pc 22 giugno - Dall'assemblea sul 19 giugno a Palermo in solidarietà con i prigionieri politici nelle carceri imperialiste
Nell’assemblea organizzata il 19 giugno in sede, si è parlato della repressione come un aspetto delle lotte che facciamo, e della necessità di combatterla. Si sono ricordate le iniziative tenute la mattina a Milano presso diversi consolati, e le assemblee pomeridiane a Palermo e Taranto.
È stata letta la parte iniziale del volantino, che introduce le ragioni della scelta del 19 giugno come giornata dell’eroismo facendo un breve excursus storico: il 19 giugno 1986 c’è stato un eccidio, 300 prigionieri politici uccisi, nelle carceri peruviane di El Fronton, Lurigancho e El Callao (Lima); sembrava qualcosa di inverosimile ma si è assistito ad uno Stato che mette in campo il proprio esercito per assaltare le proprie carceri… mettere fine alla giusta ribellione dei prigionieri politici era l’obbiettivo e che è stato portato a termine dopo una strenua resistenza dei prigionieri… con un accanimento di tipo nazista contro l’ideologia forte con la quale i prigionieri politici avevano trasformato le stesse carceri in “luminose trincee di combattimento”…
E, infatti, si tratta proprio di ideologia! L’ideologia opposta a quella del capitale. Questo è il dato da tenere presente. La repressione nel sistema capitalistico è imprescindibile, è l’altra faccia del sistema stesso, non c’è lotta seria senza che ci siano forme di repressione, chi pensa che si possa lottare veramente senza incorrere nella repressione si illude… e contro questa repressione si combatte in diversi modi… cogliamo l’occasione della presenza di un avvocato oggi per dire che appunto una forma di difesa di chi lotta è quella legale… nel mondo ci sono centinaia di migliaia di avvocati coinvolti nelle lotte per difendere gli interessi delle masse previsti dalle varie Costituzioni; avvocati che spesso, quando difendono i prigionieri politici rivoluzionari vengono repressi anche loro, come per esempio successe proprio in Perù.
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