Sunday, October 20, 2019

catalunya paro general y lucha combativa

CATALUNYA: Sunami Democratic, 1 millón de personas en Barcelona.


Ieri la giornata è stata segnata da un intenso sciopero generale molto partecipato e da diversi blocchi nel territorio catalano. Molte le strade e i binari dei treni occupati dai manifestanti, la frontiera con la Francia già in nottata era stata bloccata creando una lunga fila di auto e camion. Così come il porto di Tarragona e, quasi completamente, quello di Barcellona dove un immenso dispositivo di polizia ha impedito agli studenti di praticare l'occupazione prevista, ma lo sciopero di massa dei portuali della CGT ha interrotto comunque la gran parte dell'attività. All'aeroporto di El Prat circa 60 voli sono stati cancellati. I mercati generali hanno ridotto di molto l'attività non solo per la mancanza dei lavoratori, ma anche per la scelta di molte aziende di tenere chiuso.
Anche la SEAT di Martorell è rimasta chiusa e la catena di supermercati Bon Preu.

Cinque cortei provenienti da tutta la Catalunya hanno invaso in mattinata Barcellona dopo due giorni di marcia. A questi cortei, organizzati da ANC (Assemblea Nazionale Catalana) e Omnium, due delle organizzazioni di opinione pubblica indipendentista, si è aggiunto un sesto convocato dai CDR (comitati di difesa della repubblica), che è partito di mattina presto da Castelldefels e che poco prima di pranzo ha raggiunto la capitale.
Il momento più significativo è stato però quello delle 17 in cui si sono riuniti tutti i cortei con gli studenti, i portuali e i sindacati. Oltre cinquecentomila persone, una vera marea umana che ha riempito le strade della città e che si è dovuta confrontare con le provocazioni dei fascisti, che sono scesi in corteo dal quartiere Sarria (zona dove risiedono molti ricchi e tradizionalmente di destra) che hanno tentato più volte di attaccare il corteo degli indipendentisti con la complicità dei Mossos che hanno lasciato fare, prontamente respinte dai manifestanti.
Gli scontri poi sono continuati, come nelle scorse sere, per tutta la notte con barricate ed incendi a cassonetti e auto. Numerosi sono stati gli arresti e i feriti.

EUSKAL HERRIA: SUGARRA: Apoyar la lucha del pueblo catalan un deber para los comunistas.

La sentencia del Tribunal Supremo por la que condena a un total de 100 años de cárcel a los dirigentes nacionalistas catalanes y que se hizo público el pasado 14 de octubre, ha puesto en evidencia, por si hubiera alguna duda, la verdadera catadura de la “democracia” burguesa española.
Afortunadamente, como cabía esperar, la respuesta del pueblo catalán ha sido inmediata. La amplísima movilización de rechazo, se inició nada más haber tenido conocimiento de la sentencia. También en Euskal Herria se ha dejado sentir la repulsa a esta agresión injustificable contra un derecho básico de todos los pueblos y naciones, como es el DERECHO DE AUTODETERMINACIÓN. 
Independientemente de cuál sea, en estos momentos, el carácter de clase (burgués o pequeño burgués) de la dirección del movimiento popular, a pesar de que la clase obrera catalana no se encuentre todavía en condiciones de encabezar la lucha por la liberación nacional; los y las comunistas no podemos encontrar en ello un pretexto para inhibirnos y no apoyar la lucha por la autodeterminación de Catalunya.      
Porque eso es, precisamente, lo que hacen los chauvinistas de todo tipo, desde los socialdemócratas de viejo y nuevo cuño, hasta algunos autodenominados “comunistas”, que tratan de justificar su defensa de la sacrosanta “unidad de España” en base a un pretendido “internacionalismo proletario” que, curiosamente les lleva a cerrar filas contra el movimiento popular catalán y con ello a situarse en el mismo bando que la derecha neofascista española.
De ahí que los y las comunistas vascas no dudemos en apoyar con toda decisión al hermano pueblo de Catalunya y por ello, llamamos a participar en todas las movilizaciones que con ese motivo se convoque en Euskal Herria.
¡VISÇA CATALUNYA LLIURE I SOZIALISTA!
Comité de redacción de SUGARRA

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