Lamyanba
Irabot ki 122-suba Ningsing thouram-ga Mari Leinana Italy-gi Maoist
singna Maoist Communist Party Manipur na hotnariba yawol lanhou amadi
Lamyanba Irabot ki Liklambu meeyamda khanghanduna thouramsing
pangthokhre. Pangthokhiba thouram aduga mari leinana meeyamda
chaithokhiba Italian lon da phongba cherol adu makhada thamjari. Cherol
adu phongliba link adusu mayamda thamjari.
Manipur gi Yawol lalhou Malem sinba thunglakli
Anouba Mirolgi Yawol Lanhouna yaifare
Maoist na Yaifare
Yawolna Yaifare,
Manipur gi Yawol lalhou Malem sinba thunglakli
Anouba Mirolgi Yawol Lanhouna yaifare
Maoist na Yaifare
Yawolna Yaifare,
from PCm Italy for Manipur - Long live IRABOT! Long live PCmaoist of Manipur
vive oggi nella lotta di liberazione e nel PC maoista del Manipur
Oggi è il 122° anniversario della nascita di Lamyanba Hijam Irabot (nato il 30 settembre 1896 - morto il 26 settembre 1951).
Ogni anno in questo giorno i comunisti e il popolo del Manipur lo ricordano e festeggiano in varie iniziative.
Quello che segue è il racconto della vita di Irabot che l'attuale
dirigente del Partito Comunista maoista del Manipur ci ha fatto, una
vita che si intreccia strettamente con la storia della lotta di
liberazione del Manipur
Irabot
nasce da una famiglia povera. Da giovane emigra in Bangladesh (in
quello che oggi è il Bangladesh, prima era parte dell’India,
dell’impero britannico) dove lavora come domestico presso un
padrone che è un mercante, e nel suo negozio riesce a continuare i
suoi studi. In quell’epoca di dominio dell’ideologia di casta, i
poveri non potevano studiare. Si può dire che il compagno Irabot è stato
un esempio unico di intellettuale proveniente da classi povere.
Una
volta tornato dal Bangladesh fonda nel paese molti e differenti
circoli, culturali, sportivi, teatrali, letterali, e per la prima
volta fonda un quotidiano. Diventa famoso e amato nel paese tanto che
il re gli dà in moglie sua figlia. Dopo il matrimonio il compagno Irabot continua la sua lotta contro
l’intoccabilità e l’oppressione. Grazie a questa attività diventa sempre più popolare nei settori più poveri, ne diventa rappresentante.
l’intoccabilità e l’oppressione. Grazie a questa attività diventa sempre più popolare nei settori più poveri, ne diventa rappresentante.
In
quel momento il principale problema del popolo era liberarsi
dall’oppressione di casta, il re aveva formato l’associazione
unità Indù-Manipur ma grazie al compagno Irabot la parola indù
viene eliminata dal nome e resta solo il nome “Associazione unita
del Manipur”.
La
situazione sociale era pessima, frutto di un’oppressione a tre
strati, i britannici avevano colonizzato il continente e attraverso i
loro fantocci indiani erano a capo del sistema del latifondo e al di
sotto di questo esisteva l’oppressione di casta sul popolo. Contro
tutto questo inizia il lavoro di Irabot contro il sistema di casta,
affermando il diritto che tutti i Manipur sono cittadini e hanno
diritto alla propria dignità.
Nel
1939 ci fu una rivolta, la “rivolta delle donne” perché iniziata
e agita dalle donne che si ribellavano contro l’esportazione di
riso verso l’India. I proprietari delle risaie esportavano quasi
tutto il riso in India e il Manipur che lo produceva era ridotto alla
fame.
Irabot
a quel tempo diceva “Per una ciotola di riso noi paghiamo una
ciotola di sangue”. Il re accusò Irabot di essere il responsabile
della “guerra delle donne” e lo condannò a tre anni di prigione.
Dopo un anno di carcere in Manipur il re lo mandò in un carcere in
Bangladesh, qui conosce i comunisti indiani e impara il
marxismo-leninismo. Una volta scontata la pena ritorna in Manipur ma
viene confinato in Assam, provincia distinta dal Manipur, e
dall’impero. Qui Irabot incontra il partito comunista dell’Assam
e si candida nelle sue liste.
Solo
nel 1947, dopo la fine del colonialismo britannico, gli viene
permesso di tornare in Manipur, dove inizia a lavorare con i
contadini e operai. Nel 1948, quando vi furono per la prima volta le
elezioni, Irabot diventa membro del parlamento come rappresentante
del partito contadino. Ma già nel '47 inizia la sua lotta contro la
Costituzione dove non c’è spazio per i contadini, gli operai,
tutte le masse lavoratrici.
Quando nel 1948 iniziarono i tentativi di espansione dell’India in Manipur, il compagno Irabot (dirigente
del movimento comunista, benchè allora non esistesse un partito
comunista ma un partito contadino), fece appello al popolo ad unirsi per
opporsi alla congiura espansionista indiana.
In
quel periodo cominciano anche le manovre dell’India per espandersi
e colonizzare il Manipur. Il 21 settembre convoca un grande raduno di
massa, durante il quale muore un poliziotto, non si sa perché, ma il
re accusa Irabot e i comunisti di essere i colpevoli, incrimina
Irabot e mette al bando i comunisti.
In
questa situazione, nel 48, Irabot in clandestinità fonda il partito
comunista del Manipur, un partito che ha un braccio armato che si
chiama “Guardia rossa”.
In
quel tempo nel movimento comunista ci sono due linee: quella dei
compagni che avevano studiato in India e affermavano la necessità di
costruire in Manipur il partito comunista dell’India, quella di
Irabot che diceva che bisognava costruire il partito comunista del
Manipur, perché altro dall’India.
Il
Manipur è un paese piccolo, dove era difficile avere risorse e
spazio per addestramento militare, per questo Irabot va in Brahma
dove ha l’opportunità di svolgere questo addestramento e afferma
l'alleanza Manipur-Brahma.
Nel
1951 Irabot muore in Brahma. Una cricca filo partito comunista
indiano si impossessa della direzione del partito e da quel momento
il movimento comunista del Manipur diventa parte del partito
comunista dell’India, questo porta ad aderire alla politica
parlamentare del partito comunista dell'India e a partecipare alle
elezioni.
Fin
dall’annessione il popolo ha continuato a combattere contro
l’annessione e l’espansionismo indiano. La ribellione prende la
forma di lotte guerrigliere. Il popolo pur se privo di educazione,
perchè riservata alle classi ricche, ma formato dallo spirito di
Irabot, non ha mai cessato di ribellarsi in forma armata.
Tutt’oggi
il Manipur è pesantemente militarizzato. La nostra popolazione è di
1 milione e 600mila persone, diventati cittadini indiani dopo
l’annessione, a cui si aggiungono 1 milione e 330 mila di origine
indiana andati in Manipur. Per tenere sotto controllo i nativi sono
di stanza in Manipur 100mila soldati indiani. La proporzione è 1
soldato ogni 16 manipuri. Significa che esiste un posto di blocco,
stazione militare ogni 3 Km nel territorio e questo ha a che fare con
la strategia.
Negli
anni 60 in nome dello sviluppo avvia un progetto multiscopo di
costruzione di grandi impianti, dighe, impianti idroelettriche, ecc.;
a causa di questo progetto 80mila ettari di terre coltivate vengono
espropriate. Non c’era un problema di arretratezza agricola o di
irrigazione nel paese, i contadini riuscivano ad avere una produzione
due volte all’anno ma per effetto di questo progetto perdono. Per
effetto di ciò si ha una trasformazione dell’economia del Manipur
che diventa mercato monopolistico. L’imperialismo indiano invia
i suoi agenti che gestiscono le imprese economiche, gli indiani
originali diventano produttori, ricchi, mentre i manipuri diventano
consumatori.
Un’economia, quindi, totalmente dipendente dall’India, sui prezzi delle produzioni
agricole, che strangola i contadini.
MA IN MANIPUR LA LOTTA DI LIBERAZIONE, NEL NOME DI IRABOT CONTINUA E SI RAFFORZA, DIRETTA DAI MAOISTI
PCm Italia
settembre 2018
MA IN MANIPUR LA LOTTA DI LIBERAZIONE, NEL NOME DI IRABOT CONTINUA E SI RAFFORZA, DIRETTA DAI MAOISTI
PCm Italia
settembre 2018
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