appello per la libertà di Saibaba e degli altri prigionieri politici condannati in India - informazione- raccolta di firme - iniziative info e materiali csgpindia@gmail.com
A
tutte le forze antimperialiste
Alle
organizzazioni contro la repressione e di solidarietà con i
prigionieri politici
Ai
docenti, intellettuali, studenti democratici
Protestiamo contro la condanna
all’ergastolo del Prof. GN Saibaba e 5 suoi compagni!
Fermiamo il soffocamento del
dissenso con leggi liberticide e processi farsa!
Libertà per tutti i prigionieri
politici in India!
Dopo quasi quattro anni, il 7 marzo
2017, la persecuzione contro il Professor G N Saibaba della Delhi
University si è conclusa con la condanna all’ergastolo sua e di
altri 5 imputati.
Nel 2013 la polizia del Maharashtra
perquisì illegalmente per due volte l’abitazione del dottor
Saibaba con la falsa motivazione di “ricettazione di oggetti
rubati”, sequestrò supporti informatici senza registrarli e
sigillarli come impone la procedura legale.
Nell’aprile 2014 lo stesso
professore, disabile al 90% e costretto su sedia a rotelle, fu
sequestrato e incarcerato, accusato secondo la legge di “prevenzione
delle attività illegali” (UAPA) insieme ad altri 5, il giornalista
e attivista Prashant Rahi, lo studente Hem Mishra e gli adivasi Pandu
Narote, Mahesh Tirki e Vijay Tirki.
Per due anni è stato detenuto in
attesa di giudizio nella prigione centrale di Nagpur, dove gli sono
sono state sistematicamente negate le più elementari strutture
necessarie a una persona nelle sue condizioni le terapie e
l’assistenza medica necessaria, causando un drammatico
peggioramento della sua salute, come riconosciuto dalla la Corte
Suprema indiana che nell’aprile 2016 gli ha concesso la libertà su
cauzione.
Da allora fino alla vigilia della
sentenza Saibaba è stato è stato prima ricoverato in terapia
intensiva, sottoposto a cure per problemi cardiaci, calcoli alla
cistifellea, pancreatite e ipertensione arteriosa, a fisioterapia per
le varie complicazioni ortopediche provocate dalle inumane condizioni
di prigionia, dimesso per prepararsi a un intervento urgente di
rimozione delle cistifellea.
La sentenza di condanna è scandalosa!
Si fonda su labili prove acquisite illegittimamente e custodite
illegalmente, su “confessioni” estorte e poi ritratte, ma la
denuncia di coartazione da parte degli imputati non è stata neppure
acquisita da quello stesso funzionario che aveva disposto i mandati
di perquisizione infedeli! La corte ha perfino rifiutato di emettere
un ordine aggiuntivo che garantisca in carcere a Saibaba l’assistenza
e le cure mediche per lui vitali.
Come ci ha detto lo stesso Saibaba
quando abbiamo avuto l’onore di incontrarlo, a giudici e poliziotti
non interessava provare le accuse, nei lunghi interrogatori non
facevano che ripetergli: “ferma la campagna contro Green Hunt,
torna a fare semplicemente il professore di inglese, e ti lasceremo
in pace”.
Vogliono far tacere, seppellendolo per
sempre in carcere fino ad assassinarlo, la sua voce autorevole e
ascoltata, di strenuo difensore dei diritti dei contadini contadini,
delle popolazioni tribali adivasi, degli intoccabili delle caste
inferiori (dalit), della classe operaia e di tutti i settori
sfruttati e oppressi della società in India.
Vogliono piegare la resistenza delle
popolazioni tribali che stanno difendendo le loro acque, le foreste e
le terre per impedire che diventino preda dell’avidità delle
compagnie minerarie.
Vogliono strangolare le campagne
nazionali e internazionali di solidarietà contro la guerra al popolo
scatenata dai governi indiani con la Operazione Green Hunt, Salwa
Judum 1 e 2, ecc.
Vogliono lanciare un monito contro
tutta l’opposizione democratica al governo fascista Indù di Modi,
contro chi resiste al terrore fascista, razzista e fondamentalista
indù delle organizzazioni illegali ed eserciti privati foraggiati
dallo stato, contro tutti i difensori dei diritti umani e dei
prigionieri politici.
Per tutti questi motivi, questa
sentenza no può passare sotto silenzio!
Organizziamo ovunque possibile
assemblee di informazione, petizioni per la liberazione immediata di
Saibaba e un giusto processo, iniziative di proteste presso
ambasciate e consolati indiani.
Scriviamo e protestiamo:
Ambasciata
Indiana, Via
XX Settembre, 5
Mr.
Anil
Wadhwa
Fax:
064819539
Ministero
degli Esteri
Mr.
Sushma Swaraj
Fax:
011-23011463,
23013254
Ministero
della giustizia
Mr.
Shri
Ravi Shankar Prasad
ravis@sansad.nic.in
Fax:
011-23793691
comitato
solidarietà india - Italia
14
marzo 2017
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