a servizio dei banchieri, della grande industria, della finanza, al servizio della guerra, i Macron, i Scholz, parlano di armi, armi, mandiamo le armi, asserviti all'imperialismo americano con cui vogliono entrare in contesa a chi è più guerrafondaio, massacratore, a chi vuole la guerra come soluzione alla crisi economica e ai contrasti tra i padroni, le multinazionali, le grandi ricchezze, ai contrasti tra i poteri imperialisti e gli Stati imperialisti. Questi governi sono governi reazionari e antipopolari che certamente quando si tratta di reazionari antipopolari c'è sempre qualcuno nell'arcipelago della borghesia che dice: ‘quella politica la posso fare io’ e spesso lo dice a favore del suo paese e della sua nazione. I cosiddetti sovranisti, i Le Pen, i nazisti tedeschi non sono contro la guerra e né tantomeno filo russi, vogliono una super guerra di stampo nazifascista e non guidata soltanto dagli Stati Uniti.

Quindi il Parlamento è diventato sempre più un Parlamento Nero, espressione della marcia verso il moderno fascismo e la reazione connessa all'imperialismo e alla guerra.

E su questo veramente Meloni può dire: ‘ho vinto qualcosa’, perché Meloni fa ben parte di questa marcia dentro l'Europa. Questa marcia si è rafforzata in Europa, conta di più in Europa, perché conta di più l'arco di reazionari che in Europa ha guadagnato e guadagna i governi, dalla Le Pen agli Orban, ai nazisti tedeschi ecc.... Ma a livello europeo vuol dire semplicemente che l'Europa vuole ancora più guerra, ancor più fascismo, ancor più dittature e quindi chiama a raccolta tutte le forze della guerra, del fascismo e della dittatura e critica i propri governi dicendo: ‘non siete sufficientemente in grado di fare le guerre, il fascismo, la dittatura’.

In tutta Europa si pone il problema dell'opposizione alla guerra, al fascismo e alla dittatura, al peggioramento della vita, ai salari, alle politiche razziste, disumane verso l'immigrazione. In questo senso anche di questo sono un segnale le elezioni europee. Dobbiamo fare nel nostro paese la guerra alla guerra, la guerra ai governi della guerra, della reazione, della miseria. Dobbiamo unirci a tutti coloro che in Europa la vogliono fare e soprattutto unirci ai popoli del mondo, dalla Palestina all'India che a questo sistema mondo si stanno ribellando e hanno ragione. E alla fine vinceranno.a Controinformazione rossoperaia 7/06

from proletari comunisti/Pcm Italy

Queste elezioni hanno confermato che non c'è trippa per i gatti, vale a dire, che non c'è niente di buono che proletari e masse popolari si possono aspettare da queste. Il governo, i partiti di governo hanno rivendicato tutta la politica che hanno fatto in questo anno e mezzo, sia in materia di guerra, di aumento delle spese militari, di sostegno alla guerra in Ucraina a fianco dell'imperialismo americano, di complicità con il genocidio del popolo palestinese, soldi per la guerra che vengono tolti alle spese sociali, alla drammatica situazione della Sanità di cui abbiamo già parlato, non certo affrontata e risolta dal governo Meloni, alla scuola, ai servizi sociali e soprattutto alla situazione dei lavoratori e del lavoro in generale. 

Rispetto a tutto questo, rispetto al carovita che ha tagliato i salari, questi governi non solo non hanno fatto nulla ma sono complici del loro aggravamento. La lotta fra di loro ha come obiettivo quello di scambiarsi le poltrone ed è una corsa a chi è più stronzo, a chi la spara più grossa, soprattutto contro l'immigrazione, per la repressione, che usano la campagna elettorale per trovare un consenso sociale e poter dire "ci hanno votato gli italiani" per proseguire ancor più, ancor peggio, sulla strada che hanno intrapreso.

E su questo l'opposizione che pure dice tante cose che potremmo considerare giuste, di denuncia del governo, nasconde il punto di fondo: che questa opposizione è stata sempre al governo negli anni che precedono Meloni e tutto ciò che dice di voler fare non lo ha certo fatto in materia di lavoro, di salario, di sanità, di diritti dei lavoratori, in materia di morti sul lavoro e ancor più in materia di guerra, in materia di sostegno al popolo palestinese, di difesa in questo paese dei diritti delle donne, dei diritti LGBT+, dei diritti dei migranti. Questa opposizione ha sostenuto i governi dei padroni, della finanza, della grande industria, ne ha costituito il corpo politico in tutti questi anni e pezzi della sua opposizione non hanno esitato ad allearsi, vedi il primo Conte con Salvini, favorendo quella oscena campagna anti-immigrati che ha riempito non solo i mari di morte ma ha riempito anche le procure di processi con l'attacco ai diritti umani.

Questo governo su tutti questi temi ha fatto peggio, ma soluzione del meno peggio non è mai stata una soluzione che abbia favorito il miglioramento ed è proprio all'insegna del meno peggio che in quest'anno abbiamo avuto governi sempre peggiori. E quindi bisogna invertire la rotta. Questa inversione di rotta in queste elezioni sta soprattutto nella negazione del voto ma dopo le elezioni l'inversione sta nella lotta generale, sociale, politica su tutti i temi e fondamentalmente su quelli che sono hanno al centro i problemi della guerra, della repressione e della trasformazione reazionaria dello Stato col cosiddetto premierato, con l'autonomia differenziata, i problemi della salvaguardia dei diritti delle donne, i problemi di un futuro reale per i giovani. Tutto questo non può che partire dai movimenti che già ci sono e che lottano tutti i giorni contro questo governo, pagando un costo anche con le cariche poliziesche e sui posti di lavoro pagando un costo di emarginazione, di non riconoscimento dei diritti delle organizzazioni sindacali, non confederali non allineati con i padroni del governo.

Ma il punto è sempre quello: per cambiare le cose non basta il movimento che c'è. Bisogna costruire un movimento che non c'è, bisogna costruire un movimento, un programma che non c'è, bisogna costruire una lotta che non c'è, un'organizzazione che non c'è, che possa fare realmente apparire un'alternativa.

Noi siamo per il governo operaio, un governo in mano agli operai e i lavoratori e pensiamo che i padroni, lo Stato borghese, i partiti questo governo non ce lo daranno mai e nemmeno ce lo darà il voto. In questo senso, per lavorare in questa direzione occorre lavorare nel presente, guardando al futuro. È possibile costruire un'alternativa proletaria e popolare, è possibile costruire un'altra società a condizione che si costruiscano gli strumenti e le lotte necessarie per poterlo fare. Bisogna che si ricostruisca il Partito della classe operaia, il partito dei lavoratori, il Partito comunista adeguato ai tempi dell'oggi e che faccia piazza pulita con quello che i cosiddetti partiti di sinistra hanno fatto soprattutto negli ultimi 50 anni, partiti che non hanno né l'ideologia né i programmi di trasformazione socialista della società e hanno costruito un corpo politico, un ceto politico che appartiene alla stessa classe della classe dominante e ne fanno uno strumento esclusivamente di gestione dei governi al servizio dei padroni e della classe dominante. 

Bisogna costruire un Fronte unito: è chiaro che bisogna unire le lotte, ma non solo le lotte sindacali - che sarebbe già una gran cosa se ci fosse un sindacato unico di classe e non il pulviscolo delle organizzazioni sindacali di base, ma dobbiamo costruire un Fronte unito tra operai, studenti, settori poveri della società e tutti coloro che sono oggi contro il fascismo, la guerra, unire le organizzazioni delle donne, le organizzazioni dei migranti che sono in questo paese una risorsa fondamentale di un nuovo ciclo di lotta sociale e politica. Un Fronte unito di tutti questi settori e delle lotte, un Fronte unito di opposizione che possa realmente far paura al governo e avere la forza materiale per fermare la marcia reazionaria, antioperaia, antipopolare, guerrafondaia, del governo. 

E prendendo atto che in questo paese lo Stato borghese, le sue forze militari, l'apparato repressivo agiscono come una macchina da guerra contro le lotte dei lavoratori e contro tutti coloro che vogliono opporsi non solo a un governo, ma a uno Stato e a un sistema del capitalismo imperialista. Per questo occorre costruire la forza dei lavoratori, la forza per rispondere all'apparato repressivo dello Stato e al fatto che lo Stato, nelle mani delle classi dominanti e dei suoi governi usa tutti i mezzi per impedire una alternativa di parte operaia e popolare in questo paese.

Costruire il Partito della classe, il Fronte unito, la forza militante per opporsi allo Stato è un processo lungo, sappiamo che non è dietro l'angolo, però è un processo necessario, da avviare subito e svilupparlo il più presto possibile perché altrimenti avremmo un ventennio di guerra che può essere anche nucleare, avremo un ventennio di Stato simile a una dittatura moderno fascista, un'economia nelle mani ancor più dei padroni, fondata sullo sfruttamento, le morti sul lavoro, servizi sociali sempre più negati alle masse attraverso le privatizzazioni e il costo della Sanità, il costo della scuola, i costi delle case, i costi dei trasporti.

Questo futuro lo dobbiamo costruire da ora e sicuramente non passa attraverso queste elezioni.





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