Bruxelles,
12 settembre, 2018
A Federica MOGHERINI,
Alto Rappesentante
dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza
Noi sottoscritti membri del Parlamento
Europeo condanniamo le perquisizioni ed arresti arbitrari di nove
attivisti dei diritti umani e democratici avvenuti in tutta l’india
il 18 agosto 2018.
Tra i perquisiti vi sono
Anand Teltumbde, Stan Swamy, Kranti Teluka and il Prof. K
Satyanarayana. Ma l’operazione ha riguardato anche Arun Ferreira,
Sudha Bharadwaj, Varavara Rao, Gautam Navlakha e Vernon Gonsalves,
questi ultimi 5 sono ora agli arresti accusati per una delle leggi
più draconiane : l’UAPA, Unlawful Activity Prevention Act.
È questa una delle leggi
più barbare, copiata dal codice coloniale, che consente la
detenzione (arresto) a tempo indeterminato di qualsiasi cittadino il
governo sospetti abbia intenzione di commettere un crimine contro lo
Stato.
Queste perquisizioni e
arresti fanno seguito agli arresti arbitrari, avvenuti alcuni mesi
fa, di Sudhir Dhawale, dell’Avv. Surendra Gadling, della Prof.
Shoma Sen, di Mahesh Raut e Rona Wilson. I cinque sono avvocati,
giornalisti e attivisti per i diritti umani che sono stati implicati
in accuse totalmente inventate di aver organizzato le violenze
esplose a Bhima Koregaon all'inizio dell'anno.
Le più recenti perquisizioni e arresti
da parte del governo indiano si aggiungono alla continua e
implacabile repressione di ogni e voce e aspirazione democratica in
India. Costituiscono un gravissimo attacco alla già minato stato
della democrazia in India.
Secondo la dichiarazione di Aakar
Patel, Direttore Esecutivo di Amnesty International India:
“Questi arresti sono
motivo di grave preoccupazione. Surendra Gadling, Rona Wilson, Sudhir
Dhawale, Shoma Sen e Mahesh Raut hanno una storia di impegno a difesa
dei diritti di quelli tra i più emarginati in India. Il loro arresto
solleva l’inquietante dubbio che siano presi di mira per il loro
attivismo. Chiunque venga arrestato per aver legittimamente
esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione deve
essere rilasciato immediatamente e incondizionatamente.”
Durante la corrente legislatura del
Parlamento europeo, due interpellanze scritte sono state rivolte alla
Commissione europea in merito a uno dei casi più dolorosi: la
situazione del docente indiano GN Saibaba.
Questi patisce una disabilità al 90%,
aggravata negli ultimi mesi da una pancreatite acuta, per cui è
stata raccomandata la rimozione della cistifellea. In questa
situazione la condanna all'ergastolo è di fatto una condanna a morte
per il Professore, che non ha fatto altro che difendere con la sua
parola i diritti delle popolazioni Adivasis e dei Dalits, denunciando
anche la strategia anti-insurrezionale Operazione Green Hunt.
Il 26 giugno, gli esperti delle Nazioni
Unite per i diritti umani hanno sollecitato il governo indiano a
rilasciare il docente per motivi di salute e ad assicurargli
l’accesso immediato alle cure mediche, comprese terapia adeguate e
riabilitazione: “Vorremmo
ricordare all'India che ogni rifiuto di sistemazione ragionevole per
le persone con disabilità detenute sono non solo discriminatorie, ma
possono anche profilarsi come maltrattamenti o addirittura di
tortura. In particolare, la detenzione in isolamento deve essere
proibita quando le condizioni dei detenuti con disabilità fossero
aggravate da questa misura.”
Le risposte da Ella fornite, a nome
delle Commissione Europea sono le seguenti:
“L'UE ha seguito da
vicino i casi di difensori dei diritti umani arrestati in India,
inclusi i casi del professor Saibaba, accusato di avere legami con i
militanti Naxaliti, e della signora Arundathi Roy, accusata di
oltraggio alla corte per il suo articolo in cui difende la causa del
Prof. Saibaba.
La delegazione dell'UE
a Nuova Delhi ha fatto appello ai difensori dei diritti umanitari.
Tali questioni saranno argomento anche del dialogo UE-India sui
diritti umani.”
“L'UE continua a
seguire il caso del professor Saibaba condannato dal tribunale del
distretto di Gadchiroli, Maharashtra, nel marzo 2017. Avendo il
professor Saibaba presentato ricorso contro il verdetto presso l'Alta
corte di Nagpur, il caso è ancora sub judice. L'UE ha sollevato il
caso per motivi umanitari verso le autorità indiane”
Come può la Commissione
europea intrattenere relazioni e accordi con un governo per cui
esistono di esseri umani di prima e seconda classe, che uccide
indiscriminatamente la popolazione Adivasi, Dalit e minoranze
religiose e imprigiona attivisti per i diritti umani?
Sollecitiamo la cancellazione di
tutti gli accordi con il governo indiano fino a quando gli non
saranno rilasciati gli attivisti per i diritti umani e non sarà
fermata la caccia contro i popoli Adivasi, i dalit, le minoranze
religiose e nazionali in Kashmir e Manipur.
Chiediamo anche l’immediata
liberazione del Prof. GN Saibaba, di Susan Abraham, Varavara Rao,
padre Stan Swamy, Anand Teltumbde, Gautam Navlakha, Vernon Gonsalves,
Arun Ferreira, dell’Avvocato Surendra Gadling, del Prof Shoma Sen,
di Sudhir Dhawle, Rona Wilson, Mahesh Raut e tutti gli attivisti dei
diritti umani detenuti in India.
Con osservanza, i parlamentari europei
María Lídia Senra
Ángela Vallina
Paloma López
Julie Ward
Merja Killonen
Ana Gomes
Clara Aguilera
Ciprian Tănăsescu
Claude Moraes
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