La Sicilia non sarà la portaerei della NATO! Sigonella: i droni AGS della NATO -tecnologia Finmeccanica- sono già quattro e a fine mese arriverà il quinto.
Grazie alla tecnologia di Finmeccanica. Selex
ES partecipa al programma NATO AGS (Alliance Ground Surveillance),
fornendo il Mission Operation Support e le due stazioni di terra
trasportabili (Transportable General Ground Stations - TGGS) per il
segmento terrestre del sistema che includerà anche sei stazioni mobili
(Mobile General Ground Stations -MGGS) sviluppate da Airbus.
Finmeccanica/Selex ES fornirà anche il Wide Band Data Link (WBDL), che
assicura la comunicazione nella linea di vista tra i componenti di terra
e i velivoli senza pilota.
di Antonio Mazzeo
lunedì 3 agosto 2020
Con
un laconico comunicato il Comando generale della NATO ha reso noto
l’arrivo a Sigonella del quarto velivolo a pilotaggio remoto RH-4D
“Phoenix” del programma Alliance Ground Surveillance – AGS.“Il drone è
decollato dalla base aerea di Edwards in California (USA) alle ore 18.33
locali del 25 luglio ed è atterrato a Sigonella alle 16.20 del giorno
successivo, dopo più di 22 ore di volo”, riporta la NATO.
“L’arrivo
del quarto velivolo costituisce un ulteriore passo per la Forza Alleata
di sorveglianza terrestre”, ha dichiarato il generale Houston Cantwell,
comandante della NATO AGS Force. “Dopo sole due settimane
dall’atterraggio nella base aera siciliana del terzo drone RQ-4D, la
flotta AGS della NATO di cinque velivoli a pilotaggio remoto è adesso
vicina al suo completamento. Si rafforzano così le nostre capacità con
maggiore ridondanza e flessibilità. La NATO AGS Force prosegue nel suo
sforzo per divenire il fornitore chiave in ambito regionale delle
informazioni di pronto allarme ai membri dell’Alleanza Atlantica”.
Il
4 giugno 2020, il nuovo drone della NATO aveva avuto il suo battesimo
operativo nel Mediterraneo centrale e in nord Africa con un volo di
ricognizione e intelligence decollato da Sigonella e conclusosi dopo
nove ore circa. “Durante la missione, i sensori del velivolo Phoenix
hanno raccolto immagini e informazioni su obiettivi in movimento che
sono state trasferite al Centro di Supporto operativo della task force
AGS di Sigonella, dove sono state processate ed elaborate e
successivamente trasferite agli Alleati”, aveva riferito il Comando
Strategico Alleato in Europa (Shape) di Mons, Belgio.
Dotati
della piattaforma radar MP-RTIP con sofisticati sensori termici per il
monitoraggio e il tracciamento di oggetti fissi ed in movimento, i droni
AGS possono volare ininterrottamente per più di 22 ore, sino a 18.000
metri di altezza e a una velocità di 575 km/h. I dati rilevati e
analizzati a Sigonella sono poi trasmessi grazie ad una rete criptata al
Comando JISR, Joint Intelligence, Surveillance and Reconnaisance della
NATO, con sedi a Bruxelles, Mons e The Hague. Oltre 16.000 km il raggio
d’azione dei velivoli senza pilota, così da consentirne l’operatività in
un’area geografica che comprende l’intero continente africano e il
Medioriente, l’Europa orientale sino al cuore della Russia. Grazie alle
informazioni raccolte e decodificate dall’AGS, la NATO è in grado di
ampliare lo spettro delle proprie attività nei campi di battaglia e
rafforzare la capacità d’individuazione degli obiettivi da colpire con
gli strike aerei e missilistici.
Il quinto
drone è atteso a Sigonella entro la fine di agosto; l’intero sistema di
“sorveglianza terrestre” sarà tuttavia completato nel 2022, con cinque
anni di ritardo nella tabella di marcia prevista dal contratto tra il
comando NATO e l’industria statunitense costruttrice, Northrop Grumman.
Intanto il 4 maggio 2020 è stato pubblicato il bando per individuare la
società a cui saranno affidati i servizi di manutenzione e di supporto
dei droni AGS schierati nella stazione aeronavale di Sigonella. Alla
gara sono state invitate 19 aziende con sede in Italia; l’importo del
contratto è di 1.200.000 euro, con la possibilità di ulteriori opzioni
sino a 6 milioni, per il periodo compreso tra l’1 gennaio e il 31
dicembre 2021.
Il costo totale del programma
AGS è stato stimato intorno a 1,7 miliardi di dollari. A contribuire
finanziariamente solo 15 paesi membri della NATO: Italia, Bulgaria,
Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania,
Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati
Uniti.
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