Sunday, November 9, 2025

Italy - October's Revolution in a steel factory - a speech CP maoist worker

 

Nel 108° anniversario dell’Ottobre Rosso 1917, affermiamo nelle file della classe operaia la via della rivoluzione proletaria!

Nel centottesimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, il titolo generale che potremmo dare a questa giornata è “la Rivoluzione d'Ottobre è la via per mettere fine alla guerra imperialista, allo sfruttamento e all'oppressione dei popoli”. La Rivoluzione d'Ottobre è la via per rovesciare i governi dei padroni e delle classi sfruttatrici per costruire il nuovo potere, il nuovo Stato, fondato sul potere dei soviet, vale a dire i consigli operai e popolari, la democrazia proletaria, la dittatura del proletariato sui padroni, sui fascisti e su tutti i nemici dei proletari e dei popoli oppressi.

La Rivoluzione d'Ottobre è stata preparata attraverso una guerra di classe, una guerra rivoluzionaria e oggi, nella sua attualizzazione, attraverso una guerra popolare.

Il lungo corso della storia che è il titolo generale delle iniziative che facciamo oggi nelle città dove siamo presenti e dove riusciamo a farlo, richiede la ripresa attualizzata della via della Rivoluzione d'Ottobre. Naturalmente la ripresa di questa via contrasta con l'idea presente nei movimenti, sia in quelli sindacali di base sia nei movimenti di massa, dentro cui noi lavoriamo e partecipiamo e che appoggiamo, ma che richiede l'abbandono dell'idea che “il movimento è tutto e fine è nulla”.

Tutti coloro che praticano questa visione della lotta sindacale di classe e dei movimenti in realtà rinunciano al lavoro per finalizzare i sindacati, i movimenti, all'obiettivo della conquista del potere del proletariato che è l'unica soluzione alle rivendicazioni e all'istanze che il sindacalismo di base e di classe lotta e i movimenti di opposizione politica, di solidarietà internazionale, di carattere antifascista, antimperialista, antirazzista, rivendicano.

Noi appoggiamo ogni lotta e cerchiamo di dare un contributo personale di organizzazione fino a dirigerle là dove abbiamo la forza e il consenso e l'appoggio e l'organizzazione dei lavoratori con noi. Però questa lotta la facciamo non a servizio del singolo gruppo di lavoratori che sta lottando insieme a noi ma nell'interesse dei proletari in generale e nell'interesse dei popoli.

Non è il cambiamento di una singola realtà dei lavoratori, il miglioramento che pure perseguiamo con la lotta il nostro unico obiettivo: ma è quello di far crescere la coscienza dei proletari che lottano e indirizzarli verso una lotta superiore, che è la lotta politica per la conquista del potere politico, che è l'unica soluzione che può dare risposte definitive alle istanze su cui i movimenti e le lotte si sviluppano.

Nel movimento presente vogliamo lavorare per il futuro e ricostruire adeguatamente, adeguando alle condizioni odierne gli strumenti di lavoro per questo futuro.

Il Partito, il sindacato di glasse, il fronte unito, la forza militante e militare perché una rivoluzione non è un pranzo di gala ma è una lotta violenta perché il potere proletario prenda il posto del potere della borghesia e richiede una forza militare, un esercito proletario che sia in grado di tradurre l'esito finale di questa battaglia in una vittoria del proletariato, questo l'Ottobre ci ha insegnato.

Nella giornata del 7 novembre è importante andare soprattutto alle fabbriche a parlare alla classe operaia odierna così com’è oggi, con i suoi limiti innanzitutto di coscienza di classe e di coscienza politica ma questo non ci deve impedire di portare tra gli operai la questione della rivoluzione e oggi in particolare la questione della via dell'Ottobre, la questione della via dell'insurrezione come necessaria affinché i lavoratori non solo riescano a liberarsi delle catene dell'imperialismo e del capitalismo ma che lo facciano nell'unico modo possibile: con la conquista del potere proletario, tutto il potere ai soviet di Lenin, tutto il potere agli operai diciamo oggi, agli operai organizzati, ai consigli degli operai organizzati, tutto per il potere operaio.

Fare questo tra le file operaie in questi giorni è molto difficile, lo abbiamo già detto e comunque va fatto, per questo oggi siamo stati ai cancelli dell’ex Ilva di Taranto all’ingresso degli operai dell'appalto dell'Acciaierie che fanno parte comunque - tra operai diretti e operai dell'appalto - della più grande fabbrica di questo paese e abbiamo fatto ai lavoratori, agli operai un discorso breve e conciso che teneva conto delle loro condizioni, dei loro problemi a cui prestano maggiormente attenzione ma ponendo chiaramente l'obiettivo necessario alla lotta attuale degli operai.

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