Informazione militante dalla Tunisia. Proteste studentesche in tutto il paese contro la nuova riforma scolastica e il sistema universitario. A Sfax i docenti universitari protestano contro il ministero dell'insegnamento superiore
Non si fermano le proteste contro il ministro dell'istruzione tunisino
Néji Jalloul e la sua proposta di riforma del sistema educativo
inferiore (in Tunisia vi sono due ministeri relativi alla formazione: il
Ministero dell'Istruzione che si occupa della scuola elementare, media e
del liceo; il Ministero dell'Insegnamento Superiore che si occupa
dell'università).
Come riporta l'agenzia stampa tunisina "Turess": "Jalloul, che si è detto arrabbiato, della reazione degli studenti che hanno rifiutato il nuovo sistema degli esami, ha precisato che il nuovo regime è semestrale. E ha aggiunto che a partire dall'anno prossimo il sistema d'istruzione per semestre sarà applicato. Inoltre, il ministro dell'educazione ha deplorato, nella sua dichiarazione, i rumori che inducono in errore gli studenti e i loro genitori concernenti la nuova riforma...".
Come riporta l'agenzia stampa tunisina "Turess": "Jalloul, che si è detto arrabbiato, della reazione degli studenti che hanno rifiutato il nuovo sistema degli esami, ha precisato che il nuovo regime è semestrale. E ha aggiunto che a partire dall'anno prossimo il sistema d'istruzione per semestre sarà applicato. Inoltre, il ministro dell'educazione ha deplorato, nella sua dichiarazione, i rumori che inducono in errore gli studenti e i loro genitori concernenti la nuova riforma...".
Gli studenti dei licei, sfidando lo stato di emergenza hanno organizzato
grandi manifestazioni dal nord al sud del paese, per esempio a Tunisi
un corteo ha percorso Avenue Bourguiba terminando davanti il teatro
municipale, punto di riferimento di manifestazioni politiche e proteste
nella capitale.
Anche nella città meridionale di Gabès un corteo di centinaia di
giovanissimi studenti medi ha attraversato la città bloccando il
traffico per provare a terminare in un liceo della città dove però le
porte erano sbarrate. Dopo un breve tentativo di sfondamento da parte degli studenti, il corteo e ripartito in maniera "selvaggia" per le vie della città.
porte erano sbarrate. Dopo un breve tentativo di sfondamento da parte degli studenti, il corteo e ripartito in maniera "selvaggia" per le vie della città.
Nella stessa giornata un gruppo di docenti universitari di Sfax ha
protestato contro il ministero dell'insegnamento superiore, riportiamo
per intero il dispaccio della stessa agenzia stampa su citata: "I
rappresentanti dei professori del Consiglio Scientifico dell'Istituto
Superiore degli Studi Tecnologici di Sfax (ISET) hanno presentato le
proprie dimissioni dal Consiglio in seguito a dei disaccordi con il
ministero per la supervisione concernente i lavori di estensione
dell'istituto e del suo ristorante universitario. Il segretario aggiunto
di un sindacato di base Slim Ben Hlima citato da Shems FM, ha precisato
che le richieste dei professori, che consistono nella costruzione di un
atelier e dei laboratori, non sono state tenute in considerazione".
Intanto lo scorso Mercoledì 6 Gennaio il principale sindacato
studentesco di sinistra, UGET, ha promosso una protesta nazionale contro
il sistema di esami universitario che prevede l'estrazione a sorte
della materia da sostenere all'esame (facente parte di un modulo di
almeno due materie) il giorno dello stesso, gli studenti chiedono
l'annullamento di questo sistema obiettivamente senza senso e di sapere
quale esame andranno a sostenere. Questa protesta ha avuto maggiore
intensità nell'Università di Manouba (una delle due università della
capitale insieme a quella di El Manar) in cui è stata occupata la
Facoltà di Lettere impedendo lo svolgimento degli esami. La Facoltà è
stata costretta a dichiarare "un'estensione" delle vacanze invernali di
una settimana piuttosto che annullare gli esami. I principali organi di
informazione del paese hanno condannato questa protesta etichettandola
come "violenta" e dando voce esclusivamente alle critiche contro di essa
provenienti dal sindacato islamista UGTE (per ovvi motivi strumentali) e
dai "crumiri".
Studentesse dell'UGET presidiano i cancelli della Facoltà di Lettere dell'Università di Manouba |
Queste proteste si svolgono in un periodo particolare: in presenza di un
rinnovato "stato di emergenza" prorogato fino a fine febbraio che
vieterebbe qualsiasi protesta e sciopero, in un momento in cui vi è
stato un rimpasto di governo a seguito di una scissione nell'ormai ex
partito di maggioranza relativa, Nidaa Tounes, che ha ridotto i propri
parlamentari allo stesso numero di quelli dell'ormai ex secondo partito,
l'islamista Ennahdha. Ciò avrà nel breve periodo importanti
conseguenze; nei prossimi giorni seguirà un'approfondimento su questa
questione.
Tunisia, 10 Gennaio 2016
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