dal comunicato del MFPR - Italy:
"...Durante la manifestazione delle lavoratrici del 25 novembre a Roma... ribadiremo la nostra solidarietà incondizionata alle compagne, alle sorelle, alle combattenti che sono nelle carceri di tutto il mondo... che sono quelle che subiscono la più enorme violenza dell'imperialismo...".
l'India sta sempre più diventando il simbolo della violenza del sistema imperialista e capitalista e in
particolare contro le donne in tutti i suoi aspetti, e oggi con l'avvento del nuovo governo fascista e filo imperialista di Modi, questo processo avanza rapidamente. In India alle vecchie tradizioni feudali, al
tribalismo familiare, l'integralismo religioso nelle vastissime zone dell'India fuori dalle mega città si uniscono la ferocia di branco, il nuovo bullismo delle grandi città dove l'imperialismo aggiunge alle vecchie le nuove aberrazioni. Ma sempre più gli stupri vengono perpetrati direttamente da parte dello Stato indiano, della polizia e delle forze militari e paramilitari, come arma di repressione soprattutto nelle zone rurali dove è in corso la guerra popolare; stupri che odiosamente accompagnano sempre le torture contro le compagne maoiste arrestate.
Ma in India moltissime donne, compagne hanno trasformato le violenza subite, le condizioni brutali di vita, la repressione dell'esercito di Stato in impetuoso fattore di ribellione, aderendo alla guerra popolare e oggi costituiscono la maggioranza dei combattenti.
La natura dell'oppressione di classe e sessuale delle donne è di lunga durata. Ma proprio per questo la guerra popolare di lunga durata attrae e aiuta la partecipazione di molto donne oppresse e questo rende effettivamente la guerra popolare una guerra di massa.
Questo fa di questa guerra di popolo un fenomeno internazionale della lotta di liberazione delle donne. Le donne combattono su due fronti, della lotta di classe e della lotta di genere, e sono un esempio vivente di come per le donne è necessario portare avanti una rivoluzione nella rivoluzione per affermare il loro cammino e portare una visione generale, per una trasformazione delle condizioni materiali di vita ma anche delle idee.
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