pc 30 marzo - Verona: 100.000 donne in piazza contro il moderno medioevo di stampo fascio leghista, contro gli attacchi al corpo delle donne!
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Two line struggle and two kind of action in verona's demostration - MFPR -Italy
La grande protesta in piazza Bra contro Salvini e i clerico-fascisti, sessisti a congresso e contro la polizia che li proteggeva
La critica del Mfpr contro il cordone fatto da rappresentanti
di Nudm di Roma e Verona per impedire che la contestazione
ai clerico-fascisti arrivasse molto vicino al Palazzo
La grande protesta in piazza Bra contro Salvini e i clerico-fascisti, sessisti a congresso e contro la polizia che li proteggeva
La critica del Mfpr contro il cordone fatto da rappresentanti
di Nudm di Roma e Verona per impedire che la contestazione
ai clerico-fascisti arrivasse molto vicino al Palazzo
pc 1 aprile - VERONACONTRO - LA MAREA DELLE DONNE CONTRO IL MODERNO MEDIOEVO DI SALVINI E CLERICO FASCISTI - IL RUOLO POSITIVO E NEGATIVO DI NUDM - LA NECESSITA' DI ORGANIZZARE IL FRONTE PROLETARIO E RIVOLUZIONARIO DELLE DONNE
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Questo si è manifestato ancora una
volta il 30 marzo a Verona.
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Ma nella sua maggioranza la manifestazione ha dato un'immagine di
movimento più ironico e allegro, più festoso e irridente che ribelle e
combattivo. Non poneva la prospettiva del rovesciamento di questo
governo e della battaglia fino in fondo contro questo sistema, perchè
tutta la vita deve cambiare.
Il lungo corteo era unificato
dall'”Amore” - certo, contro la concezione e le politiche di
famiglie “naturalmente” oppressive, in cui la legge, i ruoli
imposti di marito e moglie, di padre e madre, siano gli unici
“sentimenti”; non dal necessario “odio” verso tutti
gli oppressori, Stati, governi reazionari borghesi, fascisti,
padroni, uomini che odiano le donne, che stanno attaccando tutti gli
aspetti strutturali e sovrastrutturali della vita delle donne.
Lo stesso slogan “vergogna”, che
tanti hanno ripetuto quando passavano vicino al Palazzo della Gran
Guardia dove si svolgeva il Congresso clerico-fascista e dove era
concentrata la polizia con autoblindo, ecc., esprime ancora una
illusione di contraddizione, tra rappresentanti del Potere borghese e
manifestazioni apertamente fasciste, da Stato di polizia, che in
realtà non c'è: di cosa dovrebbero “vergognarsi”? Visto che
proprio questo governo, questa polizia sono i migliori
rappresentanti, fonte del moderno fascismo.
Questo humus della manifestazione è
stato “spontaneo” e “imposto” come unificante da Nudm, ed è
stato accompagnato anche da organi di stampa interessati a dare
un'immagine pacifica del movimento delle donne – vedi Il Manifesto
(spesso voce di esponenti di Nudm) che il giorno dopo titolava.
“L'amore di Verona”.
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Un movimento di “maggioranza”
che rappresenta invece una minoranza delle donne. Che si impone
come “unico movimento” delle donne ma è lontano dalla sofferenza
quotidiana delle donne proletarie che sono la maggioranza, che spesso
lottano ma che anche in questo movimento sono invisibili. Perchè
esso dà espressione e voce alla piccola borghesia, che normalizza un
movimento, che invece dovrebbe e potrebbe trasbordare, rompere le
“normalizzazioni”, le cristallizzazioni, le ripetizioni del tipo
di manifestazioni. In questo modo Nudm vince in piazza, nelle
mobilitazioni le battaglie ma non la guerra generale che serve perchè
“tutta la vita deve cambiare”.
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Le compagne del Mfpr hanno apertamente e direttamente verso le esponenti di Nudm denunciato con forza questo atteggiamento da “barriera” alla giusta protesta; che hanno spiegato alle ragazze che questo dimostrava vera la critica che facciamo, non da oggi, della natura piccolo borghese riformista di coloro che dirigono Nudm e che il riformismo da sempre fa ostacolo ad una vera lotta contro la reazione; che sono rimaste nella piazza del Palazzo del Congressi. Poi insieme alle compagne di “Amazora” hanno gridato slogan, canzoni, parole d'ordini, a cui si sono via via unite molte persone che condividevano; in un altro momento alcune donne ci hanno offerto il loro megafono e ringraziato.
L'Mfpr, pur a “ranghi ridotti”- i
costi enormi dei mezzi pubblici, la mancanza di mezzi autorganizzati
dal sud da Nudm o da altre realtà di movimento, hanno impedito una
partecipazione più larga e necessaria – è stata ben presente in
questa grande manifestazione, portando in vari modi – con
striscioni, cartelli, foglio, volantini, parole d'ordini, azione nei
momenti centrali - la linea e la lotta oggi necessaria contro
Salvini/Lega e ogni aspetto contro la vita delle donne del moderno
fascismo/sessismo/razzismo, la voce delle donne proletarie, la
necessità di un movimento rivoluzionario delle donne. Tante e tanti
ci hanno fatto i complimenti per lo striscione, molti e molte lo
hanno fotografato. La nostra bandiera era là dove era necessario,
contro il Palazzo e polizia.
Emerge sempre più da un lato che il
movimento delle donne è appunto una grande barriera/frontiera contro
il fascismo/razzismo/sessismo; dall'altro lato che ancora non è
visibile, organizzato, agente il settore proletario delle donne, che
sono la maggioranza. Organizzare l'”esercito delle donne
proletarie” combattivo, chiaro nella sua azione, obiettivi e
prospettiva di lotta, con la sua piattaforma che ha portato nello
sciopero delle donne l'8 marzo - è oggi, quindi, la battaglia
principale dentro e fuori il movimento in corso.
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