intervento alle giornate celebrative in Galizia
A nome dei maoisti italiani, militanti del PCm Italia, impegnati
nella costruzione del Partito della rivoluzione e della Guerra
popolare nel nostro paese, della masse unite negli oerganismi
generati da esso diretti, del contingente italiano del proletariato
internazionale, salutiamo i partiti, organizzazioni, compagni e amici
presenti a questa celebrazione.
Purtroppo difficoltà pratiche ci hanno impedito di partecipare
direttamente, ma vogliamo comunque apportare il nostro contributo
alla discussione, cosi come siamo ansiosi di rivere, tradurre e
diffondere tra i nostri compagni tutti quelli che saranno prodotti da
queste giornate.
La classe operaia è una classe internazionale. Esiste in tutti gli
angoli del mondo e produce tutte le ricchezze del mondo, ed è
sfruttata e oppressa in ogni angolo del mondo, dagli stessi padroni,
secondo le stesse leggi, quelle del capitalismo, operante nel suo
ultimo stadio, l’imperialismo.
I padroni di tutto il mondo e in ogni paese, oltre che sfruttarla, ne
“colonizzano” il pensiero, per inquadrare ciascun contingente
operaio negli interessi nazionali; la colpiscono uniti, facendo di
tutto per tenerla divisa.
La peggiore e più assurda divisione è quella per nazione, secondo
la quale gli operai italiani sarebbero diversi dagli operai francesi,
dagli operai indiani, dagli operai brasiliani, dagli operai arabi,
ecc., pur venendo sfruttati secondo le stesse leggi nelle grandi
medie e piccole fabbriche spesso appartenenti agli stessi padroni.
Il proletariato non ha nazione. Il proletariato è l’unica classe
internazionale che abolendo il proprio sfruttamento, abolisce lo
sfruttamento e ogni oppressione di tutta la propria classe e,
conseguentemente e progressivamente, di tutta l’umanità,
costruendo un mondo libero, uguale, giusto, con il potere nelle mani
effettivamente di chi lavora e produce.
Libero da fame, guerre, miseria, libero da fascismo, razzismo,
sessismo, disastri ambientali; l’unica classe che può far uscire
l’umanità dalla barbarie e dalla preistoria e costruire una nuova
storia. Questa nuova storia di chiama Comunismo.
200 anni fa Marx tracciava la parola d’ordine adatta “Proletari
di tutto il mondo, unitevi!”, e forniva le armi teoriche,
analitiche pratiche per concretizzarla.
Poco più di 100 anni fa, la grandiosa vittoria del proletariato in
Russia con la Rivoluzione d’Ottobre, guidata da Lenin applicando il
marxismo alla realtà concreta, analizzando il sistema del capitale
divenuto imperialismo e mettendo fine alla carneficina della guerra
mondiale portava al potere i lavoratori.
In questo contesto fu fondata la Terza Internazionale Comunista. E,
dopo il suo 2° congresso, da essa nacquero Partiti comunisti in
tutto il mondo. Nel nostro paese, nel 1921, nasceva il Pcd’I, che
presto divenne il partito di Gramsci. La Terza Internazionale
tracciò subito i punti e le linee guida per costruire l’unità del
proletariato internazionale attraverso l’unità dei partiti
d’avanguardia del proletariato in ogni paese.
Nel Congresso del 1928,l’Internazionale comunista si definiva così:
“L’internazionale comunista, raggruppando gli operai
rivoluzionari che guidano masse di milioni di oppressi e di sfruttati
schierandoli contro la borghesia e i suoi agenti “socialisti”,
altronon è che l’erede storica della Lega dei comunisti e della
Prima Internazionale, che operarono sotto la guida diretta di Marx.
Ed è l’erede delle migliori tradizioni di anteguerra della Seconda
Internazionale.
La Prima Internazionale gettò le basi ideologiche della lotta
proletaria internazionale per il socialismo. La Seconda
Internazionale, nel suo periodo migliore, preparò il terreno per una
massiccia espansione del movimento operaio. La Terza internazionale,
l’Internazionale comunista, continuò l’opera della Prima e,
valorizzando i frutti del lavoro della Seconda, ruppe decisamente con
l’opportunismo di quest’ultima, il suo social-sciovinismo, la
deformazione borghese del socialismo da essa compiuta, dando il via
alla storia e alla pratica della la dittatura del proletariato”.
Ne “la Terza Internazionale il suo posto nella storia”, Lenin
afferma:
“L'importanza storica mondiale della III Internazionale,
dell'Internazionale comunista, sta nell'aver incominciato a tradurre
in pratica la più grande parola d'ordine di Marx, la parola d'ordine
che riassume il secolare sviluppo del socialismo e del movimento
operaio, la parola d'ordine che si esprime nel concetto di dittatura
del proletariato”.
Dunque la nascita della Terza Internazionale avviene nel contesto
della vittoria della Rivoluzione d’Ottobre,della spinta che questa
vittoria creò in tutto il mondo, del conseguente collegamento tra i
diversi partiti operai, socialisti, di sinistra, nel mondo intorno
all’esperienza della Rivoluzione d’Ottobre.
Essa permise al movimento operaio di trovare una base comune, una
comune via per sviluppare la lotta rivoluzionaria per il socialismo
in tutti i paesi.
In quel momento nei paesi del mondo non c’erano già de partiti
comunisti, ma dei partiti socialisti, partiti di sinistra, che
durante la guerra mondiale avevano dimostrato di non essere in grado
di fermarla, anzi la maggior parte di essi, passarono con la propria
borghesia, sostenendola nella guerra.
La Terza Internazionale permise ai partiti che già esistevano di
unirsi e aprire la strada alla formazione di nuovi partiti comunisti.
Ma il ruolo della Terza Internazionale non si esaurisce nella
costruzione dei partiti comunisti e dell’unità dei comunisti. A
essa si deve anche la fondazione dell’internazionale comunista
della gioventù, del Segretariato Femminile Internazionale,
dell’Internazionale Rossa dei Sindacati, dell’Internazionale
Sportiva Rossa, del Soccorso Operaio Internazionale Soccorso Rosso
Internazionale e dell’Internazionale contadina. Vale a dire: sin
dal primo momento la Terza Internazionale afferma che il Partito
Comunista è il centro di tutto un insieme di organizzazoni che
raccolgono le masse introno ai diversi aspetti della loro vita
sociale e politica.
È attraverso il rapporto tra il PC e le organizzazioni di massa che
la Terza Internazionale assolve il suo ruolo di unire non solo i
partiti ma le classi, le organizzazioni di massa e tutto ciò che si
muove sul terreno della lotta nei diversi paesi.
Nel primo Congresso si afferma il concetto della conquista del potere
politico da parte del proletariato, principio già presente come
fondamento del movimento operaio e socialista, che la Terza
internazionale precisa e stabilisce.
Ancora nel Programma dell’Internazionale Comunista si dice:
“La conquista del potere da parte del proletariato comporta
l’annientamento del potere della borghesia, la distruzione
dell’apparato dello Stato capitalistico e la sostituzione di esso
con nuovi organi del potere proletario, i quali sono, anzitutto, armi
per prostrare gli sfruttatori”.
L’apparato statale, nelle mani della borghesia, e il più potente
strumento del suo dominio. La conquista dell’apparato statale non
può ridursi a un cambio di personale nell’organigramma dei
ministeri ma deve significare l’annientamento dell’apparato
statale esistente, il possesso delle effettive leve del potere, il
disarmo della borghesia, la dissoluzione del corpo di ufficiali
controrivoluzionari nelle varie forze armate e il conseguente
armamento del proletariato, dei soldati rivoluzionari, della Guardia
Rossa operaia, la destituzione di tutti i giudici borghesi e la
creazione di tribunali proletari, la distruzione della burocrazia
reazionaria e la creazione di nuovi organi proletari di
amministrazione.
La vittoria proletaria si assicura
con la disorganizzazione del potere nemico e l’organizzazione del
potere proletario deve significar la demolizione dell’apparato
statale borghese e la creazione dell’apparato statale proletario.
L’altro elemento che la Terza Internazionale e lo pone a base del
movimento comunista riguarda il significato della lotta operaia e il
suo obiettivo.
Ancora nel programma si dice:
“La lotta degli operai per l’aumento dei salari, anche in caso
di successo, non arreca lo sperato miglioramento delle condizioni di
vita… Il miglioramento delle condizione della condizione degli
operai otrà essere ottenuto solo quando il proletariato stesso si
impadronirà della produzione. Per elevare le forze produttive, per
spezzare al più presto la resistenza, per evitare che la vecchia
società porti alla completa rovina della vita economica, la
dittatura proletaria deve realizzare l’espropriazione della grande
borghesia … e fare della proprietà dei mezzi di produzione e
scambio la proprietà collettiva dello Stato proletaria.”
È facile comprendere l’importanza
del fatto che su questa base si sia fondata la costruzione del
movimento comunista dell’epoca e la nascita dei partiti comunisti
in ogni paese.
Per completare l’aspetto storico, in ogni Congresso
l’Internazionale Comunista affronta e risolve, in certo senso in
forma valida anche per il futuro, un dato problema.
Per fare alcuni esempi: il primo
Congresso, abbiamo detto, definì i punti su cui si ricostituivano i
partiti comunisti; il Secondo Congresso definì il Programma; il
Terzo Congresso affronta la questione della conquista delle masse e
lancia la parola d’rdine “verso le masse”, perché i partiti
dessero la necessaria importanza al lavoro di massa, non solo
all’affermazione dei principi; il Quarto Congresso approvò le tesi
del Fronte Unito, affermando l’unità d’azione di tutti gli
operai disposi a lottare, indipendentemente dalla propria
affiliazione politica o sindacale, contro il nemico comune e il
fronte unico antimperialista nei paesi oppressi dall’imperialismo,
nelle colonie e semi-colonie; il Sesto Congresso approva il nuovo
Programma, che rimette al centro lo scopo di rovesciare il sistema
economico capitalista mondiale e segnala il pericolo della guerra
imperialista; il Settimo Congresso, di straordinaria importanza,
lanciò la parola d’ordine del fronte popolare contro il fascismo e
la guerra che guiderà i partiti comunisti e tutte le forze
progressiste durante la Seconda Guerra Mondiale e fino alla sconfitta
del nazismo.
Senza il ruolo e la linea della Terza Internazionale, la vittoria
sul nazismo e la sconfitta del fascismo nei singoli paesi, sarebbero
state impossibili.
La Terza Internazionale assolse al suo ruolo storico dimostrandosi
una grande vittoria della classe operaia di tutto il mondo e la più
grande risorsa che le masse popolari avevano creato per controbattere
e sconfiggere la barbarie del capitale che si afferma col nazismo.
L’Unione sovietica guidata da Stalin e la linea della Terza
Internazionale guidata anch’essa da Stalin sconfiggono il nazismo e
nessuno dimentichi che queste aprirono le porte porte dell’infamia
di Auschwitz.
Cosa c’è stato di più grande nella storia del mondo?
Certo, il movimento comunista e la classe operaia internazionale non
sono riusciti a conservare questo strumento nella fase del
dopoguerra. Gli errori e la morte di Stalin l’hanno minata
all’interno. I vermi del revisionismo sono usciti allo scoperto, in
Russia come in ogni paese. Anche nel nostro il Partito comunista,
disciolta la Terza Internazionale, è degenerato in un partito
parlamentare qualunque che, tradendo gli interessi dei lavoratori, ha
liquidato la loro forza e le conquiste ottenute.
La bandiera della Terza Internazionale è stata ripresa e tenuta alta
da Mao Tse tung e dai comunisti cinesi che hanno guidato un’altra
tappa della storia del movimento comunista e operaio internazionale.
La parola d’ordine è divenuta: “proletari e popoli oppressi di
tutto il mondo unitevi’ e il vento della grande Rivoluzione
culturale proletaria in Cina ha mostrato la strada della ripresa del
potere proletario, della rivoluzione socialista, sviluppando la lotta
di liberazione nei paesi oppressi dall’imperialismo e incendiando i
paesi imperialisti con il movimento rivoluzionario del 68/69 e degli
anni 70.
La grandiosa epopea della sua fondazione, del suo sviluppo e
affermazione in ogni angolo del mondo ha rappresentato il più
gigantesco passo in avanti del proletariato e del movimento comunista
internazionale. Ha permesso di espandere il significato storico
mondiale della Rivoluzione d’Ottobre e l’edificazione dei partiti
comunisti autentici in ogni angolo del mondo. Ha permesso e sostenuto
la costruzione del socialismo in Russia. Ha trattato e fatto avanzare
nella soluzione tutti i problemi della strategia e tattica necessari
al proletariato per vincere nei paesi imperialisti come nei paesi
oppressi dall’imperialismo. Ha permesso ai proletari e ai popoli
del mondo di unirsi nella grandiosa ed epocale battaglia per
sconfiggere la II guerra mondiale imperialista e l’affermazione del
nazi-fascismo. Ha fornito il patrimonio storico, teorico, politico su
cui si è sviluppata.
Anche dopo il suo scioglimento, la lotta teorica, politica e
organizzativa, contro l’affermarsi nel movimento comunista
internazionale del revisionismo con l’abbandono della dittatura del
proletariato e del socialismo, e la via della rivoluzione per
l’abbattimento violento dello Stato borghese.
Ora tocca ai comunisti di oggi, in qualsiasi paese in cui essi
operano e qualunque sia la loro forza attuale, di organizzarsi,
guidare e fondersi con l’odierna classe operaia, con l’odierno
proletariato internazionale, con gli odierni popoli oppressi e in
lotta nel mondo, e ricostruire insieme la nuova Internazionale
Comunista.
La ripresa di tutto questo patrimonio storico è necessaria più che
mai oggi per un vero avanzamento del movimento operaio internazionale
e del movimento comunista mlm per liberarsi con la lotta ideologica
attiva e la lotta tra le due linee delle influenze del
revisionismo-opportunismo di destra che portano al capitolazionismo e
come pure – come nemico secondario ma dannoso allo scopo -
dall’opportunismo di ‘sinistra’, dal dogmatismo e dal
rivoluzionarismo piccolo borghese.
È per realizzare questi obiettivi che serve oggi la Conferenza
Internazionale congiunta MLM dei partiti e organizzazioni
marxiste-leniniste-maoiste, con meeting e intense discussioni sui
temi politici e ideologici e sui compiti di essa.
Nell’anno del Centesimo anniversario della Terza Internazionale
comunista realizziamo un meeting preparatorio, per arrivare a questa
Conferenza internazionale.
È l’imperialismo che non ha, né deve avere un futuro,
attraversato come è dalla sua devastante crisi che trascina
proletari e popoli in guerre infinite, e che mette in pericolo le
sorti dell’intero pianeta.
Il futuro può e deve essere della classe operaia e delle masse
popolari! Ma può esserlo solo se la rossa bandiera
dell’internazionalismo proletario e della rivoluzione mondiale
torna a sventolare.
“I proletari non hanno nulla da perdere che le loro catene. E hanno
un mondo da guadagnare!”.
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