Tuesday, June 11, 2024

Italy - G7 - Our revolutionary proletarian feminist struggle against the masters of the world

Portiamo la nostra doppia ribellione contro il G7 dei padroni del mondo e ancor di più oggi della guerra imperialista
 che si terrà in Puglia il 13, 14 e 15 giugno.
Portiamo la nostra doppia ribellione contro il G7 dei padroni del mondo e ancor di più oggi della guerra imperialista
 che si terrà in Puglia il 13, 14 e 15 giugno.

Opponiamoci ai governi del doppio sfruttamento e della doppia oppressione,  che in particolare per le donne immigrate, per le donne dei paesi oppressi diventa tripla, quadrupla. Governi al servizio degli Stati imperialisti/capitalisti con a capo i maggiori  nemici della reale emancipazione e vera liberazione della maggioranza delle donne in questo pianeta, da Biden/Usa ai capi dei paesi europei, alla fascista/sessista/razzista Meloni/Italia, che in questo G7 ha il ruolo di presidenza. A cui si aggiungeranno Erdogan/Turchia, ma probabilmente anche Modi/India, Milei/Argentina, ecc.

In questo G7, dai loro consessi più che dorati e ipermilitarizzati in un vero e proprio clima da guerra, con migliaia di poliziotti, militari, servizi segreti a proteggerli, impedendo anche la minima libertà agli abitanti della zona “imprigionati” come in un grande carcere, al primo posto ci saranno certamente i nuovi piani finalizzati alla continuazione/potenziamento della guerra imperialista, per decidere ancora una volta la spartizione e il controllo geostrategico del mondo al servizio degli interessi del Capitale in profonda crisi. E la guerra è la “soluzione” estrema della borghesia per uscirne. Tutto questo a discapito e a danno delle masse proletarie e popolari del mondo, con uno dei cuori rappresentato dalle donne sfruttate e oppresse, la cui vita e benessere sociale per questi maledetti rappresentanti della borghesia dominante non conta proprio nulla.  

Ma se la guerra sarà al centro dei temi, in questo G7 si parlerà anche di altro, di “mercato e competitività”, di clima e ambiente, di immigrazione, dell’Africa come grande opportunità per continuare a depredare le risorse energetiche e le materie prime, di intelligenza artificiale sui cui interverrà perfino il Papa Bergoglio, la Chiesa cattolica si schiera sempre al fianco della borghesia dominante per mantenere il suo apparato di potere, ma in questo “altro” entrerebbe anche la questione più generale della condizione delle donne.  
Nel documento consegnato alla Meloni in occasione del summit “Women 7” che si è tenuto in Campidoglio a Roma, l’8 e il 9 maggio scorso, le intestatarie di esso hanno chiesto per le donne “un futuro giusto, sostenibile e pacifico”, e la Meloni avrebbe il compito di portare queste istanze al G7 di Puglia. 
“Women 7” è un gruppo ufficiale del G7 su “pari opportunità, inclusività e uguaglianza di genere”, interlocutore riconosciuto dai Governi, e quest’anno, con l’Italia alla presidenza, anche W7 è a guida italiana. Circa 80 esponenti di organizzazioni femministe istituzionali, Ong, associazioni provenienti da 42 Paesi con il documento consegnato alla Meloni vorrebbero sensibilizzare i Governi sul tema dell’inclusione delle donne in tutti gli aspetti della società, tra le loro richieste “un’equa rappresentanza di donne e ragazze in tutte le loro diversità a tutti i livelli decisionali”. Ma sono costrette a dovere scrivere che “una vera equità non può essere un proclama di intenti ma passa attraverso le decisioni di bilancio dei Governi”. Si chiede anche maggiore istruzione e riforme per  “garantire maggiore partecipazione femminile al lavoro e accesso paritario alle chance di carriera…”.
E così si affronta la questione della violenza “… quando parliamo di violenza non intendiamo solo quella sessuale, ma anche economica, finanziaria e culturale che necessitano di un grande lavoro e cambiamento da parte di tutti”.

Possiamo ben dire forte e chiaro ancora una volta che l’ipocrisia della marcia borghesia al potere e di tutti i suoi corollari, anche al femminile, non ha davvero limite! 

Non in nostro nome! Non si può chiedere pari opportunità, uguaglianza di genere, contrasto alla violenza sulle donne in ogni forma a chi ogni giorno decide sulla pelle della maggioranza di noi donne all’insegna di concezioni ideologiche e di politiche sempre più all’interno della marcia moderno fascista più o meno aperta a cui tende la borghesia dominante nel suo insieme per mantenere il potere; a chi è volto ad accentuare le politiche di sfruttamento e oppressione della maggioranza delle donne, delle lavoratrici, delle proletarie, delle giovani, delle migranti il cui ruolo deve essere sempre più funzionale al mantenimento/conservazione del sistema capitalista e ancor di più oggi nella fase della guerra imperialista. 
Gli stessi Stati che si riuniscono al G7 che dovrebbero ascoltare le richieste di “pari opportunità” e “diritti delle donne” sono quelli che ci attaccano ogni giorno per impedirci, fino a privarci, del diritto di scegliere su tutto quello che riguarda la nostra vita che per la borghesia al potere conta se siamo fonte per il profitto capitalista, se sulle nostre spalle può scaricare sempre più i servizi sociali, il lavoro domestico, di assistenza. Da un lato, sempre più sfruttate nelle fabbriche, fino a morire, dai padroni iperaffamati di profitto, sia nel cuore dei paesi imperialisti, dove siamo sempre più precarie, le prime ad essere licenziate, sempre più impoverite, sia nei  paesi oppressi dall’imperialismo dove le donne lavorano in condizioni di reale schiavismo; dall’altro lato, dobbiamo essere macchine riproduttrici di figli su figli per il Capitale e per la guerra.
Dalla Francia agli Stati Uniti al governo italiano, con a capo la “donna, madre e cristiana” Meloni, che fin dall’insediamento del suo governo ha individuato subito nelle donne uno dei settori sociali da attaccare unitamente ai migranti, uno degli incubi della borghesia al potere è quello della denatalità che avanza perché essa, come dicono gli stessi capi di governo che si riuniscono al G7, comporta impatti negativi sulla produzione capitalistica, per cui le donne devono riprodurre nuova forza-lavoro! Nello stesso tempo avanza e si estende, dagli Usa ai paesi più reazionari dell’Europa fino all’Italia, l’onda nera dell’attacco al diritto di aborto, non solo come contrasto pratico e ideologico alla denatalità, ma soprattutto perchè la borghesia odia, vede in questo diritto la lotta per la libertà di scelta e autodeterminazione delle donne. 
Tutto questo crea l’humus ideale del terribile aumento di femminicidi e stupri.

Non in nostro nome! Chi dovrebbe ascoltare le richieste volte al contrasto alla violenza in ogni forma sulle donne, gli Stati imperialisti o i governi dei paesi invitati come l’India di Modi o la Turchia con a capo Erdogan o l’Argentina con al potere oggi uno dei peggiori governi fascisti, coloro che rappresentano essi stessi il concentrato della violenza a 360 gradi di questo sistema sociale da cui emana la violenza contro le donne in ogni ambito?
Neanche pochi giorni fa la Ue ha elaborato una direttiva che è un grave passo indietro contro i femminicidi e che non contempla il reato di stupro. 
E oggi più che mai questi mandanti e fautori della guerra imperialista portano avanti, con il genocidio della popolazione in Palestina, il massacro di migliaia e migliaia di donne, bambini palestinesi anche bruciati vivi, il loro affamamento, costringendo le donne a partorire o abortire tra atroci sofferenze, ad opera del criminale Stato nazisionista di Israele, sostenuto pienamente in primis dagli Usa con la complicità piena e attiva dell’Europa/Italia; portano avanti la guerra inter-imperialista con il loro fantoccio fascista Zelensky, che sta causando morti, sofferenze, violenze sessuali dell’esercito pieno di nazisti alle donne ucraine, che come le donne russe si vedono strappare figli e mariti per mandarli a morire per la loro guerra.
Sono questi i governi che dovrebbero porre “soluzioni” alla violenza contro le donne? 

Il G7 è un’altra tappa attraverso cui la borghesia al potere decide e pianifica per perpetuare l’ideologia e le politiche dell’oppressione di classe e di genere a livello globale. Diciamo allora forte e chiaro NON IN NOSTRO NOME! 
Noi che lottiamo ogni giorno, dalle lotte immediate in difesa di diritti basilari ad una lotta più ampia e generale, rivoluzionaria, perché vogliamo rompere ogni doppia catena della vostra oppressione e sfruttamento, perché aspiriamo come parte attiva e determinante alla costruzione di una società socialista con il potere nelle mani della classe operaia e proletaria, Noi! non andiamo in Puglia per “chiedere” a chi ci vuole costringere a vivere nel moderno medioevo e moderno fascismo di oppressione, di discriminazioni, di negazione del lavoro, dei diritti, di stupri e femminicidi di cui questi governi sono i mandanti ideologici; a chi fa morire di fame milioni di bambini nel mondo; a chi fa annegare tante vite di migranti nei nostri mari, a chi fa massacrare con bombe e armi su armi donne, bambini, popolazioni, arricchendo i padroni delle fabbriche della morte; a chi ci vuole imporre l’economia di guerra; non andiamo per chiedere a costoro miglioramenti all’interno di un sistema sociale che non può affatto migliorare e che invece deve essere rovesciato! 

Noi andiamo a dire che alla loro violenza reazionaria è giusto rispondere organizzando la lotta e violenza rivoluzionaria! E’ una lotta lunga, dura, a 360 gradi, in ogni ambito, per una società senza guerre, miseria, oppressione, uccisioni delle donne, non più fondata sull’appropriazione privata di un pugno di oppressori della produzione sociale, ma sul benessere sociale, senza più classi sfruttatrici di altre classi. 

Per questo contro questo G7, e oltre, dobbiamo sentirci parte del grande “esercito” delle donne, delle lavoratrici, delle proletarie, delle migranti, delle giovani, delle compagne che lottano, resistono e combattono in tutto il mondo, dalle operaie ipersfruttate dei paesi oppressi dall’imperialismo che lottano con grande coraggio, come le operaie in sciopero del Bangladesh, alle donne della Palestina che oggi trasformano l’immane dolore in eroica Resistenza, alle donne e compagne rivoluzionarie comuniste nel mondo, alle tantissime ed eroiche combattenti maoiste in prima fila nella guerra popolare in India, che mettono in atto la rivoluzione nella rivoluzione. 

Scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione proletaria, per rovesciare questo putrido sistema sociale capitalista e imperialista fin dalle sue radici! 

Movimento femminista proletario rivoluzionario
mfpr.naz@gmail.com - blog femminismorivoluzionario.blogspot.com

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