Tuesday, August 5, 2025

Italy Bergamo for Palestine, India, against Meloni fascist/imperialist government's repression on our workers comrades ..

 CPmaoist Italy info 

CORTEO A BERGAMO FREE PALESTINE, CON LA RESISTENZA FINO ALLA VITTORIA|

  

Lanciata solo pochissimi giorni fa dalla Rete Bergamo per la Palestina, con Gpi e i Centri Islamici della provincia, con l’appello a scendere in piazza il due agosto per la Palestina, per la fine del genocidio, della deportazione, della fame usata come arma di sterminio, a fianco della sua Resistenza fino alla vittoria, la manifestazione del 2 agosto a Bergamo, ha superato la sfida della partecipazione. Ed anche quella della sua organizzazione grazie ad un intenso ‘lavoro dietro le quinte’ di chi ha dato poi la voce al corteo.

In diverse centinaia hanno risposto alla chiamata e sono scesi in piazza, associazioni, gruppi, numerose le famiglie e in genere la presenza della comunità araba, i giovani, per un corteo vivo, combattivo, con slogan per Gaza, siamo tutti palestinesi, Israele criminale, via via, Palestina terra mia, ‘ora e sempre resistenza’, Meloni fascista complice sionista. E tanti interventi al microfono, che per tutta la durata della manifestazione con rabbia, passione, spazzando il campo dalla rassegnazione, hanno denunciato le terribili e senza precedenti condizioni della guerra genocida che lo stato di tipo nazi sionista di Israele porta avanti con l’appoggio dei paesi imperialisti, contro IDF assassino e violentatore, il ruolo del governo fascista Meloni complice a tutti i livelli di Netanyahu e del genocidio. Denunciato l’apparato militare italiano, gli interessi di Eni, la propaganda strumentale come per la montatura mediatico parlamentare ‘dell’autogrill’ per far passare da antisemita chi lotta contro il sionismo, del livello crescente della repressione, fin da subito mirata verso il movimento di solidarietà con la Palestina. Portati i recenti esempi dei daspo a Como per aver esposto la bandiera palestinese allo stadio, fino alle denunce e perquisizioni per il 25 aprile a Bergamo, per aver resistito alla polizia che voleva cacciare dal corteo la Rete Palestina e difendere i sostenitori di Israele giustamente contestati fino alla loro uscita. E ancora per Anan libero, ora in carcere su richiesta israeliana nel tentativo di mettere sotto processo e delegittimare la Resistenza.

 


Queste alcune delle voci:

denunciamo il recente vertice tra nazioni arabe e i paesi europei che vuole distruggere la causa palestinese come causa politica, ma noi rifiutiamo la pace senza giustizia’

contro il sionismo, ma non solo, contro tutto l’imperialismo, che stanno affamando Gaza, che sta morendo perché l’obiettivo fin da subito è stato quello del genocidio’

Gazia sarà liberata dalla resistenza armata del popolo palestinese, oggi chiedono a chi si difende di deporre le armi mentre il mondo intero si sta armando’

non importa quanti leader moriranno, la resistenza è radicata e sopravviverà, onore ai martire per la liberazione della Palestina’.

 

 la resistenza è compatta è il popolo è unito, da questo dobbiamo prendere esempio, non possiamo permettere che la repressione ci divida, che i governi europei ci convincano che c’è una soluzione senza la resistenza’.

Palestina libera, vuol dire liberi tutti, accanto agli sfruttati contro gli sfruttatori, e di fronte agli oppressi noi parteciperemo sempre per smantellare tutti gli apartheid che avete creato non solo in Palestina, fino ad allora avremo solo la resistenza nel cuore, viva la resistenza, rivoluzione fino alla vittoria’.



 
E con l’appello del comitato ICSPWI e nei nostri interventi abbiamo portato nel corteo anche la campagna in onore dei martiri della rivoluzione indiana, che hanno sacrificato la propria vita non solo per la liberazione dallo sfruttamento dell’India ma del mondo intero. Con lo spirito internazionalista e proletario, quello del sostegno alla resistenza palestinese che nonostante le difficoltà che sta attraversando il PCI (maoista) fin da subito ha portato dentro le sue attività polico militari, quello dei popoli che resistono e si danno la mano, dalla Palestina all’India, dall’India alla Palestina, fino alla vittoria.

 

  il testo del volantino diffuso a tutta la manifestazione

Innanzitutto con la Resistenza palestinese,

speranza dei senza speranza

La guerra genocida condotta dallo Stato sionista di Israele, con il sostegno diretto e indiretto dell’imperialismo americano, con la complicità di tutti i governi dei paesi imperialisti, di tutti i governi reazionari di borghesia asservita nei paesi oppressi dall’imperialismo, in primis americano, ha raggiunto uno stadio senza precedenti.

Le migliaia di morti sotto ogni veste, con tanti bambini, utilizzando la corsa, a volte disperata, del popolo palestinese e delle masse palestinesi agli aiuti umanitari, ha superato ogni livello di crimini di guerra, almeno negli ultimi cinquant’anni. A fronte di questo è necessaria una continuità della mobilitazione proletaria, popolare, antiimperialista in tutto il mondo e nel nostro paese, così come è necessaria ogni forma di pressione contro le istituzioni e tutti gli enti para-istituzionali e associativi che possono fare qualcosa e giocare un ruolo.

Le parole d’ordini generali sono: basta con il genocidio; no alla deportazione del popolo palestinese; cessate il fuoco permanente; massicci e liberi aiuti umanitari alla popolazione distribuiti attraverso le organizzazioni del popolo palestinese, nella prospettiva della cacciata dai Territori occupati dalle truppe sioniste, nella marcia per la “liberazione della Palestina dal fiume al mare”.

In questa generale mobilitazione è fondamentale affermare con chiarezza che il popolo palestinese per liberarsi dall’oppressione sionista genocida dello Stato di Israele deve innanzitutto contare sulle proprie forze, così come sta di fatto facendo.

Contare sulle proprie forze significa contare sulla forza della resistenza. Per questo la denuncia di tutto questo, l’appello e l’azione per metter fine all’orrore senza fine che si consuma a Gaza va rivolta a tutti e tutti coloro che lo fanno giocano un ruolo positivo. Ed è fondamentale per noi comunisti, internazionalisti, proletari avanzati, antiimperialisti e anti sionisti coerenti, considerare come principale il sostegno alla resistenza palestinese.

La resistenza palestinese è il presente, è la prospettiva per il futuro del popolo palestinese.

Il presente perché senza la resistenza il popolo palestinese non esisterebbe e il piano di genocidio e deportazione sarebbe attuato dall’oggi a domani, dato che comunque lo Stato sionista, comunque l’imperialismo conta sulla quinta colonna in seno al popolo palestinese, sia nella striscia di Gaza e ancora più in Cisgiordania, rappresentata dall’autorità governativa, l’ANP, che sempre di più svolge un ruolo di intermediario tra il regime sionista e il suo piano genocida e di deportazione, e il popolo palestinese. Esso è alleato nell’idea, assolutamente da respingere, che cancellando la resistenza palestinese, la lotta armata del popolo palestinese, i palestinesi potranno avere uno Stato, una libertà, dei diritti. Questo è un inganno atroce che fa da sponda a tutti i falsi amici del popolo palestinese, che sono in generale i parlamenti degli stati imperialisti, i regimi asserviti all’imperialismo e gli stessi Stati arabi, che in una maniera o nell’altra, con profonde contraddizioni anche al loro interno, alla fine a questa soluzione accedono o accederebbero.

Servono manifestazioni in cui si affermi chiaro che il futuro della Palestina dipende dal popolo palestinese e il futuro del popolo palestinese dipende dalla forza della sua resistenza.

Sempre più si impone come unica strada la resistenza; non per una pura difesa dagli attacchi genocidi, massacratori e criminali del popolo condotti dal Stato sionista e dalle sue forze armate, ma secondo una strategia e una tattica capaci di fare il tesoro delle esperienze passate e future e che riescano a ricostruire la forza della resistenza su basi rinnovate e più avanzate di quelle che pur eroicamente si attuano attualmente. Ed è l’eterna e irrinunciabile via della guerra di popolo di lunga durata, applicata a una realtà assolutamente anomala e particolare come quella della Palestina oggi.

In questo senso noi vogliamo che nelle prossime manifestazioni sia forte il sostegno alla resistenza palestinese e che ogni ambiguità si rompa su questo. Serve che si levi netta e chiara la voce della resistenza, sia direttamente attraverso le organizzazioni palestinesi che anche in un paese come il nostro, comunque ad essa si rifanno, sia attraverso il fatto che tutte le forze proletarie, comuniste, realmente antimperialiste e solidali diano voce alla resistenza.

Proletari Comunisti

Slai Cobas per il sindacato di classe

   

 




No comments:

Post a Comment