Buenos Aires, intorno all’Obelisco, nello stesso luogo in cui giovedì pomeriggio la polizia ha ucciso il militante internazionalista e membro della segreteria del MRP, Facundo Molares, migliaia di manifestanti di organizzazioni sociali, politiche, sindacali e studentesche della sinistra, insieme ad altri movimenti come l’UTEP, la CTA Autónoma e gruppi di quartiere, si sono riuniti per ripudiare la violenza del governo di Rodríguez Larreta.
Con canti contro la yuta (“Sapevo che Facundo era stato ucciso dalla polizia”) e con vari striscioni che parlano della “polizia maledetta che uccide chi protesta”, o del ripetuto “Larreta assassino”, i militanti, commossi dalla brutalità di quanto accaduto, hanno voluto dimostrare a modo loro che “il fascismo non passerà”.
Sono arrivati diversi membri del Movimiento de Rebelión Popular che erano stati arrestati, ma anche “gli altri perseguitati”, del Tercer Malón de la Paz, con le loro wiphalas e la loro protesta. Hanno chiesto “unità per non continuare a essere uccisi” e hanno abbracciato quella parte del popolo che soffre di dolori e privazioni simili.
Giovedi 10 agosto la polizia era intervenuta pesantemente contro i manifestanti picchiando uomini e donne. E poi i poliziotti, come si rileva dal drammatico video, hanno ucciso asfissiandolo (come accaduto negli Stati Uniti con George Floyd) il militante popolare Facundo Molares, in gravi condizioni, poiché sofferente di molteplici problemi cardiovascolari.
Su un palco improvvisato hanno preso la parola diversi oratori, che hanno condannato il governo Larreta e anche il governo nazionale per il silenzio di fronte a fatti così gravi.
Di grande impatto è stato l’intervento di uno dei leader del MRP, che oltre a raccontare tratti importanti della lotta di Facundo, come combattente delle FARC, come resistente al golpe militare in Bolivia, come prigioniero politico del governo di Alberto Fernández, ha parafrasato un discorso di Fidel al momento dell’addio al Che, dicendo: “Un giorno, quando ci chiederanno come vorremmo che fossero le nuove generazioni di rivoluzionari, diremo che dovrebbero essere come Facundo, Comandante Camilo”.
Argentine: Un commissariat attaqué suite à la mort de Facundo Molares Schoenfeld
Un rassemblement appelé ce vendredi dans le centre-ville de Buenos Aires pour protester contre l’assassinat de Facundo Molares Schoenfeld, (voir notre article) jeudi lors de la répression d’une manifestation. Ce rassemblement massif, qui s’est tenu à l’obélisque, là où Facundo Molares Schoenfeld a été tué, s’est terminé par de violents affrontements au cours desquels des cocktails Molotov ont été lancé sur un poste de police, par ailleurs abondamment caillassé. Les manifestants étaient d’autant plus furieux que les autorités affirment que la mort de Facundo Molares Schoenfeld est due à une insuffisance cardiaque qui serait indépendante des nombreux coups reçus lors de son arrestation…
Argentine: La police a assassiné Facundo Molares Schoenfeld
Le révolutionnaire Facundo Molares Schoenfeld, photojournaliste de 47 ans, membre dirigeant du Movimiento Rebelión Popular argentin, qui a combattu comme internationaliste dans les rangs des FARC-EP en Colombie et qui a été emprisonné en Bolivie suite au coup d’État fasciste en Bolivie en 2019, a été tué par la police de Buenos Police ce jeudi 10 août. Il a été battu à mort dans la répression d’une marche organisée dans le centre de la capitale argentine pour dénoncer la farce électorale et réclamer une démocratie populaire. La police a brutalement chargé les manifestants sur la place de la République, Facundo a été battu par des policiers alors qu’il tentait d’éviter l’arrestation de ses compagnons. Six membres du Movimiento Rebelión Popular ont également été arrêtés. Des veillées et des manifestations contre l’assassinat de Facundo et pour la liberté des camarades détenus sont appelées hier 11 août dans la capitale argentine.
Dossier(s): Amérique Latine Tags: Argentine
No comments:
Post a Comment