pc 30 settembre - Migliaia di antifascisti in piazza a Bari dicono: le vostre aggressioni non ci fanno paura ma alimentano la lotta antifascista antirazzista antigovernativa anticapitalista
Tanti giovani, tanta unità, rabbia e
combattività, ma anche chiarezza nei tanti interventi di denuncia e
proposta che si sono susseguiti durante tutto il corteo
I fascisti a Bari non passeranno, le sedi fasciste come quella al quartiere Libertà devono essere chiuse.
Non accettiamo l'antifascismo istituzionale - non vogliamo il Pd di Minniti che ha aperto la strada a Salvini. L'antifascismo si combatte nelle piazze - l'unico antifascismo vero è quello militante e anticapitalista.
La polizia blindava il corteo con poliziotti con i manganelli, ma dov'erano quando c'è stata l'aggressione? Premeditata e coperta in un gioco delle parti chiaro e palese.
Ma il corteo è stato molto di più che una risposta all'aggressione fascista, è stato il primo forte e serio corteo a livello nazionale contro l'infame decreto sicurezza di Salvini e il suo governo con i M5stelle, un decreto che dichiara guerra ai migranti, ma anche contro le lotte e i movimenti, in particolare quelli della casa, i centri sociali, gli spazi sociali.
Come negli anni 70 il capitale, lo stato borghese e i suoi governi scelgono la repressione per imporre i loro interessi e potere e usano oggi la demagogia fascio/razzista e populista per strappare il consenso alle masse. Il corteo ha detto - risponderemo colpo su colpo - a Bari come a livello nazionale.
Una giornata di lotta nazionale è stata proposta, cosi come una mobilitazione permanente per tutta la durata della discussione parlamentare del decreto sicurezza.
Forte è stata la denuncia non solo del razzista Salvini ma anche di Di Maio e movimento 5stelle
per il ruolo svolto di ingannapopolo su NOTAP e NOTAV, su Ilva, come sulle grandi questioni sociali
reddito-pensioni-sanità-scuola, ecc
Così come numerose sono state le compagne che hanno denunciato il sessismo come componente organica di questo governo e che nelle donne trova e troverà sempre più una forte opposizione.
Il culmine del corteo è stato al quartiere Libertà - teatro dell'aggressione, ma anche della penetrazione reazionaria e fascista della lega di Salvini e dei suoi galoppini sul territorio in nome del razzismo antimmigrati e della sicurezza; una sicurezza fondata sulla collusione tra malavita, partiti che assaltano la diligenza del Comune e della Regione, Forze dell'ordine, ecc.
Diversi abitanti affacciati e ai lati del corteo hanno osservato attenti e a volte partecipi questa dimostrazione di forza dell'antifascismo proletario, studentesco, democratico, quello di coloro mai collusi con i governi precedenti; questo è oggi forza principale dell'opposizione ai governanti attuali, facendosi portavoce dei bisogni reali delle masse popolari.
Qui ha preso la parola una proletaria del quartiere che guidava il cordone iniziale del corteo.
Ella prima di tutto ha respinto l'equazione "popolazione del quartiere - fascisti e razzisti antimmigrati", dicendo chiaro che la larga maggioranza delle masse che vivono nel quartiere sono contro tutti i tipi di fascismo e politiche antipopolari che li fa vivere male, senza lavoro e senza reddito, senza servizi sociali, ecc, quelle dei partiti parlamentari sedicenti 'democratici' come i topi usciti dalle fogne di Casa pound la cui sede non deve essere chiusa da tribunali ma da noi stessi che abitiamo nel quartiere. Ha ricordato a tutti che si chiama quartiere Libertà e quella vogliamo, quella vera, libera da fascismi, partiti corrotti, sfruttamento e povertà.
E' intervenuta, applaudita, una compagna di proletari comunisti della delegazione di Taranto partecipante al corteo, di cui riportiamo il video/intervento.
I fascisti a Bari non passeranno, le sedi fasciste come quella al quartiere Libertà devono essere chiuse.
Non accettiamo l'antifascismo istituzionale - non vogliamo il Pd di Minniti che ha aperto la strada a Salvini. L'antifascismo si combatte nelle piazze - l'unico antifascismo vero è quello militante e anticapitalista.
La polizia blindava il corteo con poliziotti con i manganelli, ma dov'erano quando c'è stata l'aggressione? Premeditata e coperta in un gioco delle parti chiaro e palese.
Ma il corteo è stato molto di più che una risposta all'aggressione fascista, è stato il primo forte e serio corteo a livello nazionale contro l'infame decreto sicurezza di Salvini e il suo governo con i M5stelle, un decreto che dichiara guerra ai migranti, ma anche contro le lotte e i movimenti, in particolare quelli della casa, i centri sociali, gli spazi sociali.
Come negli anni 70 il capitale, lo stato borghese e i suoi governi scelgono la repressione per imporre i loro interessi e potere e usano oggi la demagogia fascio/razzista e populista per strappare il consenso alle masse. Il corteo ha detto - risponderemo colpo su colpo - a Bari come a livello nazionale.
Una giornata di lotta nazionale è stata proposta, cosi come una mobilitazione permanente per tutta la durata della discussione parlamentare del decreto sicurezza.
Forte è stata la denuncia non solo del razzista Salvini ma anche di Di Maio e movimento 5stelle
per il ruolo svolto di ingannapopolo su NOTAP e NOTAV, su Ilva, come sulle grandi questioni sociali
reddito-pensioni-sanità-scuola, ecc
Così come numerose sono state le compagne che hanno denunciato il sessismo come componente organica di questo governo e che nelle donne trova e troverà sempre più una forte opposizione.
Il culmine del corteo è stato al quartiere Libertà - teatro dell'aggressione, ma anche della penetrazione reazionaria e fascista della lega di Salvini e dei suoi galoppini sul territorio in nome del razzismo antimmigrati e della sicurezza; una sicurezza fondata sulla collusione tra malavita, partiti che assaltano la diligenza del Comune e della Regione, Forze dell'ordine, ecc.
Diversi abitanti affacciati e ai lati del corteo hanno osservato attenti e a volte partecipi questa dimostrazione di forza dell'antifascismo proletario, studentesco, democratico, quello di coloro mai collusi con i governi precedenti; questo è oggi forza principale dell'opposizione ai governanti attuali, facendosi portavoce dei bisogni reali delle masse popolari.
Qui ha preso la parola una proletaria del quartiere che guidava il cordone iniziale del corteo.
Ella prima di tutto ha respinto l'equazione "popolazione del quartiere - fascisti e razzisti antimmigrati", dicendo chiaro che la larga maggioranza delle masse che vivono nel quartiere sono contro tutti i tipi di fascismo e politiche antipopolari che li fa vivere male, senza lavoro e senza reddito, senza servizi sociali, ecc, quelle dei partiti parlamentari sedicenti 'democratici' come i topi usciti dalle fogne di Casa pound la cui sede non deve essere chiusa da tribunali ma da noi stessi che abitiamo nel quartiere. Ha ricordato a tutti che si chiama quartiere Libertà e quella vogliamo, quella vera, libera da fascismi, partiti corrotti, sfruttamento e povertà.
E' intervenuta, applaudita, una compagna di proletari comunisti della delegazione di Taranto partecipante al corteo, di cui riportiamo il video/intervento.
No comments:
Post a Comment