pc 22 aprile - LENIN: ‘L’Internazionale proletaria non è morta e non morirà. Le masse operaie, sormontando tutti gli ostacoli, crearono una nuova internazionale… Evviva l’Internazionale proletaria liberata dall’opportunismo!’
pc 22 aprile - Lenin - lotta armata e guerra civile
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pc 22 aprile - Clara Zetkin e Lenin
Il compagno Lenin mi ha spesso parlato della questione femminile. Le
riconosceva una grande importanza, poiche‘ il movimento femminile era
per lui parte costitutiva e, in certe condizioni, parte del movimento
delle masse...."A Pietroburgo, a Mosca, nelle citta‘ e nei centri
industriali, il comportamento delle donne proletarie durante la
rivoluzione fu superbo. Senza di loro molto probabilmente non avremmo
vinto. Questa e‘ la mia opinione. Di quale coraggio hanno dato prova, e
quale coraggio mostrano ancora oggi!...La prima dittatura del
proletariato apre veramente la strada verso la completa eguaglianza
sociale della donna. Sradica piu‘ pregiudizi essa che non le montagne di
scritti sull‘eguaglianza femminile.."
pc 22 aprile - Lenin e la centralità del ruolo delle donne nel processo rivoluzionario e nella costruzione di una nuova società socialista "Senza di loro... non avremmo trionfato".
"Il
risultato principale, fondamentale conseguito dal bolscevismo e dalla
Rivoluzione d'ottobre è di aver trascinato nella politica proprio coloro
che erano più oppressi sotto il capitalismo. Erano strati che i
capitalisti schiacciavano, ingannavano, derubavano sia in regime
monarchico sia nelle repubbliche democratiche borghesi. Questo giogo,
questo inganno, questa rapina del lavoro del popolo da parte dei
capitalisti era inevitabile finché esisteva la proprietà privata della
terra, delle fabbriche, delle officine.
pc 22 aprile - Lenin e la critica ai falsi marxisti nello scritto “Intorno a una caricatura del marxismo”
La battaglia teorica è una di quelle in cui Lenin si misura fin
dall’inizio della sua militanza contro i riformisti del suo tempo di qualunque
colore si travestissero.
In questo scritto Lenin polemizza sulla “logica” utilizzata da
alcuni “marxisti” che considerano, per esempio, l’imperialismo una politica
e non una fase superiore del capitalismo. O la necessità di alcuni paesi
di fatto occupati "militarmente ed economicamente" di liberarsi dall’imperialismo (autodecisione
delle nazioni). O ancora l’importanza della comprensione della contraddizione
in cui è abissalmente sprofondato l’imperialismo, anche quello odierno, o il
rapporto tra “democrazia”, imperialismo e reazione!
Chiaramente, per chi ha occhi per vedere, i fenomeni descritti da
Lenin si sviluppano ancora sotto i nostri occhi ad un livello ancora più
elevato!
Ma questa “caricatura del marxismo” la possiamo vedere ancora oggi
in tanti che si definiscono comunisti.
pc 22 aprile - LENIN: la questione della tattica nella rivoluzione proletaria
“bisogna
saper integrare e correggere le vecchie ‘formule’ del bolscevismo, per
esempio; perché se si sono rivelate giuste in generale, la loro
applicazione concreta è risultata differente. Nessuno aveva mai pensato, né poteva pensare – ad esempio – al dualismo del potere”
V. I. Lenin, Lettere sulla tattica [aprile 1917], in Sulla rivoluzione socialista, Edizioni Progress, Mosca 1979, p. 116.
... Lo sviluppo progressivo, cioè l' evoluzione verso il comunismo,
avviene passando per la dittatura del proletariato e non può avvenire
altrimenti, poiché non
Vi è nessun' altra classe e nessun altro mezzo che possa spezzare la resistenza dei capitalisti sfruttatori.
Da i 10 giorni che sconvolsero il mondo, John Reed.
«Erano esattamente le otto e quaranta quando una tempesta di applausi annunciò l'entrata della presidenza, con Lenin, il grande Lenin. Piccolo di statura, raccolto, la grande testa rotonda e calva infossata nelle spalle, gli occhi piccoli, il naso camuso, la bocca larga e generosa, il mento pesante ... Poco fatto, fisicamente, per essere l'idolo della folla, egli fu amato e venerato come pochi capi nella storia. Uno strano capo popolare, capo per la sola forza della intelligenza. Non era brillante, non aveva umorismo, era intransigente e riservato, senza alcuna singolarità pittoresca, ma aveva il potere di spiegare le idee profonde in termini semplici, di analizzare concretamente le situazioni e possedeva la più grande audacia intellettuale. »
Dal discorso di Stalin di commemorazione di Lenin il 28 gennaio 1924
Modestia
"...Si ritiene di solito che un "grand'uomo'' deve giungere in ritardo alle riunioni, affinché gli altri lo attendano col cuore in sospeso, e ne annuncino l'apparizione sussurrando: "Sst... zitti... viene!'' Questo rito non mi pareva superfluo, perché impone, ispira rispetto. Qual fu la mia delusione quando seppi che Lenin era già arrivato alla riunione prima dei delegati e che, appartato in un angolo, parlava, parlava con la più grande semplicità di cose comuni in un crocchio dei più comuni delegati alla conferenza. Non vi nascondo che questo mi sembrò, allora, in certo qual modo, una trasgressione a talune regole
V. I. Lenin, Lettere sulla tattica [aprile 1917], in Sulla rivoluzione socialista, Edizioni Progress, Mosca 1979, p. 116.
pc 22 aprile - Con Lenin!
Con Lenin diciamo agli intellettuali borghesi che il marxismo è
scienza viva che trasforma praticamente il mondo
ed è in lotta contro la vostra
visione del mondo.
Voi con le vostre
“idee” legittimate il dominio di classe, il leninismo sovverte
quel dominio perchè arma gli
operai e le masse che sono il movimento che fa la
storia.
Lenin:
"un marxista si pone sul terreno della lotta di classe e non
della pace sociale"
Il
marxismo non è un dogma, Lenin lo ha dimostrato sviluppandolo
per dare risposte ai problemi della sua epoca (che è, nella
sostanza, la stessa in cui noi oggi viviamo).
Il leninismo è
lotta senza tregua per risolvere problemi contingenti dello scontro
politico e, allo stesso tempo, afferma i principi universali che la
Rivoluzione è possibile e attuale e che c’è bisogno di
una lotta dura per rimuovere gli ostacoli
PC 22 aprile - 150° anniversario della nascita di Lenin. LENIN È IMMORTALE !
Vi è nessun' altra classe e nessun altro mezzo che possa spezzare la resistenza dei capitalisti sfruttatori.
pc 22 aprile -150° di Lenin: capo rivoluzionario per spirito di classe e forza intellettuale, amato dalle masse come nessun altro
Da i 10 giorni che sconvolsero il mondo, John Reed.
«Erano esattamente le otto e quaranta quando una tempesta di applausi annunciò l'entrata della presidenza, con Lenin, il grande Lenin. Piccolo di statura, raccolto, la grande testa rotonda e calva infossata nelle spalle, gli occhi piccoli, il naso camuso, la bocca larga e generosa, il mento pesante ... Poco fatto, fisicamente, per essere l'idolo della folla, egli fu amato e venerato come pochi capi nella storia. Uno strano capo popolare, capo per la sola forza della intelligenza. Non era brillante, non aveva umorismo, era intransigente e riservato, senza alcuna singolarità pittoresca, ma aveva il potere di spiegare le idee profonde in termini semplici, di analizzare concretamente le situazioni e possedeva la più grande audacia intellettuale. »
pc 22 aprile - 150° di Lenin: la transizione dal capitalismo al comunismo e la necessità della dittatura rivoluzionaria del proletariato
La società capitalistica, considerata nelle sue condizioni di sviluppo
più favorevoli, ci offre nella repubblica democratica una democrazia più
o meno completa. Ma questa democrazia è sempre limitata nel ristretto
quadro dello sfruttamento capitalistico, e rimane sempre, in fondo, una
democrazia per la minoranza, per le sole classi possidenti, per i soli
ricchi. La libertà, nella società capitalistica, rimane sempre più o
meno quella che fu nelle repubbliche dell'antica Grecia: la libertà per i
proprietari di schiavi. Gli odierni schiavi salariati. in conseguenza
dello sfruttamento capitalistico, sono talmente soffocati dal bisogno e
dalla miseria, che "hanno altro pel capo che la democrazia", "che la
politica", sicchè, nel corso ordinario e pacifico degli avvenimenti, la
maggioranza della popolazione si trova tagliata fuori dalla vita
politica e sociale.
L'esattezza di questa affermazione è confermata. forse con la maggiore
pc 22 aprile - LENIN: CAPO DEL PROLETARIATO E DELLE MASSE
Lenin: "Il marxismo e l'insurrezione" Dalla Lettera al Comitato Centrale del POSDR - Scritta il 13-14 (26-27) settembre 1917
"Per riuscire, l'insurrezione deve fondarsi non su di un complotto, non
su di un partito, ma sulla classe d'avanguardia. Questo in primo luogo. L'insurrezione deve fondarsi sullo slancio rivoluzionario del popolo. Questo in secondo luogo. L'insurrezione deve saper cogliere quel punto critico nella
storia della rivoluzione in ascesa che è il momento in cui l'attività
delle schiere più avanzate del popolo è massima e più forti sono le
esitazioni nelle file dei nemici e nelle file degli amici deboli, equivoci e indecisi della rivoluzione. Questo in terzo luogo. Ecco le tre condizioni che, nell'impostazione del problema dell'insurrezione, distinguono il marxismo dal blanquismo.
Ma una volta che queste condizioni esistono, rifiutarsi di considerare l'insurrezione come un'arte significa tradire il marxismo e tradire la rivoluzione".
Modestia
"...Si ritiene di solito che un "grand'uomo'' deve giungere in ritardo alle riunioni, affinché gli altri lo attendano col cuore in sospeso, e ne annuncino l'apparizione sussurrando: "Sst... zitti... viene!'' Questo rito non mi pareva superfluo, perché impone, ispira rispetto. Qual fu la mia delusione quando seppi che Lenin era già arrivato alla riunione prima dei delegati e che, appartato in un angolo, parlava, parlava con la più grande semplicità di cose comuni in un crocchio dei più comuni delegati alla conferenza. Non vi nascondo che questo mi sembrò, allora, in certo qual modo, una trasgressione a talune regole
pc 22 aprile -150°Lenin - in tempo di pandemia imperialista - il discorso in memoria del grande rivoluzionario bolscevico Sverdlov
l coronavirus ricorda l'epidemia della spagnola esplosa in piena
guerra mondiale imperialista 1915/18 - Guerra e epidemia fanno parte
del contesto mondiale in cui matura e si sviluppa la grande
Rivoluzione d'Ottobre del 1917 in Russia. La Rivoluzione ebbe in
Lenin il capo indiscusso teorico-politico-organizzativo. ma i giorni
cruciali di essa mostrarono ai proletari di tutto il mondo la figura
indimenticabile del giovane Sverdlov che prese materialmente, alla
testa degli operai armati il cosiddetto Palazzo d'inverno. Un tragico
caso volle che Sverdlov morisse di spagnola presa nel corso di un suo
viaggio internazionale, uno dei primi dopo la vittoria dell'Ottobre
all'età di 34 anni. Lenin il 18 marzo 1919 tenne il discorso in
memoria di I. M. Sverdlov alla seduta straordinaria del comitato
esecutivo centrale (CEC) di tutta la Russia
18 marzo 1919
Pravda, n. 60, 20
marzo 1919
Compagni, in questo
giorno in cui gli operai di tutto il mondo celebrano l’eroica
sollevazione della Comune di Parigi e la sua tragica fine,
noi dobbiamo dare sepoltura a Iakov Mikhailovic Sverdlov. Il
compagno Sverdlov, nel corso della nostra rivoluzione, delle sue
vittorie, ha avuto modo di esprimere più completamente e
pienamente di qualunque altro i tratti più importanti ed essenziali
della rivoluzione proletaria, e proprio in questo, assai più
che nella devozione senza limiti alla causa rivoluzionaria, sta
il suo valore quale capo della rivoluzione proletaria
Ma è altrettanto
indubbio che la violenza rivoluzionaria è stata un procedimento
necessario e legittimo soltanto in determinati momenti della
rivoluzione, soltanto in certe condizioni particolari, mentre
l’organizzazione delle masse proletarie, l’organizzazione dei
lavoratori è stata e resta una caratteristica assai più profonda,
assai più costante di questa rivoluzione e la condizione delle sue
vittorie.
Ed è in questa
organizzazione di milioni di lavoratori che va cercata la migliore
condizione della rivoluzione, l’origine più profonda delle sue
vittorie.
Questa
caratteristica della rivoluzione proletaria ha fatto sorgere, nel
corso della lotta, dei capi che hanno incarnato nel migliore dei
modi questa particolarità della rivoluzione prima sconosciuta:
l’organizzazione delle masse.
pc 22 aprile - Viva il 150° anniversario della nascita di Lenin!
Vladimir Ilic Ulianov nacque il 22 aprile
1870 a Simbirsk, città fondata nel 1648 sulla sponda occidentale del
Volga... Fu in questa città che Vladimir Ilic visse la sua infanzia
e parte della sua giovinezza.
Assieme ai fratelli Alexandr e Dmitrij e alle sorelle Anna, Maria e Olga, Vladimir Ilic ebbe dai genitori un'educazione che contrastava con i principi su cui si fondava il dispotico regime dell'assolutismo zarista. ...In casa Ulianov si leggevano libri di Gogol, Lermontov, Puskin, Turgheniev, ma anche Darwin, Shakespeare,,,,. e si sviluppava la curiosità e la voglia di sapere unite all'avversione profonda verso la schiavitù e il dispotismo perni oppressivi del regime zarista cui contrapporre una società che avesse i suoi cardini ideali nella giustizia e nella libertà. Tutti i fratelli Ulianov, tranne Olga che morì giovanissima a soli diciannove anni, si batterono perciò attivamente contro lo zarismo. Vladimir Ilic, in modo particolare, a questa lotta dedicherà totalmente tutta la sua vita. Dopo la sua adesione al marxismo Lenin - lo pseudonimo adottato da Vladimir Ilic negli anni della sua lotta rivoluzionaria - sarà il fondatore dell'organizzazione politica, il Partito Comunista Bolscevico, che distruggerà lo zarismo e il suo impero; il grande dirigente proletario rivoluzionario artefice, sul piano teorico e pratico, della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, l'evento storico che cambierà radicalmente non solo le sorti della Russia e del suo popolo, ma quelle del mondo intero.
Assieme ai fratelli Alexandr e Dmitrij e alle sorelle Anna, Maria e Olga, Vladimir Ilic ebbe dai genitori un'educazione che contrastava con i principi su cui si fondava il dispotico regime dell'assolutismo zarista. ...In casa Ulianov si leggevano libri di Gogol, Lermontov, Puskin, Turgheniev, ma anche Darwin, Shakespeare,,,,. e si sviluppava la curiosità e la voglia di sapere unite all'avversione profonda verso la schiavitù e il dispotismo perni oppressivi del regime zarista cui contrapporre una società che avesse i suoi cardini ideali nella giustizia e nella libertà. Tutti i fratelli Ulianov, tranne Olga che morì giovanissima a soli diciannove anni, si batterono perciò attivamente contro lo zarismo. Vladimir Ilic, in modo particolare, a questa lotta dedicherà totalmente tutta la sua vita. Dopo la sua adesione al marxismo Lenin - lo pseudonimo adottato da Vladimir Ilic negli anni della sua lotta rivoluzionaria - sarà il fondatore dell'organizzazione politica, il Partito Comunista Bolscevico, che distruggerà lo zarismo e il suo impero; il grande dirigente proletario rivoluzionario artefice, sul piano teorico e pratico, della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, l'evento storico che cambierà radicalmente non solo le sorti della Russia e del suo popolo, ma quelle del mondo intero.
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