it needs to struggle against revisionism as main enemy and new sects 'ultra-red' expression of petty bourgeois revolutionism 'maoist' as secondary enemy
long live marxism-leninism-maoism!
long live proletarian internationalism!
the working class must direct everything!
"It is absolutely necessary to persist with the leadership
of the working class and develop the leading function
of the working class to the maximum in the great
cultural revolution in the various sectors of work "(Mao Tse tung)".
from PCm - Italy review
Durante la Grande
rivoluzione culturale proletaria in Cina, la classe operaia entrò in
tutti i campi della sovrastruttura, della società, e soprattutto in
quelli – la scuola, le università, la cultura, l’istruzione, in cui era
totalmente esclusa ed erano i campi del dominio delle idee della
borghesia.
Le citazioni che seguono sono
tratte da uno dei testi fondamentali di questa battaglia: “La classe
operaia deve dirigere tutto”, scritto da un compagno maoista cinese Yao
Wen yuan. e servono a chi segue la Formazione on line per afferrare i
nodi di questa battaglia.
“E’ assolutamente necessario persistere
con la direzione della classe operaia e “sviluppare al massimo la
funzione dirigente della classe operaia nella grande rivoluzione
culturale nei vari settori di lavoro” (Mao Tse tung)”.
“La parola d’ordine di sostituire la
dittatura della borghesia con quella del proletariato fu avanzata verso
la metà del 19° secolo quando il marxismo cominciava a prendere forma e
da allora sono già trascorsi 120 anni. Solo l’imperialismo… la borghesia
e i loro agenti – i vecchi e i nuovi revisionisti – si oppongono a
questa coerente parola d’ordine rivoluzionaria… Perchè la parola
d’ordine diventi una realtà è essenziale unirsi alle larghe masse non
operaie – soprattutto le masse contadine, le masse della piccola
borghesia urbana e gli intellettuali che possono essere rieducati – e
guidarne nell’avanzata. L’intero corso della Grande rivoluzione
culturale proletaria si è svolto sotto la direzione di una sola classe,
la classe operaia… Il quartier generale proletario sintetizza gli
interessi della classe operaia (perchè fu ed è necessario che ci sia un
“quartier generale proletario” affinchè si eserciti la direzione della
classe operaia – ndr). Perchè – dice il testo: “senza di esso prevale
anche nella fila della classe operaia la mentalità da conventicola, il
settarismo e hanno ampio spazio nelle fila della classe operaia le
tendenze, reazionarie e riformiste che minano la direzione della classe
operaia. “Bisogna spazzare via – dice il testo – ogni “regno
indipendente”.
“Tutti i rivoluzionari devono tenere sempre presente questa storica lezione della lotta di classe”
“Le squadre di propaganda degli operai
fanno il loro ingresso nel campo dell’istruzione. E’ un evento che
scuote la terra. Sin dai tempi antichi le scuole sono state monopolio
della classi sfruttatrici e dei loro figli. Dopo la liberazione la
situazione subì un certo miglioramento ma le scuole rimasero
fondamentalmente monopolio degli intellettuali borghesi”
“Quando nel corso della Grande
rivoluzione culturale proletaria i giovani delle Guardie rosse si sono
ribellati (a questo), i responsabili del partito avviati sulla via
capitalistica, le forze reazionarie borghesi nelle scuole hanno subito
per un certo periodo duri colpi, ma… i fatti hanno provato che in tali
circostanze è impossibile per gli studenti e gli intellettuali portare a
termine da soli (questa battaglia).
Mao sottolinea “Per portare a
compimento la rivoluzione proletaria nel campo dell’istruzione è
indispensabile la direzione della classe operaia, la partecipazione
delle masse operaie”.
Solo così è possibile “distruggere
completamente il sistema di istruzione borghese. Le masse studentesche
devono accogliere con entusiasmo la classe operaia che viene ad occupare
la scena…
“La classe operaia possiede (diciamo
noi, nella sua lunga storia) una ricca esperienza pratica per quel che
riguarda i tre grandi movimenti rivoluzionari: lotta di classe, lotta
per la produzione, sperimentazione scientifica…”
“La classe operaia odia il vecchio
sistema di istruzione perchè esso è al servizio delle classi
sfruttatrici. Prova ripugnanza per le chiacchiere a vuoto e la doppiezza
di coloro le cui parole non corrispondono ai fatti…”
“Le contraddizioni per le quali gli
intellettuali continuano a litigare senza riuscire a superarle, possono
essere risolte con il ruolo della classe operaia…”. Contro coloro che
dicono che “è più che sufficiente che gli operai si occupino delle loro
fabbriche, lo scritto sostiene “questo è un punto di vista antimarxista.
La classe operaia deve sapere di poter raggiungere la sua completa
emancipazione solo emancipando l’intera umanità. Fino a quando la
rivoluzione proletaria nel campo dell’istruzione (diremmo noi,
dell’arte, della cultura, della stampa, della sovrastruttura – ndr) non
sarà portata a termine e le radici del revisionismo non saranno
estirpate, la classe operaia non sarà emancipata e continuerà ad
esistere (il capitalismo e, nel caso in cui il potere sia stato
conquistato) il pericolo che il capitalismo sia restaurato e la classe
operaia venga di nuovo sfruttata e oppressa”.
Così come va combattuta la posizione di
chi nella scuola, ma potremmo dire, ancora una volta, nell’arte, nella
cultura, nella stampa, nella sovrastruttura, dice “vogliamo liberarci da
soli, non abbiamo bisogno della partecipazione degli operai estranei
alla scuola”. A costoro l’autore risponde: “La grande rivoluzione
culturale proletaria afferma che “le masse devono liberarsi da sé
stesse”. Gli operai non fanno forse parte delle masse? La classe operaia
non fa parte delle stesse masse. Tutti gli autentici rivoluzionari
proletari – non quelli che si autodefiniscono tali per ingannare gli
altri – considerano la classe operaia come parte di sé stessi, anzi come
la parte più avanzata e cosciente (potenzialmente) delle masse
popolari. Chi considera gli operai come una forza estranea è un
confusionario, un elemento estraneo alla classe operaia… Certi
intellettuali che si autodefiniscono “rivoluzionari proletari” si
oppongono agli operai non appena la classe operaia tocca gli interessi
del loro minuscolo regno indipendente”.
Per questo gli operai devono occupare i
“regni indipendenti” grandi o piccoli che siano. Solo così è possibile
“cambiare l’atmosfera, lo stile e le idee insane che esistono là dove
pullulano gli intellettuali…
“Gli operai non si inventano
istruzioni” affermano certi intellettuali… Vi sono due specie di
istruzioni; istruzione borghese e istruzione proletaria”
“Quello che l’intellettuale comprende è
la pseudo conoscenza della borghesia… Solo con la diretta
partecipazione del proletariato è possibile creare gradualmente un
sistema di istruzione proletaria caratterizzata dall’integrazione della
teoria con la pratica… E’ possibile.., conoscere tutto ciò che esiste
oggettivamente.
La classe operaia approfondirà la
conoscenza del mondo attraverso la propria pratica rivoluzionaria e
trasformerà il mondo… Per adempiere questa missione storica la classe
operaia deve studiare con coscienza e serietà (il pensiero scientifico
elaborato da Marx, Lenin, Mao), seguire la linea di massa e lo stile di
lavoro basato sulle inchieste e le ricerche, elevare costantemente la
propria coscienza politica… criticare e ripudiare l’influenza corrosiva
in seno alla classe operaia dei disgustosi metodi borghesi…”
“La borghesia è sempre stata per
tradizione molto forte nel settore culturale ed educativo. Quando la
classe operaia vuole trasformare il mondo… la borghesia cerca di usare
la concezione borghese del mondo per corrompere gli elementi deboli
nelle fila operaie, compresi i quadri dirigenti…”
“Bisogna essere fermi sulle posizioni del proletariato e stare in guardia contro le pallottole ricoperte di zucchero e gli altri espedienti cui la borghesia ricorre per attaccare le fila operaie. E’ necessario compiere uno sforzo coscienzioso per epurare a fondo le fila della classe operaia, per fare la rivoluzione…”
“Bisogna essere fermi sulle posizioni del proletariato e stare in guardia contro le pallottole ricoperte di zucchero e gli altri espedienti cui la borghesia ricorre per attaccare le fila operaie. E’ necessario compiere uno sforzo coscienzioso per epurare a fondo le fila della classe operaia, per fare la rivoluzione…”
“La critica di massa e l’epurazione
delle file di classe si stimano e danno impulso a vicenda, creando le
migliori condizioni per il consolidamento delle organizzazioni
(sindacato di classe, partito della classe operaia – ndr)…”
Solo così queste organizzazioni
diventano quello che dice Mao “le organizzazioni devono essere… composte
da elementi avanzati… devono essere organizzazioni d’avanguardia e
dinamiche capaci di dirigere il proletariato e le masse nella lotta
contro il nemico di classe”.
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