La nave Etna della marina militare attracca a Tunisi: la crescente collaborazione tra marina militare italiana e tunisina al servizio della chiusura dei porti italiani e della guerra ai migranti
L’ambasciata d’Italia in Tunisia ha
reso pubblico sulla propria pagina fb l’accoglienza da parte
dell’ambasciatore d’Italia in Tunisia, Lorenzo Fanara, della nave Etna
della marina militare italiana con a bordo allievi della seconda classe
dell’Accademia Navale nel quadro della “campagna d’istruzione 2019”.
Quest’ultima è partita dal porto di
Taranto lo scorso 12 luglio con l’accoglienza della nave militare
tunisina Khairredine in cui si parlo’ per l’occasione di “scambio
culturale e professionale”, la nave Etna ha proseguito toccando le tappe
di Tangeri , Barcellona per giungere infine a Tunisi da cui ripartirà
domani.
La crescente collaborazione militare tra
Italia e Tunisia deve essere necessariamente inquadrata nella diversa
natura che i due Paesi hanno nel Mediterraneo e nel mondo: il primo è
una potenza che nel quadro internazionale di concorrenza con le altre
potenze cerca di aumentare la propria influenza geopolitica ed economica
in aree di interesse come la Tunisia e la Libia, il secondo è un paese
oppresso dall’imperialismo (tra cui quello italiano) la cui classe
dirigente è pronta a raccogliere le briciole dal migliore offerente.
In tal senso i nuovi accordi tra governo
Salvini/Di Maio e governo Chahed nel contrastare i movimenti migratori
(vedi post precedenti) avranno come immediata conseguenza una crescente
prsenza militare italiana nel piccolo paese nord africano (vedi post
precedente) nel quadro di uno spostamento di fatto delle frontiere
europee oltre le frontiere stesse della “Fortezza Europa”.
Aprire i porti ai migranti e chiuderli alle navi militari!
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