pc 16 settembre - Lampedusa - L'abisso tra la popolazione, gli immigrati e il governo Meloni che risponde solo con più repressione - Da Controinformazione rossoperaia del 15/9
Non ripetiamo quello che sta accadendo a Lampedusa perché in questi giorni sia la televisione sia la stampa ne stanno parlando in maniera abbastanza ampia, anche se chiaramente con una visione, lettura spesso di parte, dalla parte del governo, dalla parte dello Stato. Però sappiamo tutti la situazione tragica, drammatica che immigrati, tra cui tante donne e bambini stanno vivendo a Lampedusa. Costretti ad ammassarsi, con acqua, cibo mancanti o troppo scarsi, con impossibilità anche di servizi igienici, delle minime cose necessarie che sono assolutamente insufficienti; con immigrati che devono dormire per strada e che per ripararsi dal caldo devono rigettarsi in mare, in quel mare che chiaramente per loro ricorda il dramma, la tragedia del viaggio. I numeri sono chiaramente molto grossi, impossibili da gestire nello spazio dell'Hotspot di Lampedusa.
Ma la questione che vogliamo mettere in rilievo è la mobilitazione della popolazione di Lampedusa. I giornali, servi del del governo, nei giorni scorsi hanno messo in rilievo stupide affermazioni di una piccolissima parte della popolazione di Lampedusa che dice: allora i migranti ci stanno cacciando? Qui mettono in discussione il turismo, eccetera. Ma la stragrande maggioranza della popolazione, invece, sta dimostrando una solidarietà, una mobilitazione che sta salvando delle vite, sta sostituendo lo Stato
che nega anche l'acqua. E questo da parte di tanti, da parte di famiglie, di persone anziane, come una donna che per giorni ha cucinato per i migrati, aprendo la sua casa. Ma tanti anche, sia cittadini, sia commercianti, sia esercenti di bar stanno aprendo le loro case, i loro esercizi per dare da mangiare agli immigrati; altri hanno salvato dal mare degli immigrati che potevano morire. Gli stessi studenti, gli studenti che, iniziata la scuola, pensano a dividere le loro merende con gli immigrati, con un bellissimo rapporto. La stessa fiaccolata di ieri - chiaramente in essa si sono espresse anche diverse posizioni, ma la maggioranza delle persone, dei giovani, dei bambini che ha partecipato a questa fiaccolata non lo ha fatto per dire: via gli immigrati, basta con gli immigrati eccetera, ma per dire: basta morti in mare, per dire che non ci devono essere più naufragi, per dire che ci devono essere dei canali umanitari per far arrivare in sicurezza gli immigrati, e non invece veder morire proprio a pochi metri dalle coste una bambina di pochi mesi, come è successo in questi giorni.Una umanità che dimostra come la popolazione - questo a Lampedusa, ma anche in altri posti - se può agire, partecipare, può decidere, può mobilitarsi. La popolazione è la soluzione, è la risorsa per risolvere situazioni gravi che questo Stato, questo governo mette in atto, creando una condizione simile a quella che succede nei paesi di provenienza di questi immigrati.
Questa popolazione, queste persone - che dicono tra l'altro: si vede dagli occhi che gli immigrati sono bravi, quindi altro che timore degli immigrati, altro che allontanarsi o difendersi dagli immigrati - mostra la possibilità di incontro tra immigrati e masse popolari, proletari che sono a Lampedusa ma che sono in tutta Italia.
Se questa popolazione potesse realmente avere il potere di decidere, le soluzioni ci sono e potrebbero essere attuate con la mobilitazione della gente e degli immigrati.
Immigrati che non sono solo da sostenere, da salvare, ma sono persone con la capacità anche di trovare le soluzioni. Se hanno avuto tutta questa forza, coraggio, capacità di fare viaggi allucinanti - chi non è andato a vedere il film "Io capitano" è bene che lo vada a vedere, che mostra tutta la "via crucis" tremenda che sono costretti a fare tanti immigrati per venire in Italia - quindi se hanno avuto questa forza, questo coraggio, questa intelligenza, questa la portano anche da noi, la portano anche in Italia. E, quindi, pensiamo a una società in cui l'unità tra masse popolari in Italia che ragionano con la propria testa, che non accettano una situazione in cui "dovrebbero tutelarsi contro gli immigrati", e tanti delle persone immigrate, questa unità è una ricchezza, e potrebbe essere esserci soluzioni per tutti.
Dall'altra parte, invece che cosa abbiamo? Abbiamo il potere cieco, il potere puramente repressivo, la distanza abissale dai problemi reali. dai drammi effettivi degli immigrati dei bambini, delle donne, dei giovani. Sui loro corpi, invece, si giocano anche scontri elettorali sia nazionali che in Europa.
La Meloni, le prime cose che, ha detto, vuole fare sono: la velocizzazione dei rimpatri con la semplificando delle procedure, l'aumento del numero dei CPR, i centri/carceri per le espulsioni, per farne realizzarne uno in ogni Regione, l'allungamento dei tempi di trattenimento in questi Cpr. E stanno pensando anche a una stretta sui minori. Per loro i minori sarebbero tutti o la maggior parte bugiardi rispetto alla dichiarazione della loro età, per cui stanno pensando a una stretta aumentando le verifiche effettuate dagli ufficiali di polizia per accertare l'età dei profughi in arrivo.
Chiaramente tutto questo in concreto, poi, non può che significare maggiore polizia, che già in parte si è vista in azione anche in questi giorni a Lampedusa a fronte di una pressione normale da parte delle migliaia di migranti che non potevano ricevere acqua e cibo, coperte, materassi, eccetera, e si sono create inevitabili calche, proteste, anche tra di loro. Ma la polizia ha risposto con una carica.
Ora il governo pensa di fare un nuovo decreto sicurezza. E' chiaro che poi per attuare questo decreto aumentino polizia, carabinieri, forze dell'ordine.
Ma una risposta di più polizia, si è visto bene a Caivano, non risolve assolutamente i problemi. Sicuramente non risolve, non tocca il problema della presenza e dell'azione della grande criminalità, della camorra, dei mafiosi, ma diventa unicamente un ulteriore peggioramento della situazione degli abitanti, lì a Caivano, qui a Lampedusa.
Come abbiamo detto per Caivano lo ripetiamo anche qui, l'humus che spinge governo, i suoi squallidi fascisti rappresentanti ad adottare queste decisioni, è un humus di disprezzo. A Caivano 'tutti i giovani sono drogati e delinquenti'; a Lampedusa gli immigrati, la stragrande maggioranza degli immigrati, sarebbero tutti 'pericolosi, socialmente pericolosi' - (parentesi: non solo questo governo, anche nei governi precedenti e in maniera trasversale nelle forze parlamentari, sia di destra, che di centro, che di "sinistra" vigono queste idee) - e, quindi, devono essere con la forza ricacciati nei paesi da cui sono fuggiti e dove spesso rischiano la morte o rischiano la galera, i lager, eccetera. E ciò che accompagna queste decisioni è appunto questo humus di disprezzo verso il povero, verso gli immigrati, che è un humus fascista che è un humus nero.
Ma sulla pelle dei migranti sulla pelle di donne, giovani c'è anche un "gioco", uno scontro elettorale, a livello nazionale e a livello europeo.
A livello nazionale, Salvini l'altro giorno, mentre banchettava con i suoi, rincarava la dose parlando addirittura di "atto di guerra", cioè che dietro gli sbarchi esisterebbe "una regia anche europea, intesa a un vero e proprio atto di guerra nei confronti dell'Italia". Allora capiamo che a fronte di questa visione di "atto di guerra", la risposta non può che essere da parte di questo Stato, di "guerra"; e non a caso, insieme, Salvini chiede l'uso dell'esercito, della Marina. Secondo questa logica gli immigrati sarebbero mandati da altri - che poi sarebbero paesi come la Tunisia, ma anche gli altri paesi europei che non vogliono più accogliere altri immigrati; e quindi gli immigrati dovrebbero essere trattati come se fossero dei "soldati" a servizio degli altri paesi...
Beh, diciamo, se la mettono così, allora il problema è: a guerra dell'imperialismo, a guerra dei fascisti, a guerra di una classe dominante che pensa di poter fare e disfare, di poter venir meno anche ai minimi diritti democratici; beh, allora, anche da parte nostra, da parte dei proletari italiani, delle masse popolari italiane e degli immigrati che vengono in Italia, ma anche di quelli che ancora sono nei loro paesi, ci deve essere un elevamento della lotta. Da iniziative, manifestazioni, lotte per ottenere anche il minimo necessario per la vita, occorre poi insieme organizzarsi per preparare una lotta più generale, una lotta più elevata, una guerra di classe per rovesciare questi governi borghesi barbari, disumani, che vogliono la morte invece che la vita.
Gli immigrati. Gli immigrati dovrebbero tornare nei loro paesi? La Meloni in questi mesi ha fatto viaggi, accordi, patti con i regimi che sono i principali oppressori, assassini, massacratori di questi immigrati, di queste migliaia, milioni di popolazioni. Accordi che, chiaramente, poi non sono neanche attuabili, perché da un lato questi regimi pretendono di più dai paesi imperialisti, dall'altro non possono fermare una realtà che è inevitabile, quella di migliaia e migliaia di persone che fuggono dai propri paesi. E sia chiaro che questo aumenterà, non potrà certo diminuire, anche a fronte dei disastri che stanno accadendo in Marocco, in Libia, alla cui popolazione va tutta la nostra solidarietà.
Quanto sta accadendo in questi paesi che appaiono come disastri naturali, non sono affatto naturali. La responsabilità è dei regimi di questi paesi - pensiamo alla Libia, anche al Marocco dove il re non è andato neanche tra la popolazione terremotata - e dell'imperialismo.
Per quanto riguarda la Libia, in cui vi sono 10.000, ma si parla sempre più di 20.000, morti, tra di essi vi sarebbero 6000 migranti detenuti proprio nei centri di detenzione ufficiali, di cui l'imperialismo italiano, e non solo, è benissimo a conoscenza. Quanto è successo in Libia è frutto. sia del cambiamento climatico che aveva già devastato e causato vittime nelle zone vicino, ma anche della situazione specifica a Derna. Qui, nonostante le dighe cominciavano a gonfiarsi, non è stato predisposto nessun piano di evacuazione. Nè prima è stato fatto nulla per mettere in sicurezza le dighe di Derna, sia da parte del governo locale sia dell'imperialismo italiano che ha stretti contatti con i governi locali ed era a conoscenza che queste dighe avevano bisogno di essere messe in sicurezza. Invece, non c'è stato alcun intervento, non è stata impegnata alcuna risorsa, anzi, hanno dirottato verso gli impianti petroliferi e in quelli del gas le risorse necessarie per la manutenzione dei bacini idrici,
Voi siete responsabili anche nelle prossime ondate dei migranti dal Marocco, dalla Libia. Voi siete la causa principale. E poi dovreste fare decreti, nuovi decreti sicurezza?
Ecco, noi pensiamo, che quanto sta succedendo a Lampedusa mostra ciò che noi dobbiamo fare: potenziare la conoscenza, la solidarietà, l'unità, l'organizzazione. Affinchè l'unità ricca tra la parte cosciente, "umana" dei proletari, delle masse popolari italiane e i migranti che vogliono lottare sia l'effettiva risorsa. Questa è la soluzione.
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