Igor Mendes da Silva, studente di geografia
dell'Università dello stato di Rio de Janeiro, attivista del Movimento
Studentesco Popolare Rivoluzionario e del Fronte indipendente Popolare di Rio de
Janeiro, dal 3 dicembre 2014 si trova prigioniero nel Complesso Penitenziario di
Bangu. L'attivista è stato arrestato in casa, verso le 6:30 della mattina da una
squadra della Sezione di Repressione dei crimini informatici, applicando il
mandato di arresto preventivo emesso dal Giudice Flàvio Itabaiana della
ventisettesima corte penal della capitale.
Nella
stessa occasione, furono emessi mandati d'arresto preventivo contro altri due
attivisti Elisa Quadros Pinto, conosciuta come Sininho e Karlayne Moraes da
Silva Pinheiro, trattate come fuggitive dal putrido potere giudiziario e dal
monopolio della stampa, dal tratadas como foragidas pelo podre poder judiciário
e o monopólio da imprensa, avendo in testa il portavoce dell'imperialismo yankee
e sostenitore del fascimo di ieri e di oggi, Rete Glogo.
Igor Mendes un'altro
degli innumerevoli giovani carioca che si unirono alle grandi manifestazioni
popolari che, fin dalle giornate di lotta di giugno\luglio 2013, scuotereno la
capitale fluminense contro la abbuffata Fifa/Olimpiadi, in difesa dell'istruzione, trasporto
e salute pubblica, contro la violenza poliziesca e l'occupazione militare delle
comunità povere da parte delle Unità di Pacificazione di Polizia e dell'Esercito
Brasiliano.
Per la sua
partecipazione a queste legittime proteste Igor Mendes, Karlayne
Moraes e Elisa Quadros sono bersagli di una grave e ingiusta campagna di
persecuzione politica orchestrata dal rseguição política orquestrada dai governi
Dilma (Partito dei Lavoratori / Cabral-Pezão e Paes (Partito del Movimento
democratico brasilianoPMDB) e realizzata dalla polizia assassina di poveri di
Rio de Janeiro.
I tre già erano stati
indiziati, insieme ad altri venti attivisti, a causa della famigerata
“operazione Firewall” verificatasi il giorno della finale della Coppa del Mondo
Fifa, quando dodici manifestanti furono arrestati, tra i quali la stessa Elisa
Quadros, la "Sininho".
L'assurda e inaudita
accusa dei mandati d'arresto è la presunta partecipazione degli attivisti a un
festival di cultura popolare per la liberazione dei prigionieri politici e la
fine di tutti i processi contro i manifestanti, avvenuto lo scorso 15 ottore
(giorno del professore), di fronte al Consiglio comunale nella Cinelândia.
Nell'interpretazione del giudice fascista Flávio Itabaiana, la partecipazione
dei giovani all'evento rappresenterebbe la rottura delle “misure cautelare”
imposte dalla corte che vieta la partecipazione degli attivisti a “riunioni
pubbliche” sotto la giustificazione che la loro presenza rappresenterebbe un
“rischio per l'ordine pubblico”. Nella pratica, tale “divieto” rappresenta la
restrizione della libertà di espressione e manifestazione difesa in maniera
ipocrita dallo Stato fascista brasiliano e dal putrido potere
giudiziario.
Il governo illegittimo
di Pezão-Cabral (PMDB) fu sconfitto dai voti nulli, schede bianche e astensioni
nelle ultime elezioni per il governatore ed è disperato di fronte alla
continuità e radicalizzazione delle manifestazioni popolari durante il suo
mandato.
E, nel decretare un vero
stato d'assedio con l'obbiettivo di contenere la giusta rivolta popolare, ha
l'appoggio della gerentona Dilma Rousseff (PT) e della sua opportunistica
campagna elettorale. Dilma Rousseff e i suoi compari sono impatanati fino al
collo nel fango della corruzione e tremano di paura e odio contro il popolo a
fronte dell'inevitabile aggravarsi della crisi economica e politica nel
paese.
La vera e propria
campagna di caccia alle streghe promossa contro attivisti popolari a Rio de
Janeiro, contando sull'appoggio incondizionato di Rete Globo e degli altri mezzi
dei monopoli dei mezzi di comunicazione, rappresenta la preparazione del terreno
per incrementare una poliziesca repressione fascista superiore a quella vista
durante le partite dell' abbuffata della
Fifa.
L'obiettivo dello stato fascista brasiliano
nell'incarcerare questi militanti è tentare di zittire l'urlo di rivolta e di
legittima indignazione delle masse popolari della città e della campagna che si
sono sollevate in difesa dei loro diritti calpestati mille volte da tutta questa
banda di politici corrotti servi dei banchieri, dei latifondisti,
dell'imperialismo principalmente yankee (Stati Uniti).
Come descrisse molto bene lo stesso Igor
Mendes, in un articolo pubblicato sul blog Tribuna di stampa pochi giorni prima
di esser arrestato, dove ironizza a il piagnisteo della falsa sinistra
elettoralista e dei “movimenti sociali” chapa branca (espressione che indica qualcosa di finanziato dal
potere o che appoggia il potere) come la filo-governativa Unione
Nazionale degli Studenti, che si fingono fraintesi dopo le “scelte” della
presidente Dilma Rousseff (PT) per scegliere il suo governo, come i nomi della
ultra-reazionaria “ruralista” Kátia Abreu per il Ministero dell'Agricoltura e
del banchiere Joaquim Levy do Bradesco/FMI per il Ministero
dell'Agrigoltura:
“Ecco che adesso i “movimenti sociali” venduti, addomesticati,
capaci di ingannare milioni di lavoratori in cambio di posizioni e benefici, si
mostrano “sorpresi”. Gli stessi che hanno fatto con fervore campagna per
l'elezione di Dilma, la stessa “intelighenzia” che ha rieditato il “con me o
contro di me” durante il voto, accusando come “destrorsi” chi si rifiutava di
vedere ciò che non c'era – differenze essenziali tra il PT e il PSDB – scrivono
editoriali e rilasciano interviste “criticando” le scelte di Dilma. Parlano di
“delusione”, “sorpresa”, “ladrocinio elettorale...” Chi pensano di ingannare?
Dodici anni di governo federale non gli hanno insegnato
nulla?”
Pochi giorni dopo la
fine della farsa elettorale il vecchio stato brasiliano diretto dal fronte
opportunista elettorale di PT/Pecedobê/PMDB/PSB dimostra, ancora una volta, la
vera faccia della sua falsa democrazia.
Fino a ieri tutti
ripetevano il vuoto discorso della “democrazia” e dell' “avanzamento” contro il
“retrocedere”. Spente le luci del ring elettorale, convocano i settori più
reazionari della società brasiliana per dialogare, mentre rieditano il Al-5 e il
decreto-legge 477 contro i movimenti e le mobilitazioni popolari, ripetendo le
pratiche più nefaste del regime militare fascista rispetto al quale si pongono
ipocritamente come oppositori.
I volti dei militanti
sono esposti per la televisione in prima serata, imputandogli atti mai provati.
Bandiere dei movimenti e esemplari di giornali della stampa popolare sono
presentate come prove del crimine. Giovani sono accusati per “formazione di
banda armata” per la partecipazione alle proteste. Indagini poliziesche,
registrazioni di intercettazioni telefoniche e altre supposte prove che
presumibilmente sarebbero sotto “segreto giudiziario” sono divulgate come
“esclusive” per i giornali della Rete Globo.
Respingiamo tutti i tentativi di isolare e
criminalizzare la protesta popolare, il nostro movimento e le altre
organizzazioni indipendenti e combattivr che compongono il Fronte
indipendente Popolare di Rio de Janeiro! Onoriamo l'atteggiamento combattivo di
tutti i prigionieri politici che si mantengono saldi nella lotta, nonostante
siano rinchiusi nelle celle del vecchio stato brasiliano! Si sbagliano di grosso
se pensano di poter sconfiggerci com la repressione! Non potranno mai
imprigionare i nostri ideali! Il futuro ci appartiene!
Libertà immediata per
Igor Mendes
da Silva!
Libertà immediata per Rafael Braga, Caio Silva e
Fábio Raposo!
Per la camcellazione di tutti i processi contro i
manifestanti!
Viva la gioventù
combattente!
RIBELLARSI E' GIUSTO!Liberdade
imediata para Igor Mendes e todos os presos políticos!
MEPR
- Movimento Estudantil Popular Revolucionário. Tropa de Choque da
Revolução!
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